(2) Rafael Nadal b. (1) Novak Djokovic 6-0 4-6 6-1
Nadal suona la nona. Tanti sono da oggi i titoli conquistati dallo spagnolo al Foro Italico, un record probabilmente inavvicinabile. Per Rafa è una giornata importante, dato che si è finalmente sbloccato ottenendo il primo centro pieno della stagione e, inoltre, ha staccato proprio il rivale nel match clou, Novak Djokovic, in testa alla classifica dei plurivincitori Master 1000. Ora il maiorchino è a quota trentaquattro, uno in più rispetto al serbo, che lo aveva appaiato sette giorni fa trionfando a Madrid (Roger Federer segue con ventotto).
Non è stato un ultimo atto memorabile perché Djokovic vi si è affacciato già vistosamente stanco. Il numero uno era reduce da due sessioni serali assai faticose, il venerdì con Juan Martin del Potro e il sabato con Diego Schwartzman: entrambi lo avevano portato al terzo, e con Palito, che aveva avuto a disposizione due matchpoint, il rischio eliminazione era stato quanto mai concreto.
Fin dai primi game Nole ha stentato a reggere il ritmo e ad affondare i colpi, anche quando se ne presentava la ghiotta occasione. Rafa, invece, era in palla, come sempre impossibile da abbattere con un colpo solo, e spesso anche con quattro o cinque. Per lo sbigottimento del pubblico, il campione uscente ha annichilito il rivale con un terrificante sei-zero in trentotto minuti.
Rafa, però, ha mancato il colpo del kappaò all’inizio del secondo parziale e Nole, pian piano, ha cominciato a entrare in partita, prima timidamente, poi con crescente convinzione. Nel quarto game Djokovic si è procurato la prima palla break dell’incontro, ma Nadal gliel’ha annullata con impressionante autorità, prendendo subito l’iniziativa e chiudendo con un diritto vincente.
È stato poi Novak a salvare tre palle break di fila sul 3 pari e un’altra sul 4 pari, aggrappandosi bene al servizio. Quando, a ogni modo, sembrava che la definitiva capitolazione fosse solo questione di minuti, è arrivato il sorprendente ribaltamento. Nadal non ha concretizzato una possibilità per il 5 pari e poco dopo il primo set-point per Djokovic si è rivelato quello buono.
Nole, però, non ne aveva più, e il set vinto è parso subito più una momentanea concessione di un Nadal improvvisamente magnanimo e poco cinico che il possibile inizio di una clamorosa rimonta.
L’undici volte vincitore del Roland Garros ha deciso che era tempo di dare un’accelerata e ha piazzato il break in apertura del terzo. Nadal è tornato a esprimere l’inossidabile solidità della frazione d’avvio, mentre Djokovic, esausto, cercava con ben scarsa fortuna di accorciare gli scambi, tentando drop-shot arrangiati o accelerazioni sbilenche. Il tennista di Belgrado è riuscito a salvare una palla break e a tenere la battuta nel terzo game, ma da lì in poi il suo score non si è più mosso, per l’inevitabile 6-1 conclusivo. Durata totale del match: due ore e venticinque minuti.
Si è concluso così il cinquantaquattresimo capitolo della più densa rivalità dell’Era Open: ora il bilancio è ventotto a ventisei per Nole, mentre sulla terra Rafa allunga sul diciassette a sette. A Roma l’iberico ha prevalso in cinque delle otto sfide, tre volte su cinque in finale. E ora, per entrambi, appuntamento a Parigi, dove Rafa proverà a conquistare la dodicesima Coppa dei Moschettieri e Nole a chiudere il secondo poker di Slam consecutivi in carriera.
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