Quattro anni dopo, ma con una vittoria dal peso specifico molto più importante, Svetlana Kuznetsova torna campionessa del WTA International di Washington. Nel 2014 la russa superò in 3 set Kurumi Nara, ieri ha fatto altrettanto contro Donna Vekic. Eppure, mai come questa volta è un successo dal sapore dolce per la ex numero 2 del mondo. Era precipitata ben al di fuori della top-100, nei pressi delle prime 130 del mondo, dopo 16 anni di permanenza consecutiva tra le migliori del mondo.
In crisi di identità, con tante sconfitte sulle spalle dopo le due operazioni al polso di fine 2017 e la separazione dallo storico coach Carlos Martinez, questa settimana potrebbe rappresentare quella della ripresa perché per come è arrivato il successo ci sono tutti i segnali del carattere indomito di Kuznetsova.
14 game persi fino alla finale, mai lasciati per strada più di 2 game per set, poi la sfida contro Donna Vekic che si sta ritagliando sempre più spazio nei tornei di questo livello ed era forse la vera favorita come dimostrato da un primo set quasi dominato fino al 5-2 30-30, inizialmente scivolato via con un momento di tensione tra le due (prontamente superato, in ogni caso) e ripreso sul 5-4 quando la russa sbagliava un non difficile schiaffo al volo. Sul 5-3, la croata doveva servire una seconda palla sul 30-40 e Kuznetsova le ha chiesto di fermarsi perché il pubblico non stava fermo sulle tribune. Donna si è distratta e ha commesso doppio fallo, andando poi a lamentarsi dall’arbitro perché secondo lei la sua avversaria lo aveva fatto di proposito. Le due giocatrici hanno scambiato anche qualche parola prima di tornare a giocare, mettendo poi tutto alle spalle visto quanto si sia sviluppato da lì in avanti.
Il secondo set è stato vissuto sul grande equilibrio e sul 5-4 Vekic Kuznetsova è stata bravissima a cancellare due match point portando tutto al tie-break. La croata ne ha mancato un terzo sul 6-5, un quarto sul 7-6 finendo per cedere la frazione al primo set point concesso. Dopo questi momenti, l’inerzia era tutta dalla parte della russa che è rapidamente volata sul 5-0 prima di chiudere il match in proprio favore 4-6 7-6(7) 6-2 e aggiudicarsi il diciottesimo titolo in carriera. Forse, uno dei più importanti. Non basterà probabilmente a convincere gli organizzatori dello US Open a darle una wild-card, visto che a oggi è costretta a passare dalle qualificazioni, ma propone un futuro più luminoso.
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