J. Konta b. [6] S. Williams 6-1 6-0
Qualcosa di surreale è avvenuto nella prima serata di San José, California. Nella nottata italiana, Serena Williams ha rimediato la peggior sconfitta in carriera, a quasi 37 anni, contro Johanna Konta. Non c’è stata partita, in un clima che aveva tanto il sapore di un totale shock di fronte a uno stadio che, finora, non era mai stato così pieno e carico di energia.
6-1 6-0 per Johanna Konta, con 12 game consecutivi vinti dall’1-0 per la sua avversaria in appena 50 minuti di partita. Appena due settimane fa ci chiedevamo con un articolo dal titolo “Serena Williams, e ora?” che cosa la statunitense portasse via da Wimbledon, che cosa leggere da quella finale raggiunta per alcuni in maniera sorprendente ma che aveva ben più di un motivo per poterla prevedere anche con una giocatrice ben lontana dalla sua forma migliore. Non dobbiamo illuderci, lei stessa per prima aveva detto che “non sono che all’inizio della mia rincorsa al vertice”, ma quella di oggi è stata una prestazione che va probabilmente oltre ogni aspetto negativo.
Serena, numero 6 del seeding, ha tenuto il primo game. Poi basta. Punto dopo punto, si è creata una differenza di qualità enorme tra lei e la sua avversaria, Konta, che per tutto il primo set ha avuto soltanto un piccolo momento di sbandamento quando sul 4-1 e servizio ha avuto bisogno di 3 vantaggi per chiudere il game, sbagliando una comoda palla sopra la rete (ma questo è sempre stato il suo punto debole che viene enfatizzato nei momenti chiave) e poi un dritto colpito male. La Williams odierna però semplicemente, e sembra ancora assurdo, non c’era. 15 gratuiti solo nel primo set, quasi 30 a fine match. Un buon apporto dal servizio nei primi 2 game, poi solo errori. Oltre a dritti e rovesci fuori di un bel po’, o sparati di frustrazione contro la rete, la sensazione che fosse incapace di tenere il ritmo della sua avversaria.
La britannica comandava ogni aspetto del gioco, decideva i tempi, colpiva il dritto con potenza e un buon carico di top-spin, per mandare in difficoltà una Serena lenta e incapace di trovare contromisure a una palla che le arrivava addosso e lei, scomposta, non riusciva a creare difficoltà. Man mano che il match proseguiva, appena Konta trovava un angolo la statunitense arrivava in ritardo, non potendo far altro che colpire una palla difensiva e in allungo, perdendo il punto al massimo entro 2 scambi.
È una giornata che a suo modo diventa storica, perché mai prima d’ora si era avuto un risultato di questo genere e una partita così surreale, con Serena che si vedeva riservare il trattamento che spesso ha imposto a tante avversarie nel corso della sua carriera. Anche in riferimento alle sue condizioni fisiche attuali, a un certo punto il risultato stava assumendo una grandezza forse anche eccessiva. E allora viene da pensare che un po’ abbia influito la notizia data dal Daily Mail in esclusiva che è stato rilasciato di prigione l’uomo che nel settembre del 2003 a Compton, California, dove Serena e Venus Williams sono cresciute, ha ucciso a colpi di arma da fuoco Yetunde Price, sorella delle due grandi campionesse americane ed è stato condannato nel 2006 a 15 anni di prigione, ritrovandosi fuori dopo 12 anni per buona condotta.
La sensazione dal campo è che, anche levando il fattore mentale, sarebbe cambiato abbastanza poco. Konta, per la prima volta dopo tanto tempo, si stava sentendo libera da pressioni. La condizione mentale di non aver nulla da perdere deve aver giocato un ruolo molto importante e lo si capiva da come serviva e dalla facilità con cui, per esempio da destra, trovava slice molto stretti che le garantivano tanti punti gratuiti. Come detto, poi, c’era anche un ritmo che la ex numero 1 del mondo non è mai riuscita a contrastare, finendo per portare a casa un successo che era impossibile da prevedere alla vigilia, ma che è maturato con pieno merito.
Risultati
V. Lapko b. [7] S. Zhang 7-6(4) 6-0
H. Watson b. [WC] C. Liu 6-3 3-6 6-4
[8] T. Babos b. K. Mladenovic 6-4 6-2
J. Konta b. [6] S. Williams 6-1 6-0
[5] M. Buzarnescu b. S. Vickery 6-3 4-6 6-3
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