[20] N. Osaka b. [26] A. Sabalenka 6-3 2-6 6-4
Naomi Osaka e Aryna Sabalenka hanno dato un assaggio di quello che potrà essere il tennis femminile quando le due, nella buona sorte, potranno arrivare dove i loro sogni suggeriscono. Il tennis del futuro è in mano a un mappamondo molto variegato e tra loro non possono non essere considerate la giapponese e la bielorussa, che nel loro primo confronto diretto assoluto hanno dato spettacolo per due ore sul nuovo Louis Armstrong.
Ha prevalso la giapponese, per un nulla. Molto più brava a gestire le fasi finali di un terzo set che si era fatto tesissimo dopo che Sabalenka non era riuscita a mantenere l’iniziale break di vantaggio. Dal 2-2, però, il servizio di Osaka è salito in cattedra come nel primo parziale e le ha garantito game al servizio piuttosto comodi, con la possibilità di mantenersi avanti nel punteggio e di mettere pressione continua in risposta. Scenario praticamente identico al primo set dove la giapponese salvava una palla break sull’1-2 e poi metteva le marce alte: dei successivi 8 punti vinti al servizio, 6 sono stati colpi di inizio gioco non risposti e 4 di questi sono stati ace, tutti tra i 180 e i 190 chilometri orari. La capacità di far cominciare lo scambio in risposta, poi, la portava a costruirsi la strada per sfondare e con un parziale di 5 game vinti su 6 la numero 20 del seeding si è aggiudicata il primo set.
Nel secondo, al leggero calo iniziale ha fatto seguito l’indecisione sulla palla break per la sua avversaria. Sull’1-1 ha commesso qualche gratuito di troppo e Sabalenka era tornata sulla parità. Sulla palla break non ha colpito verso il campo aperto uno schiaffo nei pressi della rete che invece ha rigiocato, senza troppa convinzione, verso la sua avversaria che ha fatto a sua volta ricominciare lo scambio vincendo un gran punto in fase difensiva. Proprio questo fattore, oltre all’aumento dei vincenti e del bel gioco offensivo, ha determinato una spaccatura netta nell’equilibrio tra le due, con la numero 26 del seeding che ha preso il comando del campo salendo fino al 5-1 15-40. Naomi ha portato a casa almeno quel game, fondamentale alla fine per averle dato la possibilità di fare gara di testa nel terzo parziale.
Eppure le cose non si erano messe affatto bene. Sabalenka trovava ancora la via del vantaggio e allungava sul 2-0, ma sul 2-1 un doppio fallo sul 30-15 ridava fiato a una nervosa giapponese che, trovata la palla break un punto più tardi ha cominciato a crederci. Ricucito il divario, da lì non ha più concesso l’ombra di un’occasione alla battuta mentre in risposta è andata subito 0-40. Sabalenka ha risposto alla grande, servendo solo prime e giocando sempre all’attacco. Sul 4-3 Osaka, la numero 20 del seeding è stata 0-30 ma ha mancato lei qualche rovescio mettendolo fuori. Sul 5-4, infine, è di nuovo salita sullo 0-40. Ancora una volta Sabalenka ha servito tre prime e ha portato a casa tre punti, ma non è riuscita a chiudere il game quando ne ha avuto l’occasione e Osaka ne ha approfittato trovando un quarto match point spingendo molto bene col dritto. Nel momento in cui non è arrivata la prima, il braccio della bielorussa ha tremato per la prima volta nel match, commettendo doppio fallo.
Osaka ha lasciato andare tutte le proprie emozioni. È la prima giapponese ad arrivare ai quarti di finale di uno Slam da Shinobu Asagoe allo US Open del 2004 e dalle sue parole a bordo campo si capisce quanto voleva questo risultato: “Avrei continuato a giocare anche se mi fossi rotta una gamba, non mi sarei mai perdonata di aver perso dopo essere stata 0-40. Sono incredibilmente felice”.
Altri risultati
Successo molto agevole per Madison Keys che in un’oretta si è sbarazzata di Dominika Cibulkova per 6-1 6-3. Nulla da fare per la slovacca, che pure veniva da ottime vittorie nelle prime tre uscite e aveva battuto Angelique Kerber nell’ultima sfida, ma ci sono delle condizioni per cui i suoi confronti diretti contro Madison Keys l’hanno sempre vista uscire pesantemente sconfitta tranne nel primo caso, quando a Brisbane a inizio 2015 portò il primo set fino al dodicesimo game perdendolo, in ogni caso, 7-5. Il gioco della statunitense si sposa benissimo con le sue caratteristiche e regala alla finalista del 2017 un confronto molto agevole già partendo dal servizio, dove il kick la aiuta a portare fuori dal campo la ex numero 4 del mondo e la sua potenza dei colpi da fondo campo la aiuta nel braccio di ferro a guadagnare terreno e a colpire palle sempre più corte.
C’è stata partita solo nel secondo set, quando Cibulkova ha ripreso l’immediato break di ritardo ma dal 3-2 ha perso gli ultimi 4 game consecutivi. Adesso, per Keys, ci sarà la vincitrice della sfida tra Maria Sharapova e Carla Suarez Navarro.
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