D. Cibulkova b. [1] S. Halep 6-0 7-5
Non è bastato a Simona Halep attendere fino all’ultimo match disponibile per debuttare a Wuhan, nella speranza rivelatasi vana che 48 ore di sommario riposo potessero rivelarsi benefiche per una schiena che la scorsa domenica si è bloccata. Si stava allenando assieme a Petra Kvitova, rivelerà poi nell’All Access Hour di lunedì, quando ha sentito la schiena bloccarsi completamente e ha dovuto interrompere l’allenamento per essere assistita dal proprio team. Qualche fan, tra l’altro, ha documentato il tutto con foto e video.
La numero 1 del mondo ha così chiesto agli organizzatori del torneo di Wuhan di essere messa come ultima partita della giornata di martedì, dedicata a tutti i trentaduesimi, ma non è bastato a recuperare una condizione fisica che le permettesse di affrontare Dominika Cibulkova, in fase calante della carriera ma pur sempre capace di acuti importanti come dimostrato in questo travagliato (per lei) 2018 dove comunque si è resa protagonista con un paio di finaii a livello WTA e i quarti di finale a Wimbledon, oltre alla vittoria contro Angelique Kerber allo US Open.
Halep, che già in carriera non ha un record positivo contro la slovacca (era indietro 2-4 prima di oggi), ha incappato in una sconfitta piuttosto pesante, un 6-0 7-5 che poteva essere anche più grave se l’avversaria non si fosse distratta e non avesse cominciato a pensare un po’ troppo dopo aver vinto i primi 8 game. Rimediato un 6-0 pesante, in appena 25 minuti, l’ipotesi più logica era quella del ritiro perché sembrava esserci ben poco spazio per miracolosi rientri, eppure la numero 1 del mondo in conferenza stampa ha spiegato come mai abbia deciso di continuare: “Mi sono infortunata domenica colpendo un dritto all’inizio del set di allenamento con Petra. Ho passato gli ultimi due giorni nel letto sperando di essere nel miglior stato possibile quest oggi, non volevo ritirarmi perché ho lavorato tanto dopo la sconfitta allo US Open e volevo darmi una chance giocando. Se io sono qui voglio dare tutto quello che ho, fino all’ultimo punto, fino all’ultima chance. Anche in queste condizioni, il secondo set è stato molto combattuto e questo mi da grande fiducia di avere un livello di tennis comunque molto alto. Non sono dispiaciuta, più che altro triste che questo problema sia arrivato dal nulla”.
Il match si è animato nella seconda frazione, quando dal 6-0 2-0 Cibulkova ha cominciato a sbagliare e innervosirsi. C’è stata, in ogni caso, la reazione della rumena che ha spinto un po’ di più i colpi e cercato di gestire le proprie forze per quello che era possibile, riuscendo talvolta a spostarsi lungo il campo e affondare i propri colpi in lungolinea. La numero 31 del mondo, però, non era più costante nella sua azione e talvolta sbagliando durante lo scambio, talvolta commettendo errori col proprio servizio, dava una grossa mano alla sua avversaria a credere di poter tentare una rimonta. Era un gioco che però non aveva vie d’uscite: o Cibulkova calava drasticamente nella propria intensità, o per Halep era un lungo e faticoso percorso verso una lontanissima linea del traguardo. Indietro 2-4 Dominika è riuscita a ritrovare una buona efficacia col dritto e pur cedendo un nuovo turno di battuta sul 4-4 ha recuperato appena in tempo portandosi avanti sul 6-5 e costringendo Halep al miracolo di portare la partita al tie-break, cosa non riuscita. Per Cibulkova, adesso, la sfida contro Daria Kasatkina che ha sofferto tantissimo per superare Xiyu Wang, qualificata cinese di 17 anni, recente vincitrice dello US Open junior: 6-1 3-6 7-6(8) il punteggio finale, con 4 match point salvati in un tie-break palpitante e dopo essere rientrata da 2-5 nel set decisivo.
