Naomi Osaka non ha mai avuto partite semplici, in carriera, all’esordio della stagione su erba. A Birmingham, nel primo match sul verde del 2019, il trend è continuato.
La giapponese ha detto nelle primissime dichiarazioni a bordo campo che “stavo urlando dentro me stessa per tutta la partita”, segno di quanto non si sia mai realmente sentita bene in campo. Merito, se vogliamo, della sua difficoltà nel muoversi e leggere i rimbalzi, ma merito anche, e qui sì, di una generosissima Maria Sakkari che è riuscita a emergere dalla buca dopo un primo set molto brutto.
6-1 4-6 6-3 per la numero 1 del mondo, la prima numero 1 a giocare a Birmingham, con un primo parziale fin troppo immeritato, nel suo sviluppo, e un terzo set che è girato tutto in una manciata di game dove Osaka è stata fortissima a livello mentale e ha portato la greca a cadere giocando anche sull’aspetto psicologico, con Sakkari costretta a pensare lungo tutto un cambio campo a sei palle break non sfruttate sul 2-2. “Sono stata un po’ fortunata su una di quelle, però poi penso di essermela cavata piuttosto bene” ha detto Naomi, che non è stata particolarmente aiutata dal servizio in quel frangente ma aveva una piccola ancora di salvezza almeno nei punti che cominciava dal lato sinistro: una seconda molto carica, con anche un po’ di kick, e lei che subito si buttava indietro di mezzo metro pronta a difendere.
Non è la difesa, la sua arma migliore, ma poteva quantomeno cominciare lo scambio. Su un paio, invece, il rimbalzo non perfetto della palla spingeva Sakkari all’errore immediato col rovescio, nel tentativo di aggredire, idea tattica più che giusta in quel momento. Osaka, infatti, non è uscita dal match particolarmente soddisfatta, ma sa che questi esordi fanno parte della sua carriera. Nel 2017, addirittura, usciva dal campo centrale di Nottingham con un netto 6-1 6-1 subito contro Kristie Ahn. Lo scorso anno aveva faticato tanto a imporsi contro Sachia Vickery malgrado il 6-1 e 6-2 di secondo e terzo set. Partite mai facili, e oggi l’avversaria aveva trovato la giusta via dopo un primo set buttato alle ortiche da subito, quando sull’1-0 ha mancato tre palle break e poi ha commesso altrettanti doppi falli consecutivi. Si è smarrita, ha sbagliato tanto, guardava il suo angolo e gettava via le palline che le venivano passate dai raccattapalle.
Subito il 6-1, però, si è calmata dopo qualche buona soluzione all’inizio della seconda frazione. Aveva incanalato la rabbia in energia nuova, in un palleggio molto più sostenuto e spingendo palle molto cariche di spin che impedivano a Osaka di trovare il modo giusto per contrastarle, facendole perdere campo e rendendosi molto vulnerabile. Un po’ scomposta, sul 2-2 dava a Sakkari quel vantaggio che la greca meritava e malgrado il controbreak immediato non aveva quella tranquillità, o meglio quella solidità mentale che le poteva consentire di mantenersi avanti. Il tutto si traduceva in una fase in cui la prima di servizio latitava parecchio: solo 42%, un fatto che sta diventando una piccola costante nel momento in cui la giapponese si trova a pasticciare in campo, fattore già verificatosi in altri frangenti di partita quest anno.
Il problema è che se sul cemento rimane comunque con una grande capacità nel cancellare certe situazioni e la transizione su terra si è rivelata comunque molto più felice del passato, questa su terra sembra presentare difficoltà in più. Nel terzo parziale è riuscita a mantenersi avanti, al servizio, quando però sul 2-2 è stata nuovamente portata a subire il gioco della greca. Dallo 0-40, però, pur faticando ha saputo rientrare fino alla parità e poi prevalere dopo quasi 10 minuti. È stato il momento chiave, perché Sakkari è rimasta con la testa a quelle occasioni. Si vedeva che cercava subito di voltare pagina perché dopo aver mancato l’ultimo rovescio ha subito chiamato il coach, ma mentre lui le parlava lei continuava a scuotere la testa: “Non ci pensare, va bene così. Sai perché hai fatto bene? Perché lei ha servito tanto, è in difficoltà, e avrai sicuramente altre chance dopo. Serve però che cominci a mettere più kick al servizio, impedirle di colpire e buttarla fuori dal campo”.
Sakkari, però, non è ripartita bene dai blocchi e con due doppi falli consecutivi è andata subito in difficoltà, fino a cedere alla seconda palla break. C’è stato un ultimo momento, sul 5-3, dove la greca ha avuto una mezza chance per rientrare, ma dallo 0-30 Osaka ha servito benissimo prendendosi una vittoria molto sofferta. Non basterà questo a definirla pronta per le partite sull’erba ad alto livello, ma è piccolo passo anche qui.
Il programma si è concluso qui, con metà delle partite ultimate a causa dell’acquazzone scatenatosi dopo la fine del match della giapponese. C’è stato il tempo, però, per segnalare tre risultati. Julia Goerges è tornata al successo dopo due mesi di digiuno con l’importante 3-6 6-4 6-3 maturato ai danni di Dayana Yastremska, frutto di una rimonta da un set e un break di svantaggio. Alona Ostapenko ha messo in mostra una delle migliori prestazioni del suo travagliato 2019 imponendosi di potenza e vincenti contro Iga Swiatek, spazzata via 6-0 6-2 in 50 minuti. Risultato netto e incoraggiante per la lettone, che ha sempre fatto molto bene su erba e che può approfittare di questa parentesi per costruire un po’ di fiducia dopo i tanti problemi fisici che hanno condizionato alcuni momenti della stagione e tante sconfitte ravvicinate che non l’hanno mai aiutata a ripartire. Infine, il successo di Kristyna Pliskova contro Viktorija Tomova (entrambe qualificate) 6-3 6-4 porterà la ceca a giocare contro Karolina, sorella gemella, nel primo confronto ufficiale del circuito WTA.
Risultati odierni
[1] N. Osaka b. M. Sakkari 6-1 4-6 6-3
Y. Putintseva b. [WC] H. Dart 6-1 6-4
[8] J. Goerges b. D. Yastremska 3-6 6-4 6-3
P. Martic b. E. Alexandrova 6-3 7-5
A. Ostapenko b. [Q] I. Swiatek 6-0 6-2
[Q] Kr. Pliskova b. [Q] V. Tomova 6-3 6-4
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