[1] N. Djokovic b. [8] S. Tsitsipas 6-3 6-4
Il tris è servito: Novak Djokovic ha fatto suo, per la terza volta in carriera, il Masters 1000 di Madrid. Il tennista serbo, numero uno del mondo e del seeding, ha sconfitto in finale il greco Stefanos Tsitsipas col punteggio di 6-3 6-4. Una settimana iniziata in sordina con prestazioni non esaltanti e chiusa nel migliore dei modi. Il serbo ottiene il suo secondo titolo stagionale dopo quello di Melbourne ed era proprio dalla campagna australiana che non lo si vedeva tanto in forma.
Il Roland Garros, obiettivo principe per alimentare il sogno Grand Slam (e completarne un secondo anche se non nello stesso anno, come fatto tra il 2015 e il 2016), si avvicina e Nole inizia a ingranare. Male, molto male tra Indian Wells e Miami, non tanto di meglio aveva saputo offrire a Monte Carlo ma adesso le cose inziano a farsi interessanti e a due settimane dall’inizio del Major parigino Djokovic sta iniziando a scoprire le sue prime carte.
Ha potuto far poco Stefanos Tsitsipas, stakanovista del torneo tra singolare e doppio, capace anche di eliminare Rafa Nadal. Al greco è mancata la brillantezza dei giorni passati e col senno di poi giocare a tutti i costi il doppio non è stata una grande idea: va bene la freschezza del ventenne ma anche un giovanissimo sente la fatica, soprattutto se deve affrontare match duri sia sul piano fisico che su quello mentale. E quelli con lo spagnolo e con Zverev nel turno precedente lo sono stati.
Ha provato a fare partita pari, c’è riuscito parzialmente nel secondo set anche se non ha mai saputo impensierire Djokovic. A senso unico invece il primo, dove ha sempre rincorso e solo la sua grande classe, perché ne ha davvero tanta, gli ha permesso di evitare un passivo molto più pesante. Manca ancora una volta l’appuntamento con il primo 1000 della carriera, è la seconda volta che inciampa in finale dopo Toronto lo scorso anno ma è solo questione di (poco) tempo.
Ha battuto almeno una volta la santa trinità del tennis, ma ci ha sempre perso in finale: con Nadal per l’appunto in Canada, con Federer a Dubai e ora anche con Nole. Ma la strada verso la gloria è lì a portata di mano, tutta in discesa: da domani sarà numero 7 del mondo ma non è un numero che fa notizia, le ambizioni e le possibilità possono portarlo ancora più in alto. Di circa sei gradini.
In cima al momento – e ancora per un po’ – ci resta Novak Djokovic, al titolo numero 74 della carriera. Un successo che vale anche l’aggancio a Nadal nel numero di Masters 1000 vinti: adesso sono 33. Di anni invece sta per compierne 32, mancano solo dieci giorni, le candeline sono già pronte ma per la torta magari preferirà aspettare. Il sogno è averne una a forma di coppa. Dei Moschettieri.
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