[7] J. Isner b. [Q] F. Auger-Aliassime 7-6(3) 7-6(4)
È stato l’ultimo tennista a vincere il torneo di Miami a Key Biscayne, vuole diventare il primo a trionfare nella nuova location dell’Hard Rock Stadium: John Isner è in finale nel Masters 1000 della Florida per il secondo anno consecutivo e fino all’ultimo proverà a difendere il titolo conquistato a sorpresa la scorsa stagione battendo in finale Alexander Zverev. Un’ora e 53 minuti per eliminare l’astro nascente Felix Auger-Aliassime, diciottenne canadese con un futuro da star già scritto.
Partito dalle qualificazioni, il giovanissimo di origini togolesi ha vinto ben sette partite ed è arrivato a giocarsi un posto in finale: nessuno alla sua età si era mai spinto tanto lontano a Miami ma ai record di precocità Felix si sta abituando. Quella con Denis Shapovalov – in campo tra qualche ora contro Roger Federer in una seconda semi che si preannuncia spettacolare – è un’amicizia che potrebbe trasformarsi in rivalità molto presto. In un futuro non troppo lontano sgomiteranno per diventare numero 1 del proprio paese, ma potranno ambire a traguardi ancora più ambiziosi.
Tempo al tempo, i tasselli del puzzle andranno tutti al loro posto ma al momento ne manca ancora qualcuno. Oggi ad Auger-Aliassime è mancata la freddezza quando si è arrivati a giocare i punti che contano, ha servito per il set sia nel primo parziale che nel secondo, si è incartato in doppi falli e brutti errori e Isner lo ha punito al tie break, la sua specialità di questa edizione: ci ha vinto nove dei dieci set disputati fino ad ora, l’unico terminato diversamente è il 7-5 contro Albert Ramos-Vinolas.
L’americano si dimostra ancora temibilissimo in patria: 23 delle sue 27 finali le ha disputate negli Stati Uniti, domenica sarà la quinta in un Masters 1000 e proverà ad acciuffare un bis che a un tennista casalingo non riesce dai tempi di Andre Agassi, vincitore di tre edizioni di fila dal 2001 al 2003. Con l’assenza di un campione a stelle e strisce che continua a farsi sentire, Isner si è dimostrato ancora una volta eccellente portabandiera difendendo al meglio i suoi colori.
A dargli una mano è stata anche la morìa di big in tabellone: dalla sua parte c’erano Djokovic, Raonic, Thiem, Coric, Kyrgios e Nishikori e lui non ha dovuto affrontare nemmeno uno di questi. Bravo comunque a cogliere la chance e a tenersi ben stretto, a prescindere dal risultato di domenica, il suo posto in top 10. Federer e Shapovalov sono avvisati, comunque andrà questa notte, contro Long John non sarà facile.
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