[4] R. Federer b. R. Albot 4-6 7-5 6-3 (Aldo Cutaia)
Inizio shock per Roger Federer, che si ritrova in un attimo sotto di un break. Lo svizzero sembra non avere ancora familiarizzato con la superficie dell’ATP di Miami, e dall’altro lato della rete Radu Albot si difende con quel che ha, dritti e rovesci conditi con la speranza che Federer sbagli nelle maniere più improbabili. Lo svizzero riesce tuttavia a mettere insieme un game accettabile ed arriva a giocarsi quattro palle del contro-break, che però il moldavo annulla con personalità. Federer non sembra proprio riuscire a scuotersi e spesso non è in grado di far partire lo scambio sul modesto servizio del suo avversario. L’ennesimo dritto fuori tempo consegna il primo parziale al moldavo, 6-4.
Il secondo set si apre con un dritto ben impattato da Federer, che appare anche più reattivo sulle gambe forse avendo smorzato la tensione dell’esordio. Ritenere che il peggio sia alle spalle è però prematuro, e i punti successivi mettono in chiaro la situazione. Lo svizzero è quasi sempre in ritardo in fase difensiva, in anticipo in quella offensiva e poco sensibile anche nel tocco stasera. Le tribune cominciano a rumoreggiare spaventate quando Federer sbaglia tre sciagurati dritti di fila concedendo una sanguinosa palla break al suo avversario. Lo svizzero colpisce un dritto aggressivo e si butta avanti, sperando che Albot sbagli il passante, che effettivamente termina bel largo sulla destra. Dopo lo scampato pericolo sembra che la partita possa decisamente girare, essendo questa volta Federer a disporre di una palla break. Albot però serve bene, attacca col dritto e non ha bisogno nemmeno di giocare la volée. Riesce però solo a rimandare l’inevitabile, in quanto Federer sta aumentando i giri del motore e nel dodicesimo game gli strappa il servizio rimandando tutto al terzo set, 7-5.
Il terzo parziale propone delle nuove dinamiche, con i game lottati che si concentrano nei turni di servizio di Albot. Il moldavo è più appannato ma la sua tenacia lo tiene comunque in corsa, lo svizzero colpisce un po’ meglio dalla parte del rovescio, ma è ancora lontano parente di quello visto a Indian Wells. Federer ha delle piccole occasioni, ma non riesce a coordinarsi in risposta soprattutto sulle seconde di Albot, che in alcuni casi, raggiungendo le velocità di 130 km/h, lo mettono fuori tempo. La vera grande possibilita ce l’ha però il moldavo ma Federer si risveglia dal torpore piazzando tre servizi vincenti. Nel game successivo Albot accusa il colpo e non riuscendo a leggere delle variazioni proposte dallo svizzero, gli concede di prendere in mano le redini dello scambio. Federer è incredibilmente preciso e col rovescio riesce a incamerare il break decisivo, che lo porta a chiudere nel gioco successivo per 6-3.
F. Krajinovic b. [30] S. Wawrinka 5-7 6-2 7-6 (5) (Aldo Cutaia)
Esordio amaro nella nuova sede dell’ ATP di Miami per Stan Wawrinka, che cede alla distanza a Filip Krajinovic. I due hanno contribuito a creare una partita parecchio bizzarra, con capovolgimenti continui e spesso inaspettati.
Il primo parziale vede subito i due provare a prendere in mano lo scambio cercando la via della potenza, senza però proseguire in direzione della rete. Il primo ad avere l’occasione per lo strappo è Wawrinka che, a causa di un game particolarmente falloso del serbo, si proietta sul 4-1. Krajinovic non riesce a trovare bene il campo e viene sballottato dallo svizzero a destra e a sinistra. L’inerzia del match è però destinata a cambiare essendo Stan sempre più pesante negli spostamenti sugli scambi prolungati che ora il serbo è in grado di imbastire. Krajinovic riesce a colpire più vicino alla linea di fondo, prediligendo le traiettorie ad uscire che tanto in difficoltà riescono a mettere il suo avversario. Il serbo recupera il break, e in quello successivo in risposta arriva anche a giocarsi la palla del sorpasso. Lo svizzero riesce però ad innalzare il suo livello, prima sulla palla break che annulla con autorità e poi nel dodicesimo game, quando sfruttando un calo di tensione del suo avversario si aggiudica il parziale per 7-5.
