Un’altra sconfitta amara. Cosa credi non abbia funzionato oggi?
Ho giocato male, nei primi due set in maniera orribile direi. È difficile dire una cosa sola. Ho servito male, ho giocato male da fondo. Contro un avversario di questa qualità è difficile cavarsela con questi presupposti.
Avevi qualche infortunio?
No.
Hai rotto una racchetta. Ti aiuta, ti fa sentire meglio?
Si mi fa sentire meglio, butto fuori la rabbia, ne avevo molta.
Lo fai spesso?
Non hai mai visto una mia partita? Dovresti farlo.
Quando hai sentito di non riuscire a imporre il tuo gioco in campo?
All’inizio, nel primo set, quando mi ha fatto il secondo break, non stavo giocando bene, ovviamente ci ho provato. L’ho fatto e nel terzo ho giocato meglio, ma direi che fosse un po’ tardi.
Credi che in qualche modo il finale, ottimo, di stagione abbia influito? Una sorta di ubriacatura per l’ottimo risultato?
Certamente non ho avuto una pausa lunga, molto riposo. Ma questo vuol dire essere un tennista. Sono contento di come si è conclusa la scorsa stagione, non volevo nulla di diverso.
Hai giocato con lui un paio di anni fa, hai notato differenze?
No, nella gran parte no. Ha giocato molto bene da fondo e, parlando in generale, lui è un giocatore aggressivo. Attacca, in tutti i modi, non è cambiato.
A posteriori, credi avresti dovuto riposare di più dopo Londra, ridurre la preparazione?
Si e quando mi sarei preparato fisicamente? Non ci riesci, poi, durante la stagione. C’è solo quel momento, ti devi adattare. È sempre un prendere e dare, la stagione dura undici mesi in cui quel tipo di lavoro ti dà e prende, come riposi, e quanto lavoro ci metti. Questo è il tennis per noi giocatori.
C’è rivalità tra voi giocatori giovani, un confronto dei risultati?
No, non lo faccio molto. Sono contento che Foe abbia fatto il suo primo quarto di finale. Io sono molto vicino a lui e sono contento che gli altri ragazzi stiano facendo bene. A tutti auguro solo il meglio. Questo è uno di tanti tornei, non puoi fare confronti ogni settimana. Io voglio essere il migliore ma questa settimana non lo sarò.
Avevi chiaro che cosa stesse accadendo col tuo servizio? Sai indicare cosa non ha funzionato al servizio all’inizio del match?
Ho avuto problemi con la seconda tutta la settimana. Non avevo ritmo sulla seconda, ho provato a lavorarci. Speriamo di far meglio prossimamente.
Forse avresti voluto evitare di venire qui e avresti pagato per non rispondere a queste domande. In ogni caso, resti ottimista per la tua carriera, per la tua vita? Anche se hai perso, non è un disastro? O pensi che lo sia? Come reagisci a questa pessima prestazione?
Non sono contento ma non sono depresso. (Sorride) Va tutto bene, è una partita di tennis. Ho imparato a prendere le partite come partite e non come la fine del mondo. Se tutte le volte che perdo lo pensassi, sarei depresso quindici, venti volte l’anno. Non lo farò.
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