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WTA Hiroshima: un’ottima Hsieh spezza un digiuno di titoli lungo 6 anni, ko Anisimova

Per descrivere il 6-2 6-2 con cui Su Wei Hsieh ha dominato la finale di Hiroshima contro Amanda Anisimova potremmo banalmente dire che è “tutto merito dell’esperienza” di una trentaduenne che, trovatasi con la chance di spezzare un digiuno di titoli che durava dal 2012, ha spento le velleità dell’avversaria, 15 anni più giovane.

Eppure questo risultato era nell’aria da un po’. Su Wei, che fu numero 22 del mondo proprio 6 anni fa e poi ha trovato la sua vera gloria in doppio dove si è laureata campionessa di Roland Garros e Wimbledon, sta probabilmente vivendo la sua miglior stagione proprio perché arrivata nell’anno in cui le primavere sulle spalle sono ormai 32 e aveva iniziato la stagione fuori dalle 100 con pochi risultati di rilievo nel circuito maggiore nell’ultimo periodo. Eppure, quel tennis così anacronistico, scollegato da tutta la logica attuale, è tornato a brillare fin dalle prime settimane in Australia, quando si prendeva i titoli più importanti per i successi contro Garbine Muguruza e Agnieszka Radwanska e sfiorando quello contro Angelique Kerber facendola tremare per oltre due ore.

Quel giorno, la tedesca, forse anche per giustificare la grande fatica, disse: “Fate veramente attenzione a quello che farà Su Wei nel 2018”. Sembrava una frase di circostanza, è stata forse la profezia più azzeccata della stagione. L’annata di Hsieh è proseguita con vittorie importanti e successi contro top-10 sfiorati (perso sul finire del terzo set contro Karolina Pliskova e Caroline Garcia) e a Wimbledon il grande successo contro la numero 1 del mondo Simona Halep rientrando da 2-5 nel terzo set continuando a mostrare quel gioco bimane fatto di angoli acuti, palle piatte e variazioni continue di ritmo e velocità che mandano in difficoltà l’avversaria perché non ha idea di che cosa può uscire da quella racchetta.

A pagarne dazio è stata, oggi, Anisimova. L’unico precedente tra le due era della fine del 2017 a Honolulu, sede del WTA 125k delle Hawaii, e la statunitense quel giorno dominò l’incontro vincendo 6-0 6-1. Da allora, però, Hsieh è una giocatrice molto più pericolosa e consapevole delle proprie armi e oggi l’ha fatto subito capire quando sullo 0-1 ha annullato tre palle break consecutive e ha poi strappato la battuta nel game successivo.

Nonostante i colpi di Anisimova siano stati elogiati per tutta la settimana grazie al loro timing e all’efficacia, oggi le palle che riceveva erano tutto fuorché facili da attaccare. Era molto complicato per lei spingere fin dalla risposta e i tanti errori iniziali l’hanno portata in una fase di scoramento che si è protratta per quasi tutto l’incontro rovinandole, in parte, il ricordo di una settimana che è stata comunque molto importante con 7 vittorie consecutive e l’ingresso in top-100. “Sei stata straordinaria, fidati” le ha detto l’avversaria a fine partita, durante la premiazione, “sei partita dalle qualificazioni e sei arrivata fino in finale, è una grande settimana la tua. Congratulazioni”. Lei, poco prima, aveva saputo mettere almeno per un attimo da parte la delusione con un bell’abbraccio a rete in cui è stata lei la prima a farsi avanti e a fare i complimenti a una Hsieh che ha sbagliato forse soltanto una palla corta sul 6-2 4-1 e servizio, inezia.

Per il resto, la giocatrice di Taiwan è stata protagonista di una partita veramente solida con tanti “conigli estratti dal cilindro” con giochi di polso e palle corte che sistematicamente lasciavano ferma e sconsolata la sua avversaria a cui non rimanere altro che sorridere in maniera beffarda. Oggi non è stata la sua giornata, ma probabilmente sa che per arrivare in alto servono anche sconfitte come questa.

Diego Barbiani

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