[6] K. Nishikori b. B. Paire 6-2 6-7(8) 6-2 6-7(8) 7-5
Ancora una volta Kei Nishikori si mostra quasi imbattibile nel quinto set e raggiunge per la terza volta i quarti di finale al Roland Garros, ancora in un anno dispari, dopo il 2015 e il 2017. La partita è andata perfettamente come ci si poteva aspettare, con Nishikori che ha provato a perderla in tutti i modi, del tutto agito, se così possiamo dire, dai suoi fantasmi, in grado di bloccarlo quasi sempre prima del colpo del ko all’avversario. Paire era partito bene, andando subito 2-0 ma la differenza tra i due giocatori era così evidente che i sei game di fila di Nishikori non hanno sosorpreso nessuno. Ma Nishikori già con Djere era riuscito a trascinare assurdamente al quinto un match tutto sommato facile, figurarsi se non ci riusciva con Paire. Così nel secondo set il giapponese aveva palla break praticamente in tutti i game di battuta di Paire, ma era il francese ad andare 4-2, sfruttando la prima occasione e allungando sul 5-2. Nishikori riusciva sul 5 pari ma nel tiebreak Paire finiva con l’avere la meglio al diciottesimo punto, portando la partita in parità. Paire a questo punto avrebbe volentieri rimandato a oggi, ma il supervisor – smentendo le sciocche critiche sullo sciovinismo francese che strariperebbe nell’imbroglio, tanto care agli italici amici dei nostri benamenati responsabili degli internazionali d’Italia – stabiliva che si poteva continuare un altro po’ giusto quella mezzora per consentire a Nishikori di incamerare il terzo set e passare la notte un po’ più tranquilla.
Alla ripresa Paire sembrava un po’ più efficace di Noshikori, teneva meglio il servizio, il dritto non faceva troppi scherzi, anzi, ed era lui a procurare guai al giapponese al servizio. Il break al terzo game aiutava ulteriormente il francese, che però all’ottavo game era costretto a subire un perfetto game giocato da Nishikori, che si riportava in parità. La partita andava senza scossono al tiebreak e lì i due mettevano in mostra tutto il peggio del loro repertorio, esemplificato dall’incredibile finale, con Nishikori che arrivava al secondo match point e andava a servire: prima un dritto finiva fuori di 3 metri e poi commetteva doppio fallo. Quasi incredulo Paire chiudeva e si andava al quinto. Per un po’, tra un giocatore incostante ed uno fortemente preoccupato, ha avuto la meglio il primo, ma Paire che è andato rapidamente sul 4-1 non è tipo da saper capitalizzare un vantaggio, anche se quando riusciva a strappare l’ottavo game e andare a servire per il match, qualche speranza era normale coltivarla. Non era il caso, perché Nishikori trovava finalmente il coraggio necessario per produrre l’ultimo strappo, chiudendo 7-5 al terzo match point, un’ora dopo i primi due.
Terza volta ai quarti dunque, anche se Nadal promette di essere ancora più implacabile di Murray e di Tsonga, i due che sbarrarono la strada al giapponese. Anche i precedenti tra i due non sembrano incoraggiare certo le speranze di Kei, che è sotto 7-2 e non ha mai vinto sulla terra, perdendo anche la partita giocata nello stesso campo di Parigi nel 2013.
Forse però è giusto spendere le ultime parole per Paire, uno di quei giocatori che valgono sempr eil prezzo del biglietto. Il francese ha mostrato un dritto “nuovo” non tanto nell’esecuzione quanto nell’efficacia, chissà se unito alla condizione fisica invidiabile non possa trovare una seconda parte di carriera in cui togleirsi qualche soddisfazione.
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