Russia vs Italia 2-0
[RUS] A. Potapova b. [ITA] M. Trevisan 2-6 6-3 6-1
[RUS] A. Pavlyuchenkova b. [ITA] J. Paolini 7-6(4) 7-6(5)
L’unica cosa che viene da pensare, alla fine della prima giornata dello spareggio per il World Group 2 di Fed Cup, è che il 2-0 per la Russia è forse il risultato che tutti si sarebbero attesi. Eppure un po’ di rimpianto per l’Italia c’è, perché pur dovendo schierare le due giocatrici meno indicate alla vigilia per il ruolo di singolariste, sia Martina Trevisan che Jasmine Paolini hanno avuto chance per prendere anche solo quel punticino che sarebbe valso oro in vista di domani.
Non si sarebbe ancora parlato di pronostico riaperto, o di situazione più incerta, ma un punto già garantiva al sabato sera la possibilità di giocare il quarto singolare, e di allungare un minimo quella che a maggior ragione ora può sembrare una sfida indirizzata verso un risultato preciso.
La Russia, dopo aver vissuto l’inferno della terza serie, fattore incredibile se si pensa al materiale umano e tennistico di cui dispongono da almeno 15 anni, si presentava con tutte le giocatrici in grado di poter battere le nostre. Si poteva forse “giocare” sulle difficoltà di Daria Kasatkina, che deve ancora darsi una scossa dopo un 2019 fin qui molto negativo, ma la terra rimane comunque la superficie dove più di tutte può prendere fiducia e il forfait, in casa nostra, di Camila Giorgi unito al sacrificio di Sara Errani di cui il capitano Tathiana Garbin diceva avere qualche problema durante la conferenza stampa di mercoledì, hanno spinto la bilancia ancor di più a favore delle padrone di casa.
Eppure, Trevisan e Paolini hanno reso competitive due sfide che sulla carta apparivano, chi più e chi meno, segnate. La prima, addirittura, è stata avanti un set e un break contro Potapova, astro nascente del tennis russo, che fin lì stava contribuendo al momento di gloria dell’avversaria innervosendosi e perdendo le staffe per errori continui e un servizio che non poteva competere: 27% di prime palle in campo nel primo set, perso 6-2, e numeri che si stavano ulteriormente abbassando a inizio del secondo quando è scivolata sotto 2-0. A dimostrazione però della grande differenza in campo, nel momento in cui Potapova ha trovato un po’ di ritmo e qualche bel punto consecutivo la sfida si è ribaltata come un calzino. Da lì è nata la rimonta, da lì è nato il 2-6 6-3 6-1 conclusivo.
Paolini, invece, ha ceduto soltanto 7-6(4) 7-6(5) contro la ben più esperta e quotata Anastasia Pavlyuchenkova. Qui i rimpianti maggiori sono soprattutto nel primo set, quando la toscana ha avuto il servizio a disposizione per chiudere la frazione, con anche due set point, prima di subire il rientro della ex numero 13 del mondo che ha chiuso faticosamente per 7-4 al tie-break. Nel secondo parziale il copione è stato molto simile, con Paolini che è salita 3-1 e poi 4-3 e servizio ma non è riuscita, ancora, a trovare il guizzo per far sua la frazione. Arrivate al tie-break, Pavlyuchenkova si è portata 5-1 prima di avere un po’ di problemi, ma sul 5-4 ha trovato il punto al servizio che le ha dato modo di giocarsi il secondo match point con la battuta e di chiudere così la pratica. Almeno per oggi, perché domani sarà la prima a scendere in campo, contro Trevisan, per completare il lavoro e riportare la Russia (quantomeno) nel World Group 2 in attesa di capire cosa succederà con il format futuro della Fed Cup, se verrà approvata la rivoluzione per allinearla alla Coppa Davis.
Per noi, invece, non rimane che sperare nell’impossibile: mai, infatti, la nostra nazionale è riuscita nella rimonta da 0-2. Dopo 22 anni, lo spettro della retrocessione nella terza serie è molto vicino.
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