Mai vista una cosa del genere. Mai vista una settimana così assurda, e qualcuno qui e lì si è vista. Lunedì Fabio Fognini era un giocatore in crisi nera, con un inizio di 2019 disastroso. Sei giorni dopo, il savato, è in finale al torneo di Montecarlo.
E non solo è in finale, ma conta anche come è arrivato in finale. Battendo l’Everest della terra rossa, il massimo. Il numero uno del tennis azzurro (spodestato Marco Cecchinato da travolto Rafa Nadal in due set con il punteggio di 6-4 6-2, con una piccola, piccolissima paura finale, quando sul 5-0 si era fatto brekkare.
Fognini ha fatto una partita veramente vicina alla perfezione. Si pensava che il vento potesse essere fastidioso soprattutto per Fabio, ma niente di più sbaglio. Fino al 3-1 Nadal nel primo set sembrava una partita “come tante altre”, una delle tante, solite partite con protagonista Nadal. Niente di più sbagliato. Da lì è iniziata un’altra partita, una reazione incredibile da parte di “Fogna”. Prima il controbreak e poi la parità, po il primo set che finisce 6-4. Nel secondo è sempre l’azzurro a mettere pressione a Nadal che perde due servizi e vede l’avversario avanti 4-0. Otto giochi di fila per Fognini e il passivo per lo spagnolo diventa da incubo: 5-0. Poi una piccola reazione di Nadal, ma che è durata poco.
Sul 5-2 Fognini ha spento il tentativo di rimonta del campione di Maiorca: con un diritto
lungolinea il ligure si regala una finale storica, che dà una svolta ad una stagione fin qui deludente.
In finale Fognini incontrerà il serbo Dusan Lajovic, ed è un’occasione veramente clamorosa per portarsi a casa un masters 1000. Non ci è mai riuscito nessun italiano (Panatta vinse a Roma, ma ancora non era un 1000), e già è record, perchè nessun azzurro era mai arrivato in finale da quando i tornei più importanti del mondo (slam a parte) hanno questa denominazione.
Quella contro Lajovic sarà la finale numero 19 in carriera (8 i titoli vinti, l’ultimo sul cemento di Los Cabos la scorsa estate), la prima da quella raggiunta a Chengdu lo scorso settembre. E pensare che nel Principato aveva rischiato di uscire al primo turno contro Rublev
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