A. Sabalenka b. [6] E. Svitolina 6-4 2-6 6-1
L’ultimo mese e mezzo di Aryna Sabalenka ha assunto ormai contorni molto chiari: la bielorussa c’è, è pronta per attaccare la top-10 non appena avrà la chance e avrà ricucito il grande distacco, in termini di punti, che ancora la separa dalle migliori.
Negli ultimi 7 incontri giocati contro giocatrici nelle prime 10 sono arrivate addirittura 6 vittorie e l’unica sconfitta è giunta, non per caso, contro una maestra nel disinnescare giocatrici così offensive come la numero 1 WTA Simona Halep. Karolina Pliskova, Caroline Garcia, Caroline Wozniacki, Petra Kvitova, e adesso Elina Svitolina, che si è dimostrata incapace di reggere, nella sua azione di rimessa, il grande ritmo che la bielorussa sa offrire alla partita.
Non appena Sabalenka ha cominciato a ingranare, la differenza tra le due è stata enorme. Svitolina per un set non è riuscita a rigiocare palle offensive, o a mettere sostanza quando doveva pensare più a ribattere il forte pressing dell’avversaria. Il colpo migliore fin lì era il servizio, spesso molto preciso, ma sulla seconda andava costantemente in affanno perché l’avversaria non le dava tregua. Ecco perché, nonostante l’ucraina fosse salita sul 4-2, il margine era veramente minimo ed è bastata una buona serie di punti vinti dalla numero 20 del mondo per vincere i successivi 4 game e portarsi a casa il primo set.
Svitolina è stata graziata in un paio di occasioni all’inizio del secondo set, quando nonostante alcune seconde di troppo nei momenti cruciali dei propri game Sabalenka non riusciva a incidere come spesso fatto fin lì. Tre risposte lunghe sul 2-2, dal 30-40, hanno mandato in difficoltà la bielorussa che ha cominciato a sbagliare con più costanza, perdendo ritmo alla battuta e riaprendo la partita. Nel momento migliore, la numero 5 del seeding ha fatto tutto quello che il nuovo coach Nick Saviano le chiedeva: lavorare la palla, muovere l’avversaria, costringerla a quel colpo in più che alla lunga l’avrebbe fatta sbagliare. Il problema, semmai, è che nel momento in cui questa fase complicata di Sabalenka sarebbe finita Svitolina avrebbe dovuto essere pronta ad alzare il livello. Invece, a inizio del terzo set, è giunto il crollo definitivo.
Sabalenka, tornata a comandare le operazioni, si è involata verso la ventesima vittoria della sua stagione al terzo set. Per l’ucraina questa sconfitta potrebbe forse essere la più “accettabile” (con virgolette quanto mai d’obbligo) vista la caratura dell’avversaria, ma è un nuovo segnale poco incoraggiante in vista di un finale di stagione dove la qualificazione al Master non è ancora certa e da dietro spingono forte Karolina Pliskova e Kiki Bertens, ormai a 200/300 punti da lei, ferma in sesta posizione e senza ancora aver avvicinato i 4000 punti.
CORSA A SINGAPORE: Pliskova e Bertens stremate, tutto rimandato a Pechino
Sconfitte sia la numero 8 che la numero 9 della Race, la classifica che conta i risultati a partire dalla prima settimana della stagione. Karolina Pliskova, vincitrice a Tokyo domenica e momentaneamente ultima qualificata per le WTA Finals di Singapore, ha perso contro Qiang Wang impostasi 6-1 3-6 6-3 per la vittoria più importante della carriera. la cinese, negli ultimi 2 mesi, ha vinto 2 titoli WTA e si è laureata campionessa dei giochi asiatici battendo la connazionale Shuai Zhang in finale.
Come la ceca, anche lei durante la partita ha avuto problemi fisici e dopo aver dominato il primo set è rapidamente crollata indietro 1-5 nel secondo parziale. Dopo un medical time out la cinese ha ricominciato a giocare senza acuti, ma approfittando dello stato abbastanza mediocre della sua rivale ha ricucito parzialmente il distacco e nonostante aver perso il set ha comunque avuto fiducia che ci fosse ancora modo di ottenere quella che a conti fatti è la vittoria più importante (in termini di ranking dell’avversaria) della carriera.
