Quando si dice che probabilmente nessun essere umano ha mai giocato bene a tennis come Roger Federer, non si fa un torto a nessuno. Ugualmente, se si dice che nessuno è mai stato così forte in questo gioco come Novak Djokovic, non si va molto distante dalla verità. Detto questo, è andata in scena una delle 5 finali più belle nella storia di Wimbledon, ognuno sceglierà la sua. L’ha vinta Robo Nole che diventa campione per la quinta volta in carriera sui campi londinesi (Chi l’avrebbe mai detto?).
Nole ha vinto col punteggio di 7-6 (5) 1-6 7-6 (4) 4-6 13-12 (7-3). La finale è durata circa cinque ore, la più lunga della storia. “Devo dimenticare questa partita al più presto”, ha detto Federer a fine match, e ha perfettamente ragione. L’otto volte campione di Wimbledon ha sciupato due match-point sull’8-7 al quinto, con il servizio a favore. Non solo: Federer ha perso tre tie break su tre, tutti malamente e con errori da circoletto rosso. Insomma, quando è stato il momento di metterla sui nervi e, scusate il termine, sulle palle, ad avere la meglio, come spessissimo è accaduto in carriera, soprattutto nelle finali slam, è stato il serbo.
C’è stato molto equilibrio nella prima frazione (senza break), decisa al tie-break (7-5) in favore di Djokovic. Poi, nel secondo parziale Federer ha preso subito il largo, strappando il servizio al serbo sia nel primo che nel terzo gioco, prima di chiudere sul 6-1 (con un terzo break nel settimo game), approfittando di un momento di vistoso calo del numero uno del mondo, stranamente molto falloso.
Nel terzo set i due protagonisti sono stati nuovamente testa a testa: Djokovic ha annullato sul suo servizio (sul 4-5) un set-point in favore di Federer e poi si è imposto nuovamente al tie-break (7-4). Nella quarta frazione l’elvetico ha strappato altre due volte la battuta al serbo, nel quinto e nel settimo gioco, prima di subire un break (il primo del match) nell’ottavo game, e si è imposto per 6-4.
Nel set decisivo altalena di emozioni: prima Federer ha perso la battuta nel sesto gioco, poi Djokovic lo ha emulato nel game successivo. Poi ci sono stati di nuovo break e contro break fra il 15° e il 16° gioco, nel quale (sull’8-7 in favore dello svizzero) il serbo ha annullato due match-point all’elvetico. Il resto è storia, con il primo tie break sul 12-12 della storia vinto, molto facilmente, da Djokovic.
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