[1] N. Djokovic b. H. Laaksonen 6-1 6-4 6-3
Ancora un turno in pantofole, per Novak Djokovic, che si libera in tre set dello svizzero Henri Laaksonen. Il numero uno del mondo, in scioltezza, macina break su break nel set d’apertura e, in una manciata di minuti, sale 5-0, lasciando, poi, al suo avversario, un game di consolazione. Non che nei restanti set cambi qualcosa, a Nole basta il giusto per affondare, prendere il largo e vincere, ma almeno Laaksonen potrà raccontare di avergli portato via la battuta, nel secondo parziale, quando la concentrazione serba, probabilmente, era scesa sotto la soglia minima consigliata. Livellata quella, il divario, fisico e tecnico, è tornato ad essere decisamente incolmabile. Djokovic che, nel prossimo incontro, sfiderà Caruso, che ha fatto fuori Gilles Simon, testa di serie numero 26 del torneo.
[4] D. Thiem b. A. Bublik 6-3 6-7(6) 6-3 7-5
Si complica decisamente di più la vita, Dominic Thiem, che, in altri contesti, probabilmente si sarebbe trovato al quinto set e con qualche fantasma alle calcagna, visto che si è trovato sotto 2-5 al quarto ed è strato costretto ad annullare due set point ad un Bublik che ha avuto il merito di fare il suo, restare in partita e crederci. L’austriaco, dopo aver incassato il primo parziale, scivola giù di un break, poi recuperato, nel secondo, per poi cadere in un tiebreak giocato male e in modo confusionario. Sembra, invece, ritrovare ritmo quando infila un altro 6-3, ma eccolo che, ancora, nella quarta frazione appunto, incappa in un altro scivolone, mentale perlopiù ed è bravo a sfruttare le molteplici indecisioni che il kazako gentilmente gli ha palesato. Certo è Thiem continua a non convincere, reduce da un primo turno, ricorderete, abbastanza scialbo e, anche lì, sudato oltremodo, contro Paul. L’impressione è che non sia un problema di continuità, quanto di stanchezza per aver stra-giocato nel periodo che va da inizio stagione ad oggi, come suo solito, d’altronde; la programmazione non è mai stata un suo forte, nonostante lui sostenga che gli vada bene. Il tempo, ed il proseguo, gli daranno ragione o meno. Per ora, lo aspetta un giro sulla giostra di Cuevas che, sulla terra, chissà…
[5] A. Zverev b. M. Ymer 6-1 6-3 7-6(3)
Finalmente un match convincente per Sascha Zverev, che, dopo le mille e una fatiche contro Millman, stende agevolmente Ymer. Era importante chiudere in fretta e, per i primi due set e mezzo, il tedesco c’è riuscito alla grande: sempre in controllo, gioco fluido. Poi, avanti di un break anche nel terzo, puntuale è arrivato il blackout, che lo ha costretto a prolungare fino al tiebreak, nel quale facilmente ha avuto la meglio. Al terzo turno se la vedrà con Lajovic.
Altri match
Vittorie nette anche per Bautista Agut, Coric, Monfils e Lajovic (portando per la prima volta in un torneo dello Slam quattro serbi al terzo turno), che superano rispettivamente Fritz, Harris, Mannarino e Benchetrit. Lascia un set, addirittura a zero, invece, Khachanov, ma non ha problemi a superare Barrere, così come Thompson e Struff, che battono entrambi in quattro Karlovic e Albot. Uno dei padroni di casa, Hoang, continua a sorprendere, eliminando un falloso Verdasco, mentre Mayer completa il lavoro lasciato in sospeso ieri, finendo Schwartzman. Deve impegnarsi, per superare Nishioka, Juan Martin del Potro, che la spunta soltanto al quinto e dopo quasi quattro ore di gioco. Sfrutta il ritiro per infortunio di Edmund, Cuevas, che comunque stava dominando. Sospesa la partita tra Pouille e Klizan con quest’ultimo avanti due set ad uno e un break, nel quarto (3-1).
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