La finale tra Djokovic e Nadal ha messo un sigillo di altissima qualità a un edizione tra le più tormentate del torneo romano a causa del maltempo e delle polemiche che ne sono scaturite.
Cinque degli otto tennisti approdati ai quarti di finale sono gli stessi presenti nell’edizione del 2009, quando Nadal vinse la finale superando Djokovic e nei migliori otto c’erano anche Del Potro, Verdasco e Federer.
La vittoria di Nadal è in fondo la più utile ai fini dell’interesse per il proseguio della stagione. Una vittoria del serbo avrebbe determinato un ulteriore aumento di 800 punti del vantaggio in classifica nei confronti dello spagnolo – solitario al secondo posto -che sarebbe diventato abissale (5210 punti), alla vigilia dello Slam francese dove Nadal in termini di punti può solo pareggiare essendo campione uscente mentre il serbo, che lo scorso anno si fermò ai quarti per effetto della clamorosa sconfitta subita per mano di Cecchinato, ha buone probabilità di implementare ulteriormente il bottino di quest’anno,
Quella di quest’anno è stata la quinta finale nelle ultime 11 edizioni tra questi due campionissimi con un bilancio di tre a due a favore di Nadal:
Stefanos Tsitsipas (classe ’98) subisce in semifinale la vendetta di Nadal, battuto nella semifinale di Madrid, ma continua la sua avanzata impetuosa che lo ha portato in quattro settimane dalla decima alla sesta posizione in classifica e che gli consente di mettere la freccia per superare in classifica Alexander Zverev, che ora rischia il sorpasso del tennista greco distante solo 75 punti (4080 rispetto ai 4155 del tedesco).
Ottimo il torneo di Diego Schwartzman, che ha lottato ad armi pari con Djokovic in semifinale strappandogli il secondo set, e incredibili le due zampate che giovedi (giorno del doppio turno a causa della pioggia del giorno precedente) Verdasco, a 35 anni , è riuscito a sferrare ai danni di Thiem e di Khachanov, rimanendo in campo complessivamente quasi 5 ore pagandone inevitabilmente lo scotto il giorno dopo contro Nadal. Ma il ritorno più sorprendente ma anche più atteso è stato quello di Juan Martin Del Potro, che negli ultimi 7 mesi aveva giocato quattro partite e a Roma, dopo aver sconfitto Goffin e il giovane norvegese Ruud, contro Djokovic ha dato vita al miglior incontro del torneo e forse di tutto la stagione finora, arrendendosi dopo tre ore al termine di una battaglia spettacolare e di intensità inaudita che ha tenuto il Centrale gremito fino all’una di notte.
Il torneo femminile:
La Grecia continua a stabilire record impensabili. È l’unica nazione ad aver avuto due presenze in semifinale. Dopo Tsitsipas è riuscita nell’impresa anche Maria Sakkari, che sulle ali dell’entusiasmo per la vittoria ottenuta due settimane fa a Rabat, ha superato le qualificazioni riuscendo ad approdare alle semifinali dopo aver battuto nei quarti Petra Kvitova, numero due del seeding, e arrendendosi solo a Karolina Pliskova, poi vincitrice del torneo battendo in finale l’inglese Johanna Konta, sprofondata in classifica dopo la favolosa stagione 2017 nella quale raggiunse la semifinale a Wimbledon e il conseguente quarto posto nel ranking. Con questo risultato la tennista inglese fa un bel salto in classifica e si candida come una delle maggiori mine vagante allo Slam parigino.
Per la Pliskova trattasi della vittoria più importante della carriera (insieme a quella ottenuta al Premier 5 di Cincinnati nel 2016) che le consente tornare al numero 2 del ranking e lanciare il guanto di sfida alla leader della classifica Naomi Osaka, davanti di soli 801 punti.
Gli italiani
Edizione da dimenticare in campo femminile per il nostro tennis (dieci game vinti in tre partite). D’altra parte è dal 2015 che le nostre tenniste non vincono un match nel torneo di casa. Quell’anno passarono un turno Sara Errani, che superò la Hantuchova per poi arrendersi alla americana McHale, e Karin Knapp, che vinse il derby con la Schiavone prima di vendere cara cedendo le armi solo al tie break del terzo set contro la Kvitova. Dal 2016 ad oggi le azzurre hanno subito 14 sconfitte.
In campo maschile le attese molto alte alla vigilia, per effetto degli ottimi risultati degli ultimi tornei, sono in parte andate deluse, ma è anche vero che abbiamo avuto per la prima volta dal 2007 due tennisti negli ottavi – Berrettini e Fognini – fermati dai due tennisti poi giunti in semifinale (Schwartzman e Tsitsipas). In particolare il tennista romano ha ottenuto il miglior risultato della carriera raccogliendo al secondo turno, per la prima volta in carriera, lo scalpo del top ten Alexander Zverev al termine di un match condotto magistralmente dall’inizio alla fine.
Avremmo potuto avere tre italiani negli ottavi, il che avrebbe segnato un record assoluto da quando il torneo è diventato un Masters 1000 (1990), se Cecchinato non si fosse fatto sorprendere contro pronostico da Kohlschreiber. I nostri tennisti hanno disputato 13 partite, la qual cosa non accadeva dal 1992. Abbiamo potuto inoltre avere l’ennesima conferma del potenziale di Jannik Sinner, in tabellone grazie a una wild card dalle prequalificazioni e in grado di superare in rimonta l’americano Johnson, numero 59 del mondo, prima di arrendersi molto dignitosamente al cospetto di Tsitsipas.
Gli altri numeri del torneo
4 – I set vinti a zero da Nadal. Nessuno c’era mai riuscito nell’Era Open.
7 – Le volte negli ultimi 9 anni in cui la finale è stata disputata tra le prime due teste di serie. Solo in due occasioni ha vinto la testa di serie numero 1: Djokovic nel 2015 (vittoria su Federer) e Nadal lo scorso anno (vittoria su Zverev).
8 – I ritiri nel torneo femminile, tra cui quelli di Serena Williams (al secondo turno) e della numero uno del mondo Naomi Osaka nei quarti, prima di scendere in campo.
11 – Il nuovo best ranking di Fabio Fognini, terzo italiano di sempre in classifica alle spalle di Panatta (4) e Barazzutti (7).
13 – Le finali complessive tra Djokovic e Nadal nei tornei Masters 1000. Il tennista serbo ha vinto 7 volte.
13 – I tornei vinti in carriera da Karolina Pliskova. Con il successo a Roma diventa la terza tennista a contare due successi quest’anno dopo la connazionale Kvitova e la Bertens.
24 – Le partite disputate da Fognini al torneo di Roma in 12 partecipazioni. Più presente di lui solo Volandri che è sceso in campo 29 volte in 15 anni.
34 – I Masters 1000 vinti da Nadal in 50 finali disputate. Staccato Djokovic fermo a 33:
54 – Gli scontri diretti tra Djokovic e Nadal a partire dal 2006 con un bilancio di 28 a 26 per il tennista serbo. Trattasi della rivalità più intensa dell’Era Open.Entrambi hanno un bilancio favorevole nei confronti di Federer:
84 – I game giocati complessivamente da Nadal nei cinque match disputati. Dal 1990 è il vincitore più sbrigativo. Il record precedente apparteneva a Djokovic e a Murray che giocarono 86 games rispettivamente nel 2008 e nel 2016.
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