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Statistiche della settimana: imprese di Medvedev e Basilashvili, tra le donne non ci sono più regine

La settimana nel circuito maschile che aveva in programma due tornei, Tokyo e Pechino, si è chiusa con la vittoria di due tennisti provenienti dalle qualificazioni.

Vittoria qualificante nel torneo ATP 500 di Tokyo per il russo Medvedev (classe ’96) che si è imposto con molta autorevolezza, dimostrando di aver compiuto un promettente salto di qualità, strapazzando sostanzialmente tutti gli avversari mediamente di elevato spessore, come Schwartzman, Raonic, Shapovalov e Nishikori in finale, senza lasciare per strada neanche un set.

È la seconda volta in stagione che il russo vince un torneo dopo aver giocato le qualificazioni; era successo già a Sidney a inizio stagione. Dal 2004 solo altri due tennisti sono stati in grado di realizzare un impresa analoga: il francese Mahut (Hertogenbosch nel 2013 e nel 2015) e lo slovacco Klizan (Monaco 2014 e Kitzbuhel 2018)

Per effetto di questo risultato, il russo compie un salto in classifica di 10 posizioni che lo proietta al numero 22, nuovo best ranking.

Un’altra impresa l’ha compiuta il 26enne georgiano Basilashvili che per rompere il ghiaccio con la vittoria ha scelto il palcoscenico di due prestigiosi ATP 500. Dopo essersi imposto a luglio ad Amburgo, la settimana scorsa ha espugnato Pechino sorprendendo in finale il numero 4 del mondo Juan Martin del Potro.

Anche per lui nuovo best ranking nelle zone alte della classifica, numero 23 a ridosso di Medvedev e del nostro Cecchinato.

Settimana al femminile

Con la conclusione del torneo di Pechino vinto a mani basse dalla danese Wozniacki, numero 2 del mondo, si è concluso anche per quest’anno il programma dei quattro tornei Premier Mandatory, la categoria di tornei più prestigiosa del programma femminile, dopo quelli del Grande Slam.

Considerando anche i risultati del 2017, gli otto tornei della specie hanno visto trionfare 8 tenniste diverse:

E la striscia si allunga ove si aggiunge il torneo di Pechino del 2016 vinto dalla polacca Radwanska.

La stessa parcellizzazione di vincitrici è avvenuta per gli otto tornei dello Slam svoltisi nello stesso biennio:

Halep, Stephens, Osaka e Wozniacki sono riuscite, nell’arco dei due anni, a vincere uno Slam e un Premier Mandatory ma soltanto la danese e la giapponese (ad oggi rispettivamente numeri 2 e 4 del ranking)

hanno realizzato la doppietta nello stesso anno vincendo in successione nel 2018 rispettivamente Aus Open – Pechino e Indian Wells- Us Open. Una delle due potrebbe mettere la ciliegina sulla torta completando un tris prestigioso vincendo le Wta Finals di Singapore dove la danese è campionessa uscente , ed ha in scadenza ben 1375 punti, mentre per la Osaka tutto ciò che arriva è guadagnato in vista dell’attacco al trono di Simona Halep che non potrà avvenire prima dei prossimi Australian Open.

Altri numeri

2 – Le tenniste plurivincitrici a Pechino: la Radwanska, impostasi nel 2011 e 2016 e la Wozniacki che prima di ieri aveva trionfato nel lontano 2010.

3 – I tornei vinti in carriera da Medvedev in 4 finali disputate; quest’anno aveva già vinto a Sidney e a Winston Salem. Tra i tennisti nati a partire dal 1996, Medvedev è il tennista più vincente alle spalle ovviamente di Alexander Zverev che ha vinto 9 titoli.

7 – Le tenniste plurivincitrici dei quattro tornei Premier Mandatory dal 2009 ,allorchè fu istituita la categoria:

9 – Record di tennisti provenienti dalle qualificazioni che quest’anno finora hanno vinto un torneo:

30 – I tornei vinti in carriera da Carolina Wozniacki

36 – I game persi dalla Wozniacki nel corso del torneo senza lasciare alle avversarie neanche un set. Il record di games persi appartiene alla Azarenka che nel 2012 lasciò alle avversarie solo 25 game.

43 – I match vinti fin qui in stagione da Fabio Fognini a fronte di 19 sconfitte con una performance del 69,4%. È la migliore performance di un tennista italiano dal 1976 quando Adriano Panatta chiuse l’anno con 39 vittorie e 13 sconfitte con una performance del 75%.

 

Giancarlo Di Leva

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