DA AGA A IGA, LA POLONIA È DI NUOVO PROTAGONISTA
Da “Aga”, Agnieszka Radwanska, a Iga, il passo è veramente breve. Lo è stato nel cambio di vocale e lo è stato nel tennis polacco, che si è ritrovato tra le mani un profilo d’oro.
Iga Swiatek, 18 anni compiuti ieri, è la seconda tennista più giovane nella storia del tennis polacco ad approdare al quarto turno di uno Slam, il tutto mostrando grandi qualità in campo contro Monica Puig in una sfida tra outsiders e che si è conclusa con il 0-6 6-3 6-3 in favore della giocatrice che un anno fa non era a malapena nelle prime 500 del mondo.
È stata una crescita repentina, per lei che in questo 2019 si è messa in mostra già dalla prima settimana ad Auckland sfiorando la qualificazione da 180 del mondo e poi arrivando a Melbourne e qualificandosi per il primo Slam della carriera, venendo sconfitta al secondo turno contro un’ottima Camila Giorgi. Non si è fermata, ha raggiunto i primi quarti di finale WTA a Budapest, poi la finale a Lugano, e ora al primo tabellone Slam a Parigi ha messo insieme tre pesanti vittorie che la avvicineranno alla top-50.
Oggi, malgrado un fastidio alla schiena mostrato nel primo set, Iga ha alzato il livello nel secondo parziale col break, il primo della sua partita, sul 3-2. Ha allungato, ha chiuso il set e nel terzo al di là di qualche rischio sul 2-1 non ha mai più mollato la presa su una delle partite più pesanti giocate nella giovanissima carriera.
Al di là di qualche esternazione ancora da junior, già quando l’avevamo vista dal vivo a Melbourne affrontare Olga Danilovic al primo turno di qualificazioni vedevamo una ragazzina che al contrario della serba, molto più soggetta a un carattere di fuoco, era calma, tenace ma lucida e solida. Un servizio che può crescere e già è di buonissima fattura, ma quando entra nel “mood” giusto fa vedere grandi cose. Tira, ma lo fa con circospezione. Si crea la chance di accelerare, ha grande dote nel braccio sinistro e oggi questa sua qualità è stata amplificata da una qualità di gioco che ha fatto vedere punti pazzeschi nelle fasi centrali del set decisivo.
Alla fine, dopo l’ultimo dritto vincente della sua partita, le lacrime solo parzialmente nascoste dal braccio destro, piegata in due dall’emozione e poi accasciatasi al proprio angolo. Come regalo, ora, la numero 3 del mondo Simona Halep che dopo le fatiche dei primi turni ha vissuto una giornata molto agevole battendo 6-2 6-1 Lesia Tsurenko, anche se non va dimenticato come l’ucraina già ieri raccontava di non essersi mai sentita bene fisicamente nel difficilissimo 5-7 7-5 11-9 in tre ore contro Aleksandra Krunic e oggi ha più volte avuto bisogno dell’intervento della fisioterapista in campo.
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