[1] S. Halep b. K. Kanepi 6-7(3) 6-4 6-2
Simona Halep, pur faticando tantissimo, è riuscita a venire a galla del proprio match di primo turno all’Australian Open. La sorte, beffarda, l’aveva abbinata nuovamente a Kaia Kanepi, come allo US Open, e sembrava essere tutto apparecchiato per una sesta sconfitta consecutiva che sarebbe stata una mazzata tremenda in un momento in cui invece avrebbe bisogno anzitutto di giocare per provare a ricostruire un po’ di fiducia.
Un match difficilissimo da portare a casa, in cui è venuta a capo più di testa che di gambe, o di tennis. Kanepi aveva costantemente il pallino del gioco in mano e il suo campo sembrava cortissimo, Halep invece veniva mandata a colpire sempre più lontana dalla linea di fondo e la porzione di terreno di gioco era totalmente più grande. La rumena era costretta a un match che non poteva piacerle, seguendo la logica estrema della sua avversaria che dava continuamente fuoco alle polveri.
Due stature diverse, due tennis diversi. Una usa tanta potenza, l’altra molto più la geometria, ma se la prima è capace di investirla coi propri colpi la geometria fa molta fatica. Halep, così, era costretta a indietreggiare di almeno un metro nel momento in cui doveva rigiocare un’accelerazione della estone, che le faceva arrivare dei veri proiettili.
È stata durissima, per la giocatrice di Costanta, e non si può ancora parlare di enorme miglioramento rispetto a Sydney, ma ha saputo resistere all’aggressione (sportiva) dell’avversaria in maniera più efficace che a New York. Pur trovandosi indietro di un set e un break, Halep è riuscita a risalire e sul 5-4 in suo favore ha vinto la battaglia di nervi sulle fasi di parità. Ha avuto bisogno di 4 set point, ha commesso due errori gravi tra secondo e terzo, ma alla fine ha avuto la lucidità di fare qualche passettino in risposta per portarsi a poter colpire col rovescio e a far cominciare lo scambio. Dopo qualche palleggio, il rovescio lungo di Kanepi che le ridava vita.
Nel terzo set l’equilibrio dei primi turni si sarebbe presto tramutato in un vantaggio per la rumena. Halep infatti non doveva più mettersi in trincea per tenere i propri turni di battuta, Kanepi aveva cominciato sbagliare di più e fisicamente veniva colpita da uno dei tanti problemi che ne hanno spesso attanagliato la carriera. Sul cambio campo per il 3-2 Halep, è entrata la fisioterapista per un breve controllo, poi l’estone ha pasticciato dal 40-0 subendo 5 punti di fila e perdendo il servizio, ricevendo immediatamente un medical time out per problemi alla mano. Malgrado la pausa, Halep non si è fermata e ha chiuso la partita tirando un enorme respiro di sollievo. Pensare che mancano potenzialmente 6 incontri e dalla sua parte ci sono, entro il quarto turno, entrambe le sorelle Williams, è presto per sbilanciarsi.
[16] S. Williams b. T. Maria 6-0 6-2
Riesccola sul luogo del “delitto”. Serena Williams è tornata lì dove due anni fa vinse il suo ultimo Major, per giunta incinta seppur di poche settimane della piccola Alexis Olympia, oggi qui assieme a tutto il team della statunitense che vuole raggiungere quel fatidico traguardo dello Slam numero 24.
Siamo sempre lì: al Roland Garros così come a Wimbledon, a New York, e ora a Melbourne Park. Serena vuole il record assoluto di titoli nei singolari dello Slam. Sta dedicando l’ultima parte della carriera a questo, con Margaret Court che conta fino a un certo punto vista la divisione tra prima e dopo l’inizio della Open Era.
Di nuovo, dunque, ogni suo ingresso in campo ha il sapore di “a woman on a mission”, nel tentativo di mettersi alle spalle quanto avvenuto nell’ultimo match ufficiale giocato: la finale dello US Open. Sono passati 4 mesi, ancora tutto ciò sembra troppo fresco. L’unico fattore che forse potrà aiutarla, in un certo senso, è quella di poter “finalmente” giocare e dimenticare certe situazioni. Gli errori sono stati gravi, condannati in maniera quasi unanime, ma ora si deve giocare per cui, volente o nolente, si passerà ben presto a parlare di altro.
L’esordio contro Tatjana Maria è stato una formalità vista la troppa differenza tra le due tenniste e nel gioco e nella dimensione stessa del loro stile. Serena applica un tennis contemporaneo di potenza e qualità a cui ci aggiunge una buona condizione fisica, il che la rende già in partenza un osso durissimo per tante se non proprio tutte. Maria invece è probabilmente qui con un gioco che si rifà a 20, 30 anni fa, quello che fa impazzire gli esteti per il numero di tagli, di variazioni e discese a rete, di slice sia col dritto che col rovescio, ma la palla che usciva dalle sue corde non aveva nulla di troppo insidioso per la statunitense, che si è sempre appoggiata molto bene e ha colpito a piacere. Era avanti 6-0 3-0, in una mezz’ora circa, prima che calasse di intensità e commettesse qualche errore, lasciando alla tedesca un paio di game.
