Come hai saputo la notizia?
Stamattina sono andata a firmare ed ero la prima a farlo. Laura (Ceccarelli, la supervisor WTA) mi ha detto che oggi sarebbe stato molto difficile però vediamo al massimo domani. Dopo aver fatto colazione sono tornata in stanza e lì Laura mi ha richiamato: “Guarda, ho una bellissima notizia: due si sono tolte”. A quel punto io sarei stata la terza in tabellone, ma Smitkova non ha firmato. Ero seconda e sono entrata. Laura mi fa: “Sei entrata, vuoi assistere al sorteggio?”. Io: “Certo! Scendo subito”. E ho visto che sono capitata con Donna Vekic”.
Che effetto fa? conoscendo che per tanti anni hai trascorso girando per ITF, e adesso sei qui in questo ambiente, con questo impianto, con questo clima quasi surreale nel maxi schermo gigante, nelle musiche, nei giochi di luce..
È bellissimo, già essere qui per le qualificazioni non è da tutti. Ho fatto tre belle partite, ho giocato bene. Speravo di entrare in tabellone, ogni tanto capita di avere un po’ di fortuna. Non ho ancora ben realizzato, però domani sarà il grande giorno.
Ti piace questa terra? È un po’ diversa da quelle del resto del circuito…
Molto, sì. Sul centrale ancora non ho mai giocato, però sull’1 e sul 2, è veramente bella.
Uscendo dal tennis un attimo, leggevo che ti piace da matti il Giappone…
Esatto, è vero.
Come mai? Cioè, ti dico: piace da matti anche a me perché mi hanno regalato Dragon Ball, però non ho mai avuto modo di vederlo. Tu hai avuto questa chance?
È vero sì, siamo tutti cresciuti con Dragon Ball, lui (Filippo, il suo allenatore, nda) lo adora. No comunque siamo andati per la prima volta 3 anni fa a fare un tour e ci siamo innamorati delle abitudini, della tranquillità, del cibo, della città di Tokyo. Bellissima. E poi le regole, l’ordine, la pulizia. Fantastico.
E poi Kimiko Date. Posso chiederti cosa ha rappresentato per te? Una giocatrice preferita, un modello a cui ispirarsi…
Mi è sempre piaciuta, poi ho avuto la fortuna di incontrarla dal vivo a Kuala Lumpur e niente. Vederla giocare dal vivo è grandissimo. Una facilità nel gioco e nell’impatto, questo gioco d’anticipo… È stato bellissimo.
Faceva effetto vedere come lei a quell’età riuscisse comunque ancora a darci dentro?
Sì, vero. Poi lei come i giapponesi fisicamente è piccolina, strutturata bene, e fa pochissima fatica a giocare. Poi quando siamo tornati a Tokyo, al suo torneo d’addio, abbiamo festeggiato nel players party assieme a lei. Lei veramente molto gentile, persona molto piacevole.
Tornando al presente, come si affronta una top-30?
Come si affronta una top-30… Mah, sarà una bella domanda. Da un po’ di tempo io entro in campo molto tranquilla, sarà lo stesso anche domani. Darò tutto quello che ho, sicuro, e me la giocherò, poi vediamo cosa succede.
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