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WTA Brisbane: Pliskova vola in finale contro Tsurenko, sconfitte Osaka e Vekic

Dal nostro inviato a Brisbane

L. Tsurenko b. [2] N. Osaka 6-2 6-4

“One of those days, uh?” diceva un fan in tribuna commentando uno degli errori gratuiti di Naomi Osaka nella sua partita. Un po’ l’espressione migliore per commentare una sconfitta, quella della giapponese, maturata anche a causa dei suoi stessi pensieri negativi che l’hanno piano piano allontana dalla chance di esprimere il suo miglior gioco, quello visto tra secondo e terzo set contro Anastasija Sevastova.

È ancora difficile, per la numero 2 del seeding del WTA Premier di Brisbane, cambiare in maniera netta il corso delle partite in cui parte in svantaggio per demeriti suoi. Oggi è stato uguale, con i primi due game dove non riusciva a tenere al minimo i propri errori e regalava a Lesia Tsurenko un iniziale vantaggio di 2-0. L’ucraina, dal canto suo, non ha sbagliato nulla se non in un’occasione a metà del secondo parziale, ma sono stati tanti i punti a favore per darle il dovuto credito per un traguardo importante: a più di 30 anni è arrivata per la prima volta in una finale di livello Premier, oltretutto con le 4 vittorie nelle precedenti 4 finali giocate dal 2015 al 2018.

Il vortice negativo di Osaka, forse il suo più grande nemico al momento, è cominciato per qualche colpo non perfetto, qualche soluzione che non riusciva, qualche prima di servizio che non entrava. Non c’è stato un momento esatto, ma si è trattato più di un continuo aumentare dell’insoddisfazione personale, con forse un minimo fastidio al tendine del ginocchio accusato nelle fasi finali dell’incontro. A metà del primo set ha colpito qualche dritto col chiaro intento di liberarsi dello scambio, ma sono diventati vincenti e la risposta vincente di rovescio la portava per la prima volta pericolosa in risposta. Eravamo 3-2 40-40, da lì Tsurenko ne è venuta fuori molto bene col proprio servizio, malgrado una nuova risposta vincente di rovescio subita.

Per l’ucraina l’indicazione più bella, da questa partita, è stata la percentuale della propria prima di servizio in campo, un 76% totale con picchi fino al 94% nel secondo parziale e 6 ace, praticamente tutti nel set finale. Ha fatto quello che doveva, e lo ha fatto al meglio: solida, molto centrata malgrado qualche atteggiamento un po’ di frustrazione al di là del campo che potevano finire per toglierle la testa dalla partita. Più che il dritto, o il rovescio, per l’allieva di coach Adriano Albanesi c’è da segnalare il game più importante della partita, sul 5-4 e servizio nel secondo set, giocato costruendo i primi 3 punti per proiettarsi a rete, lei che non è propriamente una esperta della materia, ma ha visto il proprio coraggio premiato con un importante 40-15 di vantaggio. Aveva avuto due match point consecutivi già nel game precedente, con Osaka alla battuta, ma lì la numero 5 del mondo ha servito 3 ace e messo a segno una smorzata vincente.

A conti fatti è stato forse il momento più bello della sua partita, dove ha espresso alto livello di gioco e con continuità. Non poteva bastare, ma coach Sascha Bajin al cambio campo è sembrato un po’ più rilassato rispetto ai tanti momenti dove mostrava un volto un po’ tirato. In quel momento, la voce molto tranquilla diceva a Osaka che nell’ultimo game non avrebbe voluto vedere più alcun gratuito, e che se l’ucraina avesse messo a segno 4 vincenti (come poi è stato) potevano tranquillamente voltare pagina e pensare al prossimo torneo senza grande fastidio. Tsurenko ha avuto soltanto un passaggio a vuoto, quando sul 3-2 e servizio nel secondo set ha sbagliato due dritti consecutivi per la prima volta nel match, e dallo 0-30 si è trovata poi sotto 15-40. Qui la giapponese ha colpe, o se non altro ha mostrato che oggi, in fondo, era proprio “one of those days” dove per quanto poteva provarci non aveva la concentrazione e la lucidità necessaria per fare anche l’ultimo step: 4 gratuiti di dritto, il più grave sul 30-40 con lo scambio iniziato e impostato senza affanno.

Domenica, dunque, sarà Tsurenko a giocare per il titolo a Brisbane, che in caso di vittoria diventerebbe il più importante della carriera. Lesia, giocatrice che è cresciuta tanto negli ultimi 6 mesi, entrerà per la prima volta in top-25 da lunedì prossimo. Per Osaka un passaggio a vuoto in una giornata come diverse avute fin qui in carriera: soltanto lo scorso anno vinse appena 2 volte su 21 dopo aver perso il primo set. In questo 2019 c’era riuscita subito, e molto bene, l’altro giorno contro Sevastova. Oggi, a dimostrazione che ancora qualche debolezza può averla, non è riuscita a ripetersi.

[5] Ka. Pliskova b. D. Vekic 6-3 6-4

Lo score finale forse non rende pienamente merito alla partita di Donna Vekic, che fino alla fine ha cercato di allungare la contesa contro Karolina Pliskova dandole tanto filo da torcere. La croata è migliorata parecchio, sebbene il body language alle volte sembra suggerire ben altro. Lo stesso momento di nervosismo con Torben Beltz avvenuto appena subito un nuovo break a metà del secondo set, per il 4-3 in favore della sua avversaria, non vuole essere una mancanza di rispetto verso il coach tedesco ma figlio di un momento che si manifesta in questo modo. E Beltz lo sa bene, visto che già in passato è stato fianco a fianco con una giocatrice molto negativa con se stessa e su cui ha impiegato diverso tempo per aiutarla a diventare, alla fine, una tre-volte campionessa Slam: Angelique Kerber.

Per quanto riguarda il match di stasera, Vekic ha potuto fare ben poco per gran parte del tempo. Il 6-3 6-4 racconta di una ceca estremamente concentrata, capace di mettere in campo tante prime e commettere pochissimi gratuiti per tutto il secondo set malgrado poi il break subito sul 3-2 e il lunghissimo game a cui è stata chiamata sul 5-4. C’è stata infatti un po’ di tensione finale, con Pliskova che non riusciva a chiudere e il braccio ha cominciato a tremare. Un dritto al volo messo lungo, due doppi falli, un dritto colpito male e terminato largo. Vekic rimaneva nel match, e dopo aver annullato 3 match point col proprio servizio ne cancellava un quarto in risposta, ma non è stato abbastanza per rientrare.

Domani la ceca andrà a caccia del primo titolo del 2019 nello stesso luogo dove nel 2017 si impose in finale contro Alizé Cornet.

Diego Barbiani

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