Non è certo una partita come questa che può fugare i dubbi, enormi, che questa settimana ha lasciato negli osservatori del divino. Federer è sicuramente sembrato un altro rispetto all’imbolsito giocatore che ha rischiato praticamente ad ogni match ma si è anche trovato di fronte un ragazzo che è rimasto in campo fino a quasi l’una del mattino e che non avrà preso sonno prima delle tre. Fra l’altro dopo una dura partita, soprattutto dal punto di vista dell’impegno mentale, com’è stata quella contro Tsitsipas, una sfida che vedremo molto spesso negli anni a venire. Il risultato è stato un imbarazzante one man show, con il povero Daniil Medvedev che dopo i primi due game è sparito dal campo, perdendo ripetutamente il servizio e permettendo appunto a Federer di poter tornare a tirare qualche colpo come ai bei tempi che furono. Difficile, e inutile, raccontare la partita, visto che Federer dopo mezz’ora era avanti di un set e due break, e i balbetti della parte finale del match sono stati utili più che altro per verificare che qualche problema Federer continua ad averlo negli spostamenti, come mostrato dallo scambio che ha dato la seconda palla break del match a Medvedev e dal modo con cui ha preso l’ennesimo break in questo torneo, a zero senza praticamente arrivare mai vicino alla palla. Ma appunto poca cosa, la finale fra l’altro è difficile che riesca a dirci qualcosa in più nonostante la grande condizione di forma di Marius Copil. In ogni caso è il momento di aggiornare un altro incredibile record, quello del numero di finali ATP, che adesso sono 150, la quarta contro un giocatore che arriva dalle qualificazioni dopo quelle contro Escudé a Rotterdam nel 2001 (e perse) Chela a Sydney nel 2002 e Gasquet ad Amburgo nel 2005 (e vinse). Sostanzialmente tre anni di fila a giocare tutti i giorni tutti i giorni della settimana. Un po’ impressione la fa.
Nell’altra semifinale, come anticipato, Copil non si ferma, batte anche Alexander Zverev e corona la sua settimana da sogno raggiungendo la prima finale in carriera in un ATP 500 partendo dalle qualificazioni e la seconda in assoluto dopo quella di Sofia a febbraio persa contro Mirza Basic.
Dopo i primi canonici game di circospezione nel quinto si comincia a giocare sul serio e si hanno indicazioni importanti su quelle che saranno le chiavi della partita. Zverev risponde bene, prende il comando degli scambi in diagonale e con due risposte vincenti porta Copil ai vantaggi. Da fondo il tedesco ha più profondità e pesantezza di palla e conquistando un lungo punto giocato rovescio su rovescio si procura la prima palla break. La situazione è delicatissima ma il rumeno la affronta con gran bravura come ha fatto tutte le volte che ci si è trovato questa settimana e si riscatta con una smorzata, l’esecuzione perfetta dello schema servizio-dritto e un ace giocati con fredda sequenza. Cambia il modo di giocare di Copil che si fa estremamente aggressivo e cambia lo scenario. Il rumeno inizia a scendere a rete con frequenza, si toglie dagli scambi che il tedesco gli propone con ottime accelerazioni lungo linea e ottiene una prima palla break annullata con un ace e poi una seconda che invece converte con un’accelerazione vincente di dritto inside out. Il coraggio premia Copil che chiude il primo set 6-3 salvando altre due palle break nel nono game giocando un tennis straordinario fatto di serve e volley, smorzate e volée impeccabili. Avanti tutta anche nel secondo parziale, Copil accusa l’unico momento di difficoltà nel quarto game durante il quale commette troppi gratuiti e salva il servizio dopo dieci minuti di lotta annullando altre tre palle break. Zverev lotta difendendosi con umiltà dalle invenzioni del suonavversario e si arriva al tie-break durante il quale l’equilibrio è appeso a un filo e, dopo uno scambio di minibreak, si spezza con un doppio fallo del rumeno che manda Zverev a set point con il servizio a disposizione. Il tedesco fa tutto bene tranne la volée conclusiva ma si procura un’altra occasione con una gran prima che converte grazie a un rovescio lungo di Copil in uscita dal servizio. Nel terzo set i servizi pesano e si scambia poco. Copil varia il gioco e attacca con intelligenza, Zverev si difende e resiste, entrambi recuperano due volte da 0-30 e pericoli veri e propri non ne corrono trovando sempre gran prime nei momenti più pericolosi. Nel decimo game il tedesco sente la pressione di dover servire per rimanere nel match mentre il rumeno tira fuori tutto il suo coraggio. Zverev pasticcia a rete e si fa passare, sbaglia un rovescio banale da fondo campo e Copil coglie l’attimo procurandosi il match point con due splendide accelerazioni consecutive di rovescio, la prima lungo linea e la seconda conclusiva ad uscire, e poi chiude con l’ennesima discesa a rete coronata da una volèe di dritto vincente.
Semifinali
[1] R. Federer b. [7] D. Medvedev 6-1 6-4
[Q] M. Copil b. [2] A. Zverev 6-3 6-7(6) 6-4
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