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Nasce una nuova Fed Cup: dal 2020 preliminari a febbraio e finali ad aprile a Budapest

Confermando le voci circolate negli ultimi mesi, la Fed Cup cambia ufficialmente volto a partire dal 2020. La massima competizione a squadre del tennis femminile si allineerà al format della Fed Cup, seppur con un minor numero di squadre presenti nella settimana in cui si deciderà la nuova squadra vincitrice del trofeo.

Se nella nuova Davis Cup che nascerà a novembre, a Madrid, ci saranno infatti 24 squadre suddivise in otto gironi da tre, per la Fed Cup è prevista una fase finale da disputare ad aprile, nella settimana che tradizionalmente ospitava le semifinali del vecchio formato (la terza del mese indicato) con 12 squadre partecipanti suddivise in quattro gironi da tre.

Le vincenti di ogni raggruppamento disputeranno le semifinali il sabato, mentre la finale sarà in programma di domenica. Ma come si arriva alla composizione delle 12 finaliste? A febbraio, subito dopo l’Australian Open, ci saranno i preliminari con 16 squadre coinvolte: quelle che hanno composto World Group 1 e 2 più le due più alte tra le nazioni che sono state sconfitte nei playoff del World Group 2 lo scorso aprile. Questi i team che scenderanno in campo il prossimo febbraio: Bielorussia, Belgio, Brasile, Canada, Repubblica Ceca, Germania, Gran Bretagna, Giappone, Kazakistan, Lettonia, Romania, Russa, Spagna, Slovacchia, Svizzera, USA.

Le otto vincenti si uniranno a Francia, Australia (presenti come finaliste) e Ungheria come nazione ospitante, più una quarta squadra presente con una wild-card. Qui potrebbe anche entrare in gioco l’Italia, perché è tra le nazioni escluse quelle che può vantare più storia e titoli. Le azzurre, però, retrocesse nella terza serie, stanno vivendo un momento di forte crisi nell’amalgamare una squadra che possa competere con le più forti al mondo, con una Sara Errani in forte difficoltà e una Camila Giorgi che non ha spostato gli equilibri del team costretto a sopravvivere sulle spalle di una fortuna (inteso come destino) non proprio roseo. Le altre alternative più quotabili possono essere l’Olanda (che ha potenzialmente un ottimo team ma è retrocesso nel Group 1 per abbinamenti sempre molto sfavorevoli, in trasferta) e l’Ucraina (che è rimasta nel Group 1 a causa di una rocambolesca sconfitta contro la Svezia ma che ha nelle corde un team di prima classe). Le gare si disputeranno con solamente due singolari (non più quattro) e un doppio decisivo.

Prepariamoci, dunque, perché la prossima finale tra Francia e Australia, a Perth, sarà l’ultima di una Fed Cup che dal prossimo anno cambierà completamente volto e, fino al 2022, verranno disputate le finali a Budapest, su terra battuta.

Diego Barbiani

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Diego Barbiani
Tags: Fed Cup 2019

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