Partita di grande intensità quella tra Karen Khachanov e John Isner, anche se tatticamente, un po’ come tutte le partite dello statunitense, non aveva molto da offrire. Si trattava sostanzialmente di vedere quanto il russo riusciva a rispondere alle bordate di servizio di Long John e se i colpi di inizio gioco di Isner venivano giocati in condizioni tali da potergli dare qualche punto sul servizio di Khachanov. Come sempre insomma. Il russo era molto bravo ad approfittare del primo servizio del match, quindi relativamente a freddo, di Isner riuscendo a brekkare lo statunitense per poi difendere perfettamente i propri turni di servizio. Se si esclude il primo game, vinto ai vantaggi da Khachanov, il giocatore alla risposta ha fatto in tutto la miseria di 7 punti in 9 turni di servizio, e una sola volta è arrivato a 30, nel quarto game. Insomma poco da raccontare e ovviamente il secondo set non diceva tanto di più, anche se l’efficacia dei servivi calava impercettibilmente. Il russo riusciva una volta ad arrivare ai vantaggi, nell’undicesimo game, quando si era trovato avanti per 15-30, ma le solite botte di Isner hanno rimesso le cose a posto. Tiebreak quindi e sembrava che Khachanov avesse torvato le giuste contromisure, perché andava avanti due volte di un mini break. La seconda sembrava quella decisiva, perché su una seconda di Isner, Karen si tirava fuori dalla pancia una gran risposta di dritto che lo portava 5-4 con due servizi a disposizione. Il russo realizzava il primo e poteva così giocarsi due match point, il primo alla battuta. Solo che anche a lui non entrava la prima e sulla seconda la riposta profonda di Isner veniva controllata molto male dal russo, che spediva il dritto in rete. Isner, che sembrava sconsolato, traeva nuova linfa dalla circostanza e tornava a non sbagliare più una prima, per poi, sul 9 pari e dopo aver annullato col solito servizio anche il terzo match point, trovava una gran risposta di rovescio che gli consentiva di giocare il set point col servizio. Solita bordata e terzo set. Differenze? Più di qualcuna perché Khachanov non accusava il colpo e aumentava l’attenzione in risposta andando immediatamente 0-40 nel secondo game. Ancora Isner metteva le cose a posto ma sembrava il classico gigante sul punto di sbriciolarsi, quando anche nel quarto game doveva salvare ancora una palla break. Khachanov però non riusciva a compiere l’ultimo passettino, Isner ritrovava concentrazione e ancora epilogo rinviato al tiebreak. Era ancora Khachanov a portarsi addirittura 4-1 ma il russo riusciva a regala un doppio fallo e si faceva agganciare ancora una volta. A questo punto il match point l’aveva anche Isner, ed era il servizio di Khachanov a funzionare stavolta. I due continuavano fino al 9-8 quando Isner, che fronteggiava il quinto match point, non è riuscito a opporsi ad uno splendido passante di Khachanov, che finiva sdraiato per terra con le mani in volto.
Come spesso succede con Isner partita non certo bellissima ma con due tiebreak molto emozionanti. Il match chiude il discorso qualificazione per Londra, perché Thiem e Nishikori, grazie alla sconfitta di Isner, sono matematicamente qualificati. Per lo statunitense, adesso ci sarà la speranza del forfait di Nadal, anche se in teoria potrebbe essere scavalcato da Coric o, speriamo, Fognini.
In mattinata si era chiusa la disastrosa stagione del vincitore delle Finals dello scorso anno, Grigor Dimitrov, che ha perso in due set contro Marin Cilic, un altro che vedremo a Londra. Non ha giocato male Grisha, che ha annunciato il suo sodalizio con Agassi, ma Cilic ha decisamente meritato la vittoria.
Anche Novak Djokovic, che lunedì sarà di nuovo numero uno del mondo, raggiunge i quarti di finale senza alcuna fatica portando a ventinove il numero consecutivi di set vinti da quando cedette il terzo set a Tennys Sandgren nel secondo turno degli Us Open. Già se fosse stato in ottime condizioni fisiche Damir Dzumhur avrebbe avuto ben poche possibilità di impensierire Nole ma dopo l’infortunio subito alla schiena nel colpire un rovescio durante le prime fasi dell’incontro anche le più deboli speranze sono svanite. Dopo il MTO chiesto sul 5-1 del primo set, il bosniaco ha provato a continuare la partita resistendo, visibilmente menomato, solo altri quattro game e poi ha alzato bandiera bianca. Per quel che si è giocato, fin dall’inizio sono state evidenti le difficoltà di Dzumhur nel tenere il passo di Nole che al servizio non ha concesso niente mentre Dzumhur ha subito avuto il problema di non farsi attaccare dalla risposta di Nole. Nel secondo game si è salvato ai vantaggi ma nel quarto ha aperto con due doppi falli forzando troppo la seconda e inevitabilmente ha ceduto il servizio. Nole era già in assoluto controllo del gioco, poi l’infortunio subito dal bosniaco ha messo fine ai giochi dandogli il pass per i quarti atteso da Marin Cilic.
Alexander Zverev fa il suo dovere e supera senza grossi problemi Diego Schwartzman raggiungendo il quarto di finale numero dodici di questa stagione che lo vedrà impegnato in un match molto complicato contro Karen Khachanov. La differenza di struttura fisica tra i due giocatori fin troppo evidente all’occhio si riflette sul campo. Zverev, favorito dalla superficie, ottiene tanto dalla prima di servizio e dall’esplosività dei suoi colpi, Schwartzman punta sulla velocità e sui suoi proverbiali recuperi allo sfinimento ma nelle prime fasi del match non è subito reattivo. Zverev prende in mano gli scambi spostandolo da una parte all’altra e la sua generosità non basta ad evitargli qualche errore di troppo in manovra che gli costa il servizio nel terzo game. Come successo ieri contro Tiafoe, il tedesco anche oggi ha qualche problema con la seconda di servizio dietro alla quale si trova a subire l’iniziativa dell’argentino che, grazie anche a un doppio fallo, ha subito due palle per recuperare il break. Sulla prima invece Zverev non ha problemi e con un ace e due prime vincenti rimette a posto le cose. L’argentino continua a fare il suo gioco cercando di spostare il tedesco e attaccandolo in contrattempo ma con il break di vantaggio Zverev procede tranquillo tremando solo un po’ al momento di chiudere il set ma risolvendo il tutto ancora con il servizio. Anche nel secondo parziale il tedesco parte al comando delle operazioni da fondo e comincia già nel nel primo game a mettere pressione a Schwartzman che deve salvare due palle break e lo fa chiedendo tantissimo al servizio ma non è un bel segnale. Nel terzo game Zverev insiste ancora e si procura altre due palle break trasformando la seconda con una risposta incrociata stretta di rovescio che porta l’argentino fuori dal campo finalizzando con il dritto a campo aperto dall’altra parte. Zverev entra in fiducia totale e non sbaglia praticamente più niente lasciando solo un altro game all’argentino.
Ottavi di finale
J. Sock b. [LL] M. Jaziri 6-0 6-4
[6] D. Thiem b. [11] N. Coric 6-7(3) 6-2 7-5
[4] A. Zverev b. [15] D. Schwartzman 6-4 6-2
K. Khachanov b. [8] J. Isner 6-4 6-7(9) 7-6(8)
[7] K. Anderson vs [10] K. Nishikori
[3] R. Federer b. [13] F. Fognini 6-4 6-3
[5] M. Cilic b. [9] G. Dimitrov 7-6(5) 6-4
[2] N. Djokovic b. D. Dzumhur 6-1 2-1 rit.
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