Super partita di Aryna Sabalenka, che ha descritto come qualcosa di assolutamente incredibile quanto visto soprattutto nelle fasi finali del match che ha portato a casa 2-6 6-4 7-6(5) contro Caroline Wozniacki.
Quasi due ore e mezza di lotta dura, fisica, con un contrasto di stili che si ripropone tutte le volte in cui la ventenne di Minsk scende in campo contro avversarie che possono contrapporre alla sua forza un tennis più ragionato e attendista.
Era la riproposizione della finale di Eastbourne dello scorso anno, confinata questa volta sul primo campo secondario, ed è terminata in maniera molto simile alla sfida che le due invece hanno giocato in estate a Montreal, quando Sabalenka si impose 5-7 6-2 7-6(4).
Nella logica di questa sfida, Wozniacki era la chiara favorita. La realtà ci racconta di una danese che sta faticando a trovare partite di alto livello e portare continuità alle sue azioni, ma qui a Eastbourne aveva cominciato molto bene la propria settimana e anche oggi le indicazioni perché tornasse ancora una volta ai quarti di finale (lei che vinse nel 2009 e nel 2018) c’erano tutte.
L’immediato 5-0 di vantaggio era un’ipoteca importante sull’economia dell’incontro, anche perché il momento che sta vivendo Sabalenka è tutto fuorché positivo. Il livello di gioco è cresciuto nell’ultimo periodo, ma ancora mancava un potenziale scossone. Ha avuto il primo passaggio delicato della sua carriera ad alti livelli e la classifica si stava mantenendo nei pressi (appena dentro o appena fuori) la top-10 solo perché quasi la totalità dei suoi punti scaleranno da adesso fino a fine stagione. Spalle al muro, insomma, era chiamata a dare una risposta pesante. Forse non riuscirà a tornare in finale, perché il cammino rimane molto lungo, ma la partita di oggi racconta una giocatrice che sta procedendo in una fase di ripresa.
Così, da quel 5-0 Wozniacki, è riuscita a sbloccarsi mentalmente e a fronteggiare meglio fin dall’inizio del secondo parziale il gioco della danese. Quando diciamo che lei può partire in svantaggio contro avversarie come l’ex numero 1 del mondo è perché anche nei momenti più bui tenniste come Caroline sanno come domare chi prende molti più rischi di loro. La logica è che tanti rischi non sempre portano a tanta resa, mentre un gioco più contenuto, o costruito, ha molto più margine di rendimento. L’equilibrio, però, è stato ribaltato perché Sabalenka ha smesso di andare sempre per il vincente, ha smesso di prendere tanti rischi e ha cominciato a essere più negli scambi, un po’ il giochino con cui era riuscita a ribaltare l’incontro a Montreal un anno fa. Può essere iper aggressiva, ma può anche gestire la palla con più lucidità e fare “la Wozniacki” di turno.
Così dal doppio fallo che le ha dato il 3-2 e servizio nella seconda frazione ha cambiato marcia e malgrado il break perso sul 5-2 ha comunque chiuso la frazione per 6-4. Nel terzo set Wozniacki è uscita meglio dai blocchi, ma come accaduto in Canada nel momento della verità non ha concretizzato. Il break sull’1-0 le aveva dato un importante vantaggio, ma sul 5-3 non ha sfruttato il match point avuto (quella volta furono ben 3) ed è stata raggiunta sul 5-5. Al tie-break, la bielorussa è andata in fuga fino al 6-3 e servizio. Qui è sopraggiunta di nuovo la tensione, perché una delle cause di questo momento di crisi vissuto è stata la sconfitta contro Belinda Bencic a Dubai, mancano 6 match point tra cui quello sul 6-5 al tie-break quando commise doppio fallo. Il braccio ha tremato, doppio fallo e punto perso, ma sul 6-5 ha ribaltato il mondo giocando uno scambio tutto sulla difensiva, andando in allungo estremo alla fine per ributtare di là una palla dal lato del rovescio e poi si è gettata letteralmente sullo slice di dritto della danese trovando, in caduta, un passante vincente incrociato pazzesco. Lei, a terra, quasi non voleva crederci, e non si alzava, continuando a fissare il vuoto. Una reazione anche abbastanza misurata, pensando a quello che stava vivendo dentro di se in quel momento.
Domani affronterà Kiki Bertens, contro cui perse la semifinale a San Pietroburgo a inizio febbraio. L’olandese, stranamente piuttosto fallosa al servizio, ha comunque facilmente prevalso 6-3 6-3 contro Anna Lena Friedsam, alle prese con un difficile rientro in campo dopo due anni persi per un grave infortunio alla spalla. Nessun problema per Karolina Pliskova, che ha inflitto un netto 6-1 6-2 a Elise Mertens. Vittoria in tre set per Simona Halep, che si è imposta 6-1 4-6 6-3 contro Polona Hercog e domani ci sarà dunque il big match contro Angelique Kerber, riemersa dal 4-5 15-40 contro Rebecca Peterson e impostasi 7-6(4) 6-0.
Risultati odierni:
O. Jabeur b. [14] J. Konta 6-3 6-2
A. Cornet b. S. Zhang 6-3 6-1
[4] A. Kerber b. R. Peterson 7-6(4) 6-0
[6] S. Halep b. [Q] P. Hercog 6-1 4-6 6-3
[8] A. Sabalenka b. [11] C. Wozniacki 2-6 6-4 7-6(5)
[3] K. Bertens b. [PR] A. L. Friedsam 6-3 6-3
E. Alexandrova b. A. Ostapenko 6-3 2-1 rit.
[2] Ka. Pliskova b. E. Mertens 6-1 6-2
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