Evidente che qualcosa stia per cambiare ad inizio di secondo set, essendo il serbo sempre più centrato e lo svizzero più in affanno. Il break in favore di Krajinovic non sorprende al contrario del medical time out richiesto da quest’ultimo. Il serbo pare avere fastidio al piede, pur non avendo avuto effettivamente problemi durante la partita. I due tornano in campo e da quel momento in poi Wawrinka quasi smette di giocare, regalando al suo avversario il secondo set senza lottare. 6-2 per Krajinovic.
Il terzo parziale continua la scia dei medical time out, e questa volta è lo svizzero a richiederlo. Proprio nel bel mezzo di un game di risposta, Stan colpisce un rovescio e si dirige immediatamente verso la propria panchina. Ancora una volta, chi richiede il M.T.O trova il break nel game successivo, così come aveva fatto Krajinovic nel secondo parziale. Il break inoltre arriva con un passante di dritto di Wawrinka, che al posto di un agevole lungo linea preferisce sparare molto forte all’uomo a rete. La partita sale di livello con i due che adesso non si risparmiano, anzi si sfidano negli scambi da fondo con pochissime variazioni, limitate a qualche back di rovescio difensivo. Wawrinka annulla una decisiva palla break grazie ad un passante del serbo che termina lungo di un soffio.
Si arriva al tiebreak, e la prima accelerazione è targata Stan, che si dimostra solido da fondo al contrario di Krajinovic che mette in fila un errore dopo l’altro. La partita sembrerebbe finita, ma ecco che Wawrinka non tiene più la palla in campo e svirgola indistintamente di dritto e rovescio. L’ultimo dritto, il più brutto e inspiegabile, termina al centro del corridoio e consegna la vittoria ad un incredulo Krajinovic, consapevole di essersela cavata al rush finale principalmente grazie a questa implosione del suo avversario.
Molti rimpianti per Stan Wawrinka, che ha alternato momenti di buona condizione fisica e tennistica a momenti di vuoto assoluto. Nota positiva invece per Filip Krajinovic, che dopo aver dimostrato una certa volitività nella sconfitta contro Rafa Nadal a Indian Wells, si regala un terzo turno contro Roger Federer.
Altri match
Dopo aver dato forfait a Indian Wells, Kevin Anderson rientra a Miami e batte al terzo un giocatore giovane e destinato a una buona carriera come Jaume Munar. Ritorno vincente anche per Grigor Dimitrov che travolge Feliciano Lopez; eliminato il numero 31 del seeding Steve Johnson, battuto dal portoghese Joao Sousa; ko anche la testa di serie numero 10 Karen Khachanov, battuto nettamente dall’australiano Jordan Thompson. Meglio il connazionale Daniil Medvedev che lascia solo tre giochi ad Adrian Mannarino; Leo Mayer vince il derby contro Guido Pella, Denis Shapovalov rimonta contro il britannico Dan Evans e il nostro Marco Cecchinato passa ai sedicesimi senza giocare grazie al ritiro di Damir Dzumhur: il suo prossimo avversario sarà David Goffin, uno dei giocatori battuti dal palermitano nella sua strepitosa performance al Roland Garros di un anno fa. Il qualificato Reilly Opelka elimina Diego Schwartzman mentre Stefanos Tsitsipas non ha problemi contro Mackenzie McDonald; bene anche Frances Tiafoe che con due tie break batte Miomir Kecmanovic. Continua il momento nero di Marin Cilic: il croato esce subito di scena per mano del russo Andrey Rublev.
Secondo turno
[6] K. Anderson b. J. Munar 6-4 3-6 6-3
J. Sousa b. [31] S. Johnson 7-6(6) 6-4
[24] G. Dimitrov b. F. Lopez 6-1 6-3
J. Thompson b. [10] K. Khachanov 6-2 6-3
[13] D. Medvedev b. A. Mannarino 6-2 6-1
[Q] R. Opelka b. [21] D. Schwartzman 6-4 3-6 6-4
F. Krajinovic b. [30] S. Wawrinka 5-7 6-2 7-6(5)
[4] R. Federer b. R. Albot 4-6 7-5 6-3
[8] S. Tsitsipas b. [LL] M. McDonald 7-6(4) 6-2
L. Mayer b. [26] G. Pella 6-2 6-4
[20] D. Shapovalov b. [LL] D. Evans 4-6 6-1 6-3
[Q]A. Rublev b. [9] M. Cilic 6-4 6-4
[14] M. Cecchinato b. D. Dzumhur W/O
[18] D. Goffin b. M. Andujar 6-4 6-1
[28] F. Tiafoe b. [WC] M. Kecmanovic 7-6(6) 7-6(5)
[WC] D. Ferrer b. [2] A. Zverev 2-6 7-5 6-3
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