[CZE] B. Strycova d. [USA] S. Kenin 6-7(5) 6-1 6-4
Se queste sono le premesse, prepariamoci a un week-end veramente lungo. Sofia Kenin ha mostrato perché capitan Kathy Rinaldi l’ha promossa a prima singolarista con un esordio assoluto nella competizione giocato in maniera quasi perfetta, battagliando per tre ore con un gran carattere e un’ottima attitudine e costringendo Barbora Strycova a dar fondo a tutte le proprie energie prima di cogliere la vittoria.
La Repubblica Ceca parte col piede giusto nella sua caccia al sesto titolo negli ultimi 8 anni ma la propria veterana ha dovuto sudare ben oltre le proverbiali sette camice contro una teenager sempre mentalmente nella partita, anche quando si è trovata a subire un parziale di 8 game consecutivi o si è trovata indietro 1-6 1-4 e servizio per la sua avversaria.
Il 6-7(5) 6-1 6-4 conclusivo è maturato in una appassionante altalena di emozioni e una grande varietà di punti tra due giocatrici molto diverse tra loro soltanto, però, sotto l’aspetto emotivo. Strycova non ha problemi a rivelare come sia una di quelle che esterna maggiormente quello che prova, e oggi ha avuto di fronte a se una ragazza molto centrata, quasi ricoperta da una maschera, bravissima nel mantenere un livello di intensità sempre molto alto e rischiando, per poco, di arrivare alla chance di riaggancio proprio nel finale di gara.
La statunitense, di origini russe, ha messo in campo tutta la propria intelligenza per leggere le complicate traiettorie della sua avversaria e rispondere al meglio. Entrambe senza la potenza di altre colleghe, senza grande forza nei propri colpi, hanno interpretato l’incontro con soluzioni spesso molto diverse. Strycova, soprattutto dalla fine del primo set, ha cercato molto più spesso di uscire dal ritmo abbastanza sostenuto che imponeva la sua avversaria cercando l’approccio a rete, o talvolta decidendo per un serve&volley sfruttando le ottime qualità di doppista. La tensione, e un’avversaria che sbagliava pochissimo, l’hanno costretta a cedere la prima frazione al tee-break dopo aver condotto di un break in due occasioni (3-1 e 4-3). Scambi intensi, tanto equilibrio, con la ceca che talvolta doveva superarsi per trovare la via del punto. Anche il secondo set, malgrado il punteggio dica un 6-1, è stato molto equilibrato almeno nei primi 5 game: due palle break salvate dalla ceca nel primo, nel secondo e nel terzo game di battuta, quando ha chiesto tanto al servizio e al proprio gioco in generale, mettendo in piedi il primo vero allungo del match.
Kenin è calata, seppur mantenendo alta la soglia d’attenzione per la sua avversaria perché in risposta era sempre in grado di cominciare bene, solo le mancava la brillantezza giusta nel momento decisivo. Però, questo atteggiamento sempre molto positivo, le è tornato utile nel terzo set quando Strycova è diventata nervosa, a un passo dalla vittoria. Sotto 1-6 1-4 ha comunque creduto di poter rientrare, uscendo meglio da una serie di 3 break consecutivi e avvicinandosi fino al 4-5 30-30. Qui, su una seconda della sua avversaria, il secondo grave errore della sua partita con una risposta dove il braccio ha tremato, finita abbastanza lunga. Sul match point, l’ennesimo serve&volley della ceca ha chiuso la partita dando il prezioso vantaggio alle padrone di casa. Questi USA, però, sono tutt’altro che in gita.
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