L’ultima volta fu a Miami, nella semifinale del WTA Premier Mandatory di fine marzo 2016. Tre anni fa. Angelique Kerber non era ancora diventata numero 1 del mondo, ma veniva dal primo Slam vinto in carriera all’Australian Open mentre Victoria Azarenka aveva appena cominciato la gravidanza e ancora non lo sapeva, destinata a vincere quel torneo in Florida e a proporsi come grandissima candidata a concludere l’egemonia di Serena Williams prima di doversi fermare per mettere al mondo il figlio Leo.
Storie che appartengono a un passato abbastanza remoto, tennisticamente parlando, e che finalmente possiamo riabbracciare, perché Kerber e Azarenka si ritroveranno di fronte nella semifinale del WTA International di Monterrey a tre anni esatti di distanza da quel loro ultimo confronto. Malgrado la bielorussa sia avanti 7-1 nei confronti diretti, e almeno un paio di sfide siano state completamente a senso unico, questo è un match up che più è mancato: due delle più grandi competitor in assoluto, con idee abbastanza diverse tra un gioco più propositivo e uno più bilanciato o tendente alla solidità difensiva, capaci entrambe di spaziare in ogni zona del campo per esaltarsi tra bracci di ferro sulle diagonali (interessantissima sarà la forza di Kerber di stringere l’angolo sul quella mancina per aprirsi il campo in lungolinea, sfidando un rovescio che può essere ancor più letale) come recuperi e giochi di polso nei pressi della rete.
Entrambe, oltretutto, arrivano a questa partita avendo messo in campo finora 3 ottime prestazioni ciascuna: 7-6 6-2, 6-3 6-4 e 6-2 6-4 i parziali della numero 1 del seeding; 6-4 6-1, 6-3 6-2, 6-0 6-4 quelli della numero 5 che ha forse sorpreso nella facilità con cui si è imposta sulla numero 3 del seeding e quattro volte vincitrice a Monterrey Anastasia Pavlyuchenkova. Un primo set di grande controllo e senza sfoderare il meglio del proprio tennis, con una russa che contribuiva in maniera sensibile al risultato, ha fatto da contraltare a un secondo dove Azarenka ha invece dovuto “sporcarsi le mani” per rientrare da 1-3 e vincere 5 degli ultimi 6 game, esaltandosi talvolta col rovescio e in generale impedendo alla sua avversaria di imbastire una vera rimonta. Kerber, invece, ha avuto vita abbastanza semplice contro Kirsten Flipkens, a cui ha concesso appena 6 game.
L’altra semifinale vedrà di fronte Magdalena Rybarikova, tornata a vincere due partite di fila questa settimana dal torneo di Birmingham di metà giugno 2018, e Garbine Muguruza. Per la slovacca un 6-4 6-4 contro Sachia Vickery mentre la spagnola, campionessa in carica, ha vissuto la sua terza giornata complicata su altrettante partite giocate. Avanti 6-1 5-1 30-15 contro Kristina Mladenovic, fin lì completamente assente, ha avuto un lunghissimo black out tra sensazioni di ansia e paura, trovandosi costretta a dover rispondere per evitare un terzo set. Per sua fortuna, sul 5-6 è riuscita in qualche modo a venirne a capo, chiudendo poi al tie-break per 6-1 7-6(4), favorita anche dalla scarsa fiducia della sua avversaria che come lei sta vivendo un lunghissimo periodo di difficoltà. L’ex numero 1 del mondo, però, è in semifinale e se non altro può guardare con fiducia al prossimo incontro contro Rybarikova, una sfida che negli ultimi 2 confronti, entrambi datati 2017, l’ha vista sempre prevalere 6-1 6-1. Malgrado finora non abbia mai convinto a pieno, la chance di una finale in questo momento sembra oro.
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