Ha appena compiuto 15 anni, ma già c’è un gran parlare di lei. Le somiglianze con un’altra giocatrice statunitense sono ben evidenti e lei, Cori (detta CoCo) Gauff non è mai intimorita nel parlare di chi potrebbe essere il suo modello di vita, almeno quella sportiva.
Nata sotto il segno delle sorelle Williams, vederla in campo da tanto l’idea che possa essere molto più vicina a Venus, piuttosto che a Serena. L’altezza è un dato visivo, come anche la grande potenza del suo servizio che già adesso riesce a toccare punte di oltre 180 chilometri orari.
Sebbene nella carta d’identità si legga “13 marzo 2004”, Gauff ha avuto modo di farsi notare molto tempo fa. A settembre del 2017, infatti, raggiungeva già la finale allo US Open junior. Tecnicamente non aveva ancora l’età per partecipare ai tornei di categoria, ma nello Slam di casa ci hanno visto lungo e da lì è cominciata la sua rapida scalata, che la porterà molto probabilmente già in top-300 dopo lo Siam londinese.
Non aveva ancora giocato su erba in carriera prima di questa settimana, ha passato le qualificazioni a Wimbledon con tre successi senza perdere set tra cui il 6-3 6-4 al primo turno contro Aliona Bolsova, numero 1 del seeding e recentemente agli ottavi di finale del Roland Garros. Oggi, nell’ultimo turno, un netto 6-1 6-1 contro Greet Minnen, giocatrice che fin qui in stagione si era anche disimpegnata piuttosto bene scalando oltre 300 posizioni nel ranking WTA.
Gauff, a 15 anni e 122 giorni, diventa la più giovane qualificata di Wimbledon nell’Era Open, la prima quindicenne da Laura Robson nel 2009. Inutile die che sia anche la prima giocatrice del 2004 in un main draw professionistico, lei che ha già un contratto pesante con la Barilla come sponsor. Per fare un confronto: Naomi Osaka ha ben 7 anni più di lei. Serena e Venus Williams ne hanno rispettivamente 23 e 24. Maria Sharapova avrebbe vinto Wimbledon 4 mesi dopo la sua nascita.
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