Sospinta a gran voce dal pubblico, ha trovato le energie per cominciare meglio il terzo set ma Pliskova ha provato in tutti i modi a riportarsi in avanti. Dall’1-3 la ceca ha vinto i successivi 2 game ma ha giocato un brutto turno di battuta sul 3-3 e sul 3-4 non è riuscita a chiudere un turno di risposta dove malgrado un grossolano errore iniziale era comunque salita 15-40. Stupenda, a tratti, la difesa di Wang che si è inventata una palla corta dal nulla sul 30-40 e ha sempre condotto le operazioni costringendo Pliskova a dover tirare fuori sempre quel qualcosa in più che alla fine le è mancato, salendo 5-3 dopo 8 minuti di game. A quel punto, la resa della ceca è valso il trionfo e una chance per fare ancor meglio: domani, infatti, affronterà Daria Gavrilova negli ottavi di finale.
Kiki Bertens, ieri protagonista di una soffertissima vittoria contro Belinda Bencic, non ha saputo recuperare a dovere dalla grande fatica degli ultimi 2 giorni e ha ceduto 6-4 6-2 ad Anastasia Pavlyuchenkova, che sarà ora l’avversaria di Petra Kvitova. Per l’olandese, però, la contemporanea sconfitta di Pliskova è una boccata d’ossigeno enorme: la vittoria di ieri, infatti, fa sì che le due inizieranno a Pechino praticamente alla pari (3601 punti nella Race per la ceca, 3591 per l’olandese).
[Q] K. Siniakova b. [4] C. Garcia 3-6 7-6(4) 7-6(3)
Fuori la campionessa del 2017 Caroline Garcia. La francese, quarta testa di serie, ha perso una vera maratona contro Katerina Siniakova 3-6 7-6(4) 7-6(3) in 3 ore esatte di gioco. Grande risultato per la giovane ceca, classe 1996, che coglie il terzo scalpo importante della sua stagione dopo quello di Maria Sharapova e Victoria Azarenka e lo fa con una partita vissuta sempre di rimessa, nel rimpallare le accelerazioni di Garcia e nel cercare di far fronte a un servizio che ha funzionato con la prima mentre con la seconda era spesso preda della pressione della francese, famosa per attuare una grande pressione con i piedi almeno un dentro al campo.
In un contesto così, però, le qualità di grande lottatrice che Siniakova ha sempre avuto sono venute fuori. Nonostante i break subiti, non ha mai mollato mentalmente rientrando nella partita anche quando dopo un parziale di 6-1 subito nel primo set (dal 2-0 in suo favore) nel secondo set si è vista riprendere da 4-2 e sul 5-4 Garcia ha avuto la chance di servire per la partita. Cancellato un match point, Siniakova ha rimandato tutto al set decisivo. Anche qui si è trattato prima di rincorrere l’avversaria, inizialmente avanti 3-1, poi di provare a concretizzare le occasioni avute.
C’erano errori qua e là, ma c’era anche tanto gioco sia da parte della francese (prevedile) che da parte della ceca (meno) che cercava di vincere per la prima volta due partite a livello WTA da Norimberga a metà maggio. C’è riuscita, alla fine, nonostante in questo caso sia stata lei a mancare l’opportunità di chiudere con il servizio a disposizione sul 5-4. Ancora una volta, però, il tie-break le ha dato ragione e l’ultimo rovescio lungo della sua avversaria le ha regalato la grande soddisfazione di un ottavo di finale in un torneo di questo livello, dove affronterà Garbine Muguruza. Per Garcia, invece, una sconfitta che fa male: lunedì prossimo scenderà almeno in ottava posizione, con la possibilità di essere numerKo 9 se Kasatkina dovesse vincere il torneo.
