Chi si contenta gode.
Eravamo partiti con 13 italiani a giocarsi le qualificazioni per arrivare con altri due giocatori nel main draw, il siciliano Salvatore Caruso e il recordman milanese Andrea Arnaboldi, noto – più o meno – per aver disputato il match al meglio dei tre set più lungo della storia del tennis, 4 ore e mezzo per disputare i 71 giochi che gli permisero di battere Humbert.
Oggi Arnaboldi si è forse ricordato di quella partita e quando dopo un’ora e mezza era avanti due set a zero e col break al terzo si è improvvisamente fermato, forse deluso dalla facilità della questione. Fabbiano, che l’anno scorso è arrivato al terzo turno, battendo addirittura Wawrinka prima di perdere contro Tsitsipas, ha così perso il terzo e quarto set, anche quelli con una certa rapidità, prima di spuntarla al quinto. Arnaboldi ha complicato un match che sembrava semplice, merito anche del russo Karlovskiy, numero 217 del mondo, mai approdato al main draw di uno slam.
Più semplice la vicenda di Caruso, visto che il siciliano ha concesso appena sei game al canadese Brayden Schnur, chiudendo in un’ora e 26 minuti e festeggiando il primo ingresso nel tabellone di Wimbledon in carriera. I due si aggiungeranno a Fognini, Berrettini, Cecchinato, Seppi, Sonego e Lorenzi, e non è certo detto che facciano meno strada di loro. E anche nel tabellone femminile entra in gioco un’azzurra: è Giulia Gatto Monticone, bravissima a rimontare la francese Dodin e a imporsi 3-6 7-5 6-1.
Qualificazioni, ultimo turno
A. Arnaboldi b. E. Karlovskiy 6-4 6-3 3-6 4-6 6-3
S. Caruso b. B. Schnur 6-3 6-2 6-1
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