Al prossimo turno avrà Eugenie Bouchard, vincitrice 6-2 6-1 contro Shuai Peng, che conferma il bel momento di condizione e potrebbe forse rappresentare una sfida più veritiera alla statunitense.
[4] N. Osaka b. M. Linette 6-4 6-2
Naomi Osaka fa il suo esordio a Melbourne con un’ottima prestazione per superare Magda Linette. 6-4 6-2 il punteggio finale in favore della giapponese che avanza così al secondo turno dove affronterà Tamara Zidansek, vincitrice ai danni di Daria Gavrilova 7-5 6-3.
Partita quasi perfetta della giapponese, che dopo 3 game era già avanti di un break salvo poi perdere un attimo la concentrazione e farsi raggiungere sul 2-2. Da lì, però, ha vinto 10 dei successivi 14 game dando grande sensazione di sicurezza in una partita che lei un po’ temeva, perché la polacca l’aveva battuta a Washington la scorsa estate, poche settimane prima che diventasse campionessa Slam allo US Open.
L’altro giorno, in conferenza stampa, diceva di ricordarsi molto bene di come Linette quella volta l’avesse portata a sbagliare tanto. Sapeva che il match sarebbe stato nelle sue mani, ma doveva poi farlo suo. C’è riuscita in maniera più che convincente, dando la sensazione di non essere neppure al massimo delle proprie potenzialità. Anzi, ha passato talvolta i punti a provare soluzioni nuove, come discese a rete e smorzate.
Vinto il primo set, il più era fatto: la giapponese infatti non perde da 55 partite, con oggi, dopo aver vinto il set d’apertura. Sono sessantaquattro vittorie nelle ultime 65 uscite, e l’unica volta che ha perso ha avuto match point (doppio, contro Svetlana Kuznetsova a Tianjin 2016). In carriera sono 73 vittorie su 79 circostanze.
L. Siegemund b. V. Azarenka 6-7(5) 6-4 6-2
Grande occasione mancata da Victoria Azarenka. Non tanto per la qualità dell’avversaria affrontata, e con tutto il rispetto per Laura Siegemund, ma perché in un momento in cui ha bisogno di vincere partite per provare a ritrovare un po’ di fiducia è franata da una posizione di grande vantaggio.
La bielorussa era infatti 7-6(5) 3-1 e chance del doppio break, poi ha servito sul 3-3 e ha perso la battuta pur rientrando da 15-40. La tedesca è un’avversaria fastidiosa perché mette molta pressione non cedendo mai campo e andando anche spesso nei pressi della rete, oltre a un carattere alle volte molto particolare, ma aveva dato il meglio di sé sulla terra battuta. Pensare a una bielorussa che potesse perdere qui era difficile, e invece alla fine ha fatto la differenza proprio la mancanza di sensazioni, di condizione atletica, per uno spegnimento graduale nel set decisivo.
6-7(5) 6-4 6-2 il punteggio che regala a Siegemund una delle vittorie più belle della carriera, proprio perché maturata su un terreno per lei poco congeniale. Dominante nella tabella dei vincenti: 37 (e solo 30 errori gratuiti) contro i 29 dell’avversaria, anche lei con un saldo positivo di appena +1. La tedesca, al secondo turno, affronterà Su Wei Hsieh.
Altri risultati
Venus Williams è stata chiamata a un esordio di oltre due ore e mezza ma alla fine ha avuto la meglio della numero 25 del seeding Mihaela Buzarnescu. 6-7(3) 7-6(3) 6-3 il punteggio finale di una sfida dove la rumena era avanti 5-3 nel secondo parziale ma non ha chiuso senza arrivare neppure a match point.
Sarà invece Sofia Kenin l’avversaria di Halep al secondo turno. La statunitense ha battuto 6-3 3-6 7-5 Veronica Kudermetova, proveniente dalle qualificazioni. Come lei, molto bene tutto il gruppo delle giovani giocatrici: avanzano al secondo turno le tenniste del 2000, Bianca Andreescu e Dayana Yastremska, e quelle del 2001, Anastasia Potapova e Iga Swiatek. La polacca sarà la prossima avversaria di Camila Giorgi.
Buon esordio per Eugenie Bouchard, vincitrice 6-2 6-1 contro Shuai Peng, mentre non ce l’ha fatta Daria Kasatkina, protagonista in negativo nel 6-3 6-0 subito a opera di Timea Bacsinszky. Avanza facilmente Elina Svitolina come anche Garbine Muguruza e Madison Keys.
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