Altri incontri
Incoraggianti segnali da parte di Caroline Wozniacki, alla prima prestazione di buon livello dopo un paio di mesi. 6-4 6-1 il punteggio con cui la danese ha battuto Rebecca Peterson, ragazza svedese classe 1995 e in grande crescita questa stagione, dove aveva cominciato nei dintorni della top-200 e ora è vicina all’ingresso in top-50.
Il primo set della numero 2 del mondo è stato buono, in tipico stile da “ribattente” dove ha vinto costantemente i braccio di ferro instaurati con l’avversaria, molto brava a far viaggiare il dritto in top spin ma incapace di scardinare il muro eretto dalla danese. C’era l’idea, per Peterson, di colpire verso il dritto, ma Wozniacki era molto brava a direzione comunque lo scambio verso il rovescio con cui spezzava sistematicamente lo scambio. Eppure, come segnale di un set molto equilibrato, c’è stato l’ottimo rientro della svedese da 2-5 a 4-5 con tanti bei punti messi assieme dove forzava l’avversaria ad alcune difese molto complicate. Alla fine, però, Wozniacki ha chiuso senza affanni nel decimo game e nel secondo set, con una Peterson più scarica, ha dominato il campo. Al prossimo turno avrà Monica Puig, avversaria che la batté quest anno nell’infuocato secondo turno di Miami concluso tra le polemiche della danese per l’atteggiamento del pubblico nei suoi confronti e del suo team.
Tutto molto facile per Angelique Kerber, che anche prima del ritiro di Madison Keys aveva già fatto capire di aver cancellato la parentesi negativa di Cincinnati per riprendersi il controllo di un confronto che le piace tantissimo. 6-0 4-1 il punteggio finale, con la statunitense che ha patito qualche fastidio al ginocchio, ma la facilità con cui la tedesca dirigeva le operazioni in campo faceva capire quanto questo incontro le piaccia: Keys, un po’ come tutte le giocatrici molto offensive ma con poca pazienza, non riesce a rimanere nello scambio per lungo tempo e finisce spesso per strappare, con un numero di errori gratuiti che lievita fin dai primi punti. La tedesca, dal canto suo impeccabile, è agli ottavi di finale dove attende la vincente tra Saisai Zheng e Ashleigh Barty, finalista nel 2017.
Molto bene anche l’altra grande protagonista di Wuhan, Petra Kvitova. 2 volte campionessa nelle 4 precedenti edizioni del torneo cinese, la ceca ha esordito con un buon 6-3 6-4 ai danni di Aleksandra Krunic dominando il primo set e faticando un po’ di più a trovare la via del break nel secondo, ma sempre mantenendosi in controllo dell’incontro grazie alla grande efficacia del suo tennis contro il gioco più leggero della sua rivale, ieri protagonista della vittoria contro Camila Giorgi.
Tutti i risultati
D. Cibulkova b. [1] S. Halep 6-0 7-5
[13] D. Kasatkina b. [Q] X. Wang 6-1 3-6 7-6(8)
[Q] S. Kenin b. [11] J. Goerges 6-4 2-6 6-4
A. Sabalenka b. [6] E. Svitolina 6-4 2-6 6-1
[3] A. Kerber b. M. Keys 6-0 4-1 rit.
[16] A. Barty b. [WC] S. Zheng 4-6 6-1 6-2
A. Pavlyuchenkova b. [12] K. Bertens 6-4 6-2
[5] P. Kvitova b. A. Krunic 6-3 6-4
A. Kontaveit b. D. Vekic 6-2 6-4
[14] G. Muguruza b. [Q] V. Golubic 6-0 6-1
[Q] K. Siniakova b. [4] C. Garcia3-6 7-6(4) 7-6(3)
[WC] Q. Wang b. [8] Ka. Pliskova 6-1 3-6 6-3
D. Gavrilova b. B. Strycova 6-2 7-6(3)
[Q] M. Puig vs A. Sasnovich 6-2 6-2
[2] C. Wozniacki b. [Q] R. Peterson 6-4 6-1
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