[12] A. Barty b. [3] P. Kvitova 7-6(6) 3-6 6-2
Petra Kvitova, camminando verso la rete dopo l’ultimo doppio fallo della sua partita, è riuscita comunque a mostrare un bel sorriso e ad essere la prima ad abbracciare la sua avversaria. Essere nei suoi panni in quel momento non era per nulla facile, tra la stanchezza di una partita programmata per le 19:30, iniziata quasi un’ora dopo, sospesa 2 volte per pioggia e terminata poco prima dell’una, e soprattutto l’enorme amarezza per la sconfitta e per essersi vista volatilizzare ancora una volta l’obiettivo del numero 1 del mondo. Stanno diventando diverse, ormai, le chance non sfruttate dalla grande campionessa ceca, eppure anche stavolta come nella finale dell’Australian Open ha probabilmente poco da recriminarsi.
Ashleigh Barty ha giocato in maniera straordinaria per quasi tutta la partita, meritando ampiamente uno dei successi più importanti della sua seconda carriera, e della carriera in generale, contro una delle avversarie che ha segnato varie tappe del suo rientro dopo la breve parentesi nel cricket. Kvitova infatti è la giocatrice che ha affrontato nella sua prima finale in un torneo di livello Premier (Birmingham), nel suo primo quarto di finale Slam (Australian Open) e l’avversaria contro cui vincendo ha ottenuto la sua prima semifinale in un Premier Mandatory e un posto in top-10, diventando la prima del suo paese da Samantha Stosur.
L’australiana, infatti, è ufficialmente una delle migliori 10 al mondo dopo il 7-6(6) 3-6 6-2 contro la ceca, maturato al termine di una partita veramente ben giocata da entrambe, dove i rimpianti di Petra per un tie-break perso da 4-1 e servizio sono comunque pochi perché dall’altra parte della rete c’era un’avversaria molto in palla e la strada per chiudere quel set era ancora lunghissima. Faceva molta impressione oggi, nel gioco di Barty, i suoi movimenti e la freddezza che ha mostrato nelle fasi cruciali di un set d’apertura dimostratosi poi decisivo per l’economia finale. È stata quella, probabilmente, l’unica fase in cui il livello delle due era veramente alla pari. Kvitova riusciva a limitare gli errori dando fuoco ai suoi potenti fendenti da fondo campo mentre Barty ricamava con lo slice di rovescio, difendendosi e costruendosi a sua volta i punti. Decisivo il rientro dell’australiana nella seconda metà del tie-break, con un set point salvato sul 5-6 grazie a un’ottima prima e poi concretizzando quello avuto sul 7-6, con Kvitova che metteva appena sotto al nastro un dritto in palleggio, forse uno dei rari gratuiti gravi commessi.
Nel secondo parziale la reazione della ceca è stata veemente, uscendo da una fase di grande lotta con un break di vantaggio per il 4-2 e confermato, che ha messo le basi per il 6-3 con cui si è rinviato tutto al terzo set. Anche qui tanto equilibrio nella fase iniziale, con l’iniziale vantaggio per Barty e il tentativo di rientro di Kvitova, ma dal 3-2 in poi l’australiana ha definitivamente accelerato, approfittando anche di una ceca a quel punto un po’ più in difetto di energie, che si è spenta poi al servizio per rimanere in vita con un doppio fallo sul match point.
Sarà dunque Barty-Kontaveit la prima semifinale di giovedì. Una grande chance per entrambe di centrare la prima finale in un Premier Mandatory.
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