[2] C. Wozniacki b. A. Sevastova 6-3 6-3
Arriva la fase finale di stagione e Caroline Wozniacki è la giocatrice tra le più pericolose che ci siano. La storia si ripete anche nel 2018, con la danese che si è imposta nel WTA Premier Mandatory di Pechino, ultimo appuntamento importante prima delle WTA Finals di Singapore dove da campionessa in carica avrà grandi chance di replicare il risultato del 2017 che le diede lo slancio per arrivare, poi, al primo Slam in carriera.
Era una Wozniacki, quella, che completava nel migliore dei modi un’annata molto più costante di questa, con 8 finali e un picco di rendimento che aveva trovato il suo massimo nell’ultimo mese asiatico. Dodici mesi dopo le sensazioni, prima di questa settimana, raccontavano di una giocatrice più in difficoltà dopo un paio di mesi avari di soddisfazioni. Ora però, mentre tante big stanno patendo la stanchezza e dolori fisici lei è apparsa rigenerata, vincendo oggi il trentesimo titolo WTA della sua carriera, l’undicesimo (su quindici finali) nell’ultima parte dell’anno.
Un comodo 6-3 6-3 ha segnato l’ultimo atto di Pechino contro Anastasija Sevastova, che ha mostrato almeno nella prima parte di gara come mai sia arrivata a giocarsi una finale di questo livello (e siamo appena sotto agli Slam, come valore del torneo) ma che alla lunga non ha saputo gestire con dovuta attenzione i punti più importanti e la forbice, tra le due, non ha potuto far altro che ampliarsi in favore della numero 2 del mondo.
La lettone, in un momento in cui sta trovando un ottimo rendimento dal suo tennis estremamente vario e articolato, ha pagato a carissimo prezzo i primi veri errori gratuiti della sua partita, quando a inizio del sesto game è scivolata indietro 0-30. Wozniacki, forte dei 4 precedenti vinti su altrettanti incroci diretti, ha colto al volo l’occasione e dopo un’ottima risposta incrociata col rovescio ha preso il vantaggio confermandolo e issandosi sul 5-2. Il rendimento della danese era lo stesso di tutta la settimana, imponendo all’avversaria un dispendio fisico e di attenzione che non è riuscita a portare al suo gioco, capace di mettere in difficoltà la numero 2 del mondo quando quello slice di rovescio le impediva di spingere, o quando le riusciva una combinazione palla corta e pallonetto, ma molto sporadico nell’obiettivo di arrivare alla vittoria più importante della carriera.
Sevastova avrebbe forse dovuto avere un dritto come quello di Daria Kasatkina, capace di vincere tre volte su tre in stagione contro Wozniacki pur non avendo grande potenza nei suoi colpi ma sfruttando la grande varietà del suo gioco e impostando una sfida dove il suo dritto ha spesso fatto la differenza. Rispetto a Sevastova, la russa può vantare molto più spin e quindi una capacità maggiore di mandare Wozniacki a colpire in posizioni scomode, se non proprio a farle perdere progressivamente campo. Sevastova è più leggera, un colpo con meno spin e che al contrario mette più ritmo alla sua avversaria.
Superato un momento di difficoltà a inizio del secondo set, Caroline ha inanellato quattro game consecutivi e Sevastova, nel secondo break consecutivo subito, ha commesso alcuni errori piuttosto gravi di chi, con la mente, non si sentiva più nel match. La sua avversaria le ha dato una mano, nel turno di battuta successivo, a riavvicinarsi giocando a sua volta con poca attenzione un turno di battuta che ha riaperto il secondo set. Poco dopo, però, Wozniacki è riuscita a ritrovarsi e a chiudere l’incontro evitando ulteriori rischi.
(aggiornamenti a breve)
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