[2] R. Federer b. Y. Nishioka 6-2 6-2 6-4 (da New York Cristina Pozzoli)
Roger Federer apre la sessione serale sull’Arthur Ashe Stadium contro Yoshihito Nishioka accolto dal boato del pubblico ancora prima di entrare in campo, appena la sua immagine che si dirige verso l’ingresso compare sui maxi schermi dello stadio. Il sole sta lasciando spazio alle luci della sera ma l’aria rimane torrida e carica di umidità ancora più di ieri.
Roger va veloce, vuole limitare al massimo gli scambi e il dispendio di energie e nel primo game mette subito a segno il primo di tanti break. Risponde con il back di rovescio che muore dentro la riga del servizio costringendo il giapponese ad avanzare per trafiggerlo subito dopo con un’accelerazione vincente lungo linea con lo stesso colpo o si affida al dritto che lambisce le righe.
Nei suoi turni di battuta se non ottiene subito il punto va a prenderselo a rete senza dover nemmeno ricorrere a faticosi serve & volley ma avanzando con calma dopo il colpo in uscita dal servizio. Ogni tanto sbaglia qualcosa forzando un po’ troppo ma la partita lo impegna ancor meno di un allenamento, quando vuole fare il punto lo fa e Nishioka riesce a racimolare qualche game solo se serve prime palle sulle righe, cosa che non accade molto spesso.
Il primo set si chiude 6-2 in 31 minuti e il secondo, siglato con identico punteggio, sarebbe potuto durare ancor meno se Roger non si fosse fatto prendere dalla fretta sparacchiando fuori due risposte nel settimo game su altrettanti set point. Nel terzo set la storia si ripete, Roger sale 5-2 ma quando gli mancano solo quattro punti per chiudere il match commette una serie di errori grossolani (smash fuori di un metro e dritti sbagliati malamente) che gli costano il servizio.
La fine però è solo rimandata al decimo game, lo svizzero non si distrae più e accede al secondo turno che si annuncia molto interessante e darà indicazioni più concrete sul suo effettivo stato di forma. Ad aspettarlo c’è infatti Benoit Paire che, pur avendo perso tutti i sei precedenti, proprio quest’anno ha sfiorato la vittoria sull’erba di Halle poco più di due mesi fa fallendo due match point e arrendendosi 9-7 al tie-break del terzo set.
[30] N. Kyrgios b. R. Albot 7-5 2-6 6-4 6-2 (Alessandro Ticali)
La solita prestazione tra alti e bassi di Nick Kyrgios è necessaria all’australiano per poter ottenere un pass per il secondo turno degli US Open. Il moldavo Albot ha dovuto arrendersi dopo quattro set e due ore e venti minuti di gioco, punteggio finale 7-5 2-6 6-4 6-2.
Nel primo set l’equilibrio la fa da padrone, il numero 30 del mondo punta forte sul suo estro e su un solido servizio, il moldavo tenta di far spostare l’avversario variando il più possibile il gioco. Il punto cruciale del set è l’undicesimo gioco, ovvero quando Kyrgios riesce a strappare il servizio al numero 95 del mondo e ad ottenere la possibilità di andare a servire per poter vincere il parziale. Con tre soli punti vinti in più rispetto ad Albot, l’australiano porta a casa il primo set con il punteggio di 7-5.
Nel secondo set il tennista di Canberra subisce un crollo che si fa notare già dal primo turno di battuta, quando riesce ad annullare ben quattro palle break prima di poter vincere il game; tutto ciò, tuttavia, è solo il preludio della carneficina che commetterà Albot nei suoi confronti. Il rumeno riesce a strappare il servizio due volte nel parziale, senza mai concedere palle break; 6-2 per il tennista nato a Chisinau.
Il grande merito del buon Kyrgios è quello di essere decisivo nei punti importanti e nei giochi più combattuti; anche nel terzo set, infatti, la differenza viene fatta da un solo game, ovviamente il settimo, quando l’australiano riesce ad ottenere il break e ad involarsi verso la conquista del parziale dopo un serie di giochi vinti da entrambi i giocatori in maniera piuttosto agevole. La testa di serie numero 30 riesce a mettere in cascina il terzo parziale con un sostanziale 6-4.
Il moldavo non riesce a ricomporsi e già ad inizio quarto set la situazione si fa complicata, 4-0 per l’australiano e partita praticamente in ghiaccio. L’ultimo parziale del match si chiude con un sonoro 6-2 in favore di Kyrgios. L’australiano al secondo turno affronterà il francese Herbert, il quale ha avuto vita facile contro l’indiano Bhambri nella giornata di ieri.
[21] K. Nishikori b. M. Marterer 6-2 6-2 6-3 (eddi)
Buone notizie per i tanti tifosi di Nishikori, anche se in genere si trovano abbastanza lontani da noi. Il giapponese venerato come una sorta di semidio dalle parti di casa sua è sembrato, ed è questa la vera notizia, fisicamente a posto, in grado di smaltire senza particolari problemi la cappa di calore che è calata su Flushing Meadows. Complice, ma non troppo, un Marterer forse non all’altezza, Nishikori ha liquidato la pratica in tre set abbastanza rapidi, altra buona notizia, perché molti problemi per Kei sono arrivati dal fatto di accumulare troppa stanchezza in partite semplici per poi trovarsi a corto di energie nei momenti topici del torneo. Stavolta non è andata così, nel primo set Nishikori è subito andato 4-0, nel secondo ha alzato il livello di gioco sull’1-2, conquistando cinque game di fila e nel terzo è stato tranquillo fino al 2-3 per poi chiudere ancora con quattro game di fila. Il tutto con una prestazione insolita al servizio, visto che Nishi ha ceduto appena 8 punti in 11 turni di battuta, manco fosse Federer. Adesso per Nishi c’è l’ostacolo Monfils, vedremo se fu vera gloria.
Le altre partite (eddi)
Giornata con poche sorprese quella che ha visto in campo i giocatori della parte bassa dell’ultimo Slam del 2018. Cilic era andato sotto 5-1 prima di travolgere Copil, che non ce l’ha fatta a terminare il match. Continua la crescita di Tiafoe, che ha vinto e convinto contro Mannarino, anche se ha ceduto un set. Sarà interessante il confronto con De Minaur, che non ha dato scampo a Taro Daniel. Gran rimonta di Robin Haase che si è trovato sotto di due set contro McDonald ma poi ha chiuso cedendo appena sette game nei restanti parziali. Monfils ha sofferto per due set e poi ha inflitto un duplice 6-0 al povero Bagnis, mentre il caldo ha fatto altre due vittime, oltre a Copil: Youzhny, anche lui al passo d’addio in questo US Open; e Krajinovic, che è crollato sull’1-4 del quinto set. Ne hanno approfittato Baghdatis e Ebden. Buona vittoria di Paire, capace per una volta di vincere anche due tiebreak, sciupando solo due match point, robetta. Ha vinto anche il recuperato Mahut, che avrà così consolato il figlio, protagonista dell’ultima giornata di qualificazione.
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