A Marrakech il secondo turno si chiude con il botto.
Jaume Munar, ventunenne spagnolo che studia con determinazion alla Rafa Nadal Academy supera il coetaneo moto più famoso, Alexander Zverev, favorito del seeding ma ancora in cerca d’identità. L’inizio del match è stato subito traumatico per il numero tre del mondo, la cui condizione, intesa come mix tra condizione fisica e mentale, lascia davvero a desiderare.
Sottoposto subito agli scambi asfissianti imposti da Munar, il tedesco ha fatto presto a perdere la pazienza e ha ceduto il servizio nel secondo game trovandosi velocemente sotto 0-3. Munar ha fatto il suo lavoro in perfetto stile spagnolo mettendoci anche qualcosa di più. Alla costanza nel gioco e nell’atletismo ha alternato fruttuose discese a rete frutto di tanto esercizio a soluzioni interessanti con il drop shot portandosi a servire per il primo set sul 5-3.
Ne è uscito un game molto lottato alla fine del quale, come spesso succede in questo sport, il servitore, dopo aver giocato sopra ritmo fino a quel momento, ha ceduto alla pressione di dover mantenere così alto il livello. Zverev è quindi rientrato in gioco e nel decimo game ha recuperato il break di svantaggio aiutato anche da un doppio fallo dello spagnolo. Il tie break ha risolto il primo set in favore di Munar con Zverev che ha fatto e disfatto dall’altra parte della rete con doppi falli e errori veramente assurdi. Perché solo “assurdo” si può definire il livello di gioco del tedesco, vittima di una preoccupante involuzione, ormai lampante da mesi.
L’altro lato di Zverev, quello che lo ha portato a vincere i prestigiosi titoli di cui può fregiarsi, nel secondo set lo ha spinto a reagire con rabbia, forza e determinazione e, dopo aver messo a segno il break di prepotenza nel quarto game, ha dominato il resto alzando notevolmente il ritmo del suo gioco. L’avvio del terzo set è stato lottassimo, con i due giocatori a difendersi con le unghie e i denti. Gli scambi sono diventati lunghissimi, ogni punto tirato allo stremo della forza dei protagonisti che si sono sfidati a portarsi all’errore gratuito per sfinimento.
E alla fine ha vinto Munar, più solido, più presente, più lucido senza fantasmi sulle spalle. Zverev ha registrato un’altra battuta d’arresto inspiegabile, rimandando la svolta al prossimo appuntamento. Ma il conto alla rovescia è partito e corre veloce. Il programma della giornata si è aperto con la vittoria di Jiry Vesely contro Juan Londero, in evidente difficoltà nel secondo parziale a causa di un malessere.
Nel primo set il ceco ha messo a segno il break decisivo nel quarto game e, concedendo poco al servizio, ha chiuso in controllo. All’inizio del secondo sono iniziati i problemi per l’argentino costretto a rigettare in campo e subito sotto di un break. Tutto facile a quel punto per il ceco nonostante l’ammirevole atteggiamento di Londero rimasto in campo a lottare con tutte le sue forze fino alla fine. A seguire è arrivata la sconfitta della testa di serie numero sette del torneo Philipp Kohlschreiber contro Pablo Andujar che ne riassume la carriera.
Il tedesco, giocatore dal talento cristallino ma mentalmente fragile, ha messo a segno il break nell’ottavo game procurandosi l’occasione di servire per il primo set fallita però subendo l’immediato contro break a zero, frutto di un calo improvviso al servizio, fino a quel momento impeccabile, ed errori banali soprattutto con il dritto. Al tie break poi è riuscito a farsi rimontare nel finale sprecando due set point sul 6-4. Nel secondo parziale, molto equilibrato, è stato sempre il tedesco ad avere più occasioni dello spagnolo tradotte in ben quattro palle break fallite prima di cedere il proprio servizio alla prima offerta nel decimo e ultimo game.
Benoit Paire ha trionfato nel derby contro Pierre-Hugues Herbert mostrando gran condizione e ispirazione. Come le caratteristiche dei due giocatori facevano immaginare, non è stata una una partita basata su lunghi scambi e Paire si è aggiudicato il primo set in poco più di mezz’ora e il secondo ancor più velocemente. Il giocatore di Avignone, ingiocabile con la prima di servizio che gli ha portato tanti punti diretti o quasi, ha fatto la differenza con la risposta sulla prima palla riuscendo a trovare subito fluidità e passanti sicuri e precisi sulle discese a rete del connazionale.
Messo a segno il break nel nono game, Paire ha chiuso il primo set e ha aperto il secondo strappando subito il servizio a Herbert. Ancora la risposta a fare la differenza grazie alla quale ha annullato il tentativi di serve & volley di Herbert completando l’opera con una sublime palla corta sulla palla break. In totale fiducia Benoit ha mostrato buona parte del suo variopinto repertorio siglando il 6-2 finale.
Risultati secondo turno:
J. Munar b. [1/WC] A. Zverev 7-6(1) 2-6 6-3
B. Paire b. [8] P. Herbert 6-4 6-2
P. Andujar b. [7] P. Kohlschreiber 7-6(6) 6-4
J. Vesely b. J. Londero 6-3 6-4
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