Ben fatto oggi, hai provato il nuovo servizio in un incontro ufficiale. Se non sbaglio hai subito due break. Come consideri in generale il suo rendimento in uno scenario di questo tipo?
Buono. Quando ho subito i due break non è stata colpa del servizio. Ho giocato contro un avversario super aggressivo. Oggi è sceso in campo determinato a non farmi giocare il tennis che prediligo. Non è una considerazione negativa. Assolutamente. Credetemi. Probabilmente è sceso in campo cercando di fare ciò che per lui funziona meglio, e che gli garantisse delle possibilità. Ha giocato bene e in modo intelligente. Non conosco le mie percentuali, ma credo di avere avuto sempre delle buone possibilità dopo aver servito le prime. Mi sentivo solido anche con la seconda. E in generale sono contento di aver vinto oggi contro un avversario molto difficile da affrontare.
Come stai fisicamente? Perché in campo hai sottolineato quanto sia difficile tornare a competere dopo un lungo periodo di inattività. Fisicamente, dopo il tuo primo match, come credi abbia risposto il tuo corpo?
Bene. Come ho detto, è normale che le prime partite siano dure ma ogni giorno che passa mi aiuta e mi fa stare meglio, mi rende più fiducioso. Perciò direi che questa è stata una vittoria importante perché è la prima dopo tanto tempo, e allo stesso tempo perché mi garantisce la possibilità di tornare nuovamente in campo. E questo è ciò di cui avevo bisogno.
Durante la prima conferenza stampa abbiamo parlato di Andy (Murray, ndr) e i suoi problemi, e oggi Maria Sharapova ha detto che sta avendo problemi di lungo corso con la sua spalla. Essendo tu uno che ha avuto molti problemi fisici nel corso degli anni, come riesci a programmare la tua attività non sapendo come potresti sentirti il giorno successivo? Come organizzi gli allenamenti e i periodi di riposo, quando non sai se il tuo fisico ti consentirà di fare quello che vorresti?
Per quanto mi riguarda, il mio piano è svegliarmi e capire come sto. Come sta una parte del mio corpo o un’altra. Non è possibile fare diversamente oggi. Quindi ormai lavoro e pianifico sulla base delle mie sensazioni personali di ogni giorno, e tutto il mio team si sta abituando a lavorare con questo approccio. Abbiamo bisogno di adattare i nostri allenamenti quotidiani in base a come sta il mio fisico e in base alle esigenze del mio tennis. E non è diverso quando si torna da un lungo stop, bisogna fare così, l’ho fatto per tutta la carriera e fino ad ora ha sempre funzionato bene.
Le alluvioni sono state terribili per la (tua, ndr) isola e per tutte le persone a te vicine. Come riescono questi eventi a cambiare le tue prospettive sulle cose? Che riflessioni hai fatto su quello che è successo e sul terribile impatto che hanno avuto?
Non hanno cambiato affatto le mie prospettive. Conosco la vita vera, e so quanto può essere difficile. Oggi è successo a Mallorca. Qualche settimana fa è toccato all’Indonesia. Il mondo intero sta soffrendo. Non solo a causa di questi disastri, ma anche con le guerre e con tutto ciò che di brutto sta succedendo. Il fatto è che in questo caso l’alluvione ha colpito proprio il villaggio vicino al mio e in un altro dove ho molti familiari. Quindi abbiamo perso persone che conoscevamo e persone a me molto vicine o vicine ai miei più cari amici. È stato un periodo difficile, e lì ci sono famiglie che hanno perso praticamente tutto. Ma sono contento che tutti gli abitanti dell’isola si sono uniti e si aiutano a vicenda, e ad un certo punto abbiamo ricevuto un supporto immenso. È stato bello. Per questo motivo, devo ringraziare tutti i giornali e i media di tutto il mondo per averne parlato, perché ricevere supporto da tutto il mondo ha aiutato molto. È stato molto importante per tutti noi. Non possiamo restituire la vita a chi l’ha persa, per tutto il resto ce la faremo.
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