Sta probabilmente avvenendo un passaggio di consegne molto particolare. Iga Swiatek non lo ammetterà mai, un po’ perché Agnieszka Radwanska non era mai stata una giocatrice a cui si era ispirata, ma soprattutto perché quando in Australia ci avevamo scambiato 2 chiacchiere aveva dato una risposta molto matura per sottolineare come fosse impossibile a oggi pensare di raggiungere quella che verrà considerata la più grande giocatrice nella storia della Polonia.
Eppure Iga, diciassettenne abbastanza composta nei modi di fare, con un cappellino a coprire un volto che non tradisce affatto la giovanissima età, sta avanzando a balzi da gigante. Dodici mesi fa era numero 695 del mondo, da lunedì prossimo sarà tra il numero 99 e il 101. Soprattutto, al primo main draw in carriera su terra battuta nel circuito maggiore, eccola già in semifinale.
Aveva lasciato un’ottima impressione fin dal primo turno, a Lugano, dominando la quasi coetanea Katarina Zavatska (lei classe 2001, l’ucraina classe 2000) e al secondo turno vincendo una gran partita contro Viktoria Kuzmova. Oggi, probabilmente nella sfida più delicata per tutti i risvolti particolari che nascondeva, è riuscita a rimettersi in carreggiata dopo un primo set che poteva travolgerla mentalmente fino a dominare il terzo parziale contro Vera Lapko, classe 1998, testa di serie numero 8 e semifinalista al Circolo Tennis Lido lo scorso anno.
A differenza di Radwanska, e questo va subito segnalato, c’è una sensazione importante di grande sicurezza su questa superficie. Contro Kuzmova aveva cominciato da subito cercando soprattutto di muovere la slovacca, oggi invece c’era da disinnescare un’altra colpitrice che però almeno nelle prime fasi sembrava poter chiudere i punti con grande facilità. Il dritto in top spin, soprattutto, è qualcosa che Agnieska non ha mai avuto, o almeno non così efficace, e gli spostamenti sono migliorabili ma partendo da una base di alto livello.
Un paio di bei vincenti hanno confezionato il primo break per Swiatek che però non sfruttava il vantaggio a causa soprattutto di un servizio non troppo efficace. Finirà con 10 ace, ma nella parte centrale del primo set è stata più volte chiamata a mettere in campo la seconda su cui Lapko, appena poteva, entrava soprattutto di rovescio. Con la situazione in grande equilibrio, il passaggio a vuoto negli ultimi 3 game della frazione sembrava poter avere un peso specifico enormemente maggiore. Sei le palle break che la polacca ha mancato, o su cui Lapko è stata molto brava a giocare 4 vincenti e a difendersi quando doveva mettere in campo la seconda, caricandola di kick e mandando l’avversaria a rispondere in maniera scomoda. La palla, sul 4-4, pesava tanto e sul 30-30 per giocare in sicurezza Swiatek si è fatta aggredire dalla risposta di rovescio, con un errore di dritto abbastanza banale nel punto successivo che dava alla bielorussa la chance di chiudere il set col servizio. Ancora, però, la numero 116 del mondo non riusciva a fare l’ultimo passo, mancando 4 palle break, 10 consecutive in due turni di risposta, e perdendo un doloroso parziale dove aveva avuto anche la chance di 4-1.
Vincere oggi era molto importante, perché voleva dire top-100 al 99% e qualificazione diretta al Roland Garros. Ditelo voi a una ragazzina che dodici mesi fa doveva praticamente cominciare la sua carriera da professionista. E così l’inizio del secondo set proseguiva su questa scia di rammarico e nervosismo crescente. È stato fondamentale fermare l’emorragia, arrivata a 5 game persi consecutivamente, per radunare le idee e provocare il controbreak importantissimo per il 2-2. Lapko fin lì impeccabile con le soluzioni da fondo, pulite stilisticamente, precise, potenti, ha cominciato a calare e dopo altri due game perdeva un brutto turno di battuta, il secondo consecutivo. Swiatek, di nuovo, non ne approfittava scivolando subito sullo 0-40 senza mai mettere prime, ma dopo essersi fatta raggiungere sul 4-4 ha giocato un ottimo game per mantenersi avanti nel punteggio e poi, dal 30-0 per la bielorussa, ha creato la chance di break prima con delicato passante di dritto e poi forzando l’errore di dritto della sua avversaria per cancellare la chance di 5-5. La risposta di rovescio vincente, sul set point, rimandava tutto al terzo set.
Lapko malgrado i numeri non raccontassero di un calo, stava perdendo il controllo della partita. Gli errori, anche banali, aumentavano con il passare del tempo e l’iniziale break nel terzo set è stato subito restituito. Sull’1-1 non ha avuto la tranquillità necessaria per gestire lo 0-30. Swiatek, che sembrava ormai essersi impostata sulle marce alte, non cercava più il vincente sistematico, ma continuava a non offrire più palle uguali e chiamando continuamente l’avversaria ad avanzare dentro al campo, evidenziandone la lentezza di quel frangente e raccogliendo quasi sempre il punto. Sul 2-1, dopo aver ancora messo pressione in risposta, ha raccolto il break che ha poi confermato, per la prima volta nel match, respingendo gli ultimi tentativi della numero 8 del seeding. Sul 4-1 un nuovo break la mandava a servire per chiudere l’incontro e dopo aver messo a segno gli ultimi 2 ace della sua partita ha potuto festeggiare dopo l’ultimo dritto volato via di una Lapko rassegnata.
Cresce Swiatek, che domani giocherà la prima semifinale nel circuito maggiore contro Kristyna Pliskova, impostasi in una bellissima lotta contro Svetlana Kuznetsova. 4-6 6-3 7-5 il punteggio finale che premia la ceca dopo oltre due ore di sfida punto a punto, sorprendendo probabilmente per il livello che ha saputo mantenere anche dopo un primo set perso contro un’avversaria probabilmente sulla carta superiore. Le partite però si vincono in campo, frase fatta come peggio non si potrebbe ma che ritrae perfettamente l’atteggiamento molto propositivo di Pliskova tra secondo e terzo set. Dopo aver pareggiato i conti ha cominciato la frazione decisiva annullando 5 palle break sullo 0-1 e ha poi preso un iniziale vantaggio, smarrito soltanto sul 4-3 quando l’ex numero 2 del mondo ha cominciato a dar tutto quello che aveva. Nello scontro finale, però, è stata proprio Kuznetsova a cedere con un brutto turno di battuta sul 5-5: due doppi falli e break decisivo consegnato alla ceca che ha chiuso senza problemi pochi minuti dopo. Per Kuznetsova non è ancora certo il rientro in top-100: le servirà che una tra Astra Sharma, Lara Arruabarrena e Beatriz Haddad Maia non vincano a Bogotá. Sarà una sfida molto interessante e di nuovo carica di significati per entrambe. Si conferma, ancora una volta, la bontà della classe 2001 che vedrà al via del Roland Garros tre punte di diamante: oltre a Swiatek ci saranno infatti Amanda Anisimova e Anastasia Potapova, con la possibilità di averne altre provenienti dalle qualificazioni. Nella parte bassa del tabellone, invece, la semifinale sarà tra Fiona Ferro e Polona Hercog.
Risultati
Kr. Pliskova b. [WC] S. Kuznetsova 4-6 6-3 7-5
I. Swiatek b. [8] V. Lapko 4-6 6-4 6-1
F. Ferro b. S. Voegele 7-5 7-6(5)
P. Hercog b. V. Kudermetova 6-4 6-1
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