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Wimbledon: Vesely sconfigge Fognini, non ci sono più italiani in corsa nel maschile

J. Vesely b. [19] F. Fognini 7-6(4) 3-6 6-3 6-2

Non è un amante dell’erba, Fabio Fognini, e non l’ha mai nascosto, mentre Jiri Vesely ha raggiunto il suo miglior risultato Slam proprio sul verde di Wimbledon, nel 2016, e, sempre a Church Road aveva visto i suoi sogni spegnersi per mano di Fabio lo scorso anno.

La partita non è proibitiva, ma non è nemmeno delle più facili ed infatti l’azzurro, nelle fasi centrali del primo parziale, fatica sui suoi turni di battuta, sbrogliando il sesto e l’ottavo game ai vantaggi (in quest’ultimo annullando palla break). Naturalmente i due stili sono agli antipodi e anche questo fa brodo: lo slovacco è strutturato prettamente sul servizio e, in questa particolare superficie, beneficia di molti punti grazie a questo fondamentale, il ligure deve costruirsi le proprie trame pian piano.

Ad un totale equilibrio fa compagnia l’inevitabile tie-break, nel quale parte al massimo Vesely, che con un gran lob e uno scambio vinto da fondo, riesce a strappare entrambi i minibreak all’italiano. Gestisce poi tranquillamente il distacco, andando a fare gara di testa. Tutt’altro piglio nel secondo, per Fognini: pronti-via stacca il pass per il break in un terzo game aperto e chiuso dai suoi lob vincenti, a riprova dell’elevata tecnica di cui è dotato.

Allungo che risulta decisivo ai fini del set, perché non viene concessa nessuna chance al 24enne di tornare in scia. Ristabilita la parità, un durissimo avvio di terzo parziale si prospetta: ogni scambio è una battaglia e servono 35 minuti per risolvere i primi cinque labirintici giochi, nei quali succede di tutto ed entrambi devono fare i conti con dei delicatissimi break point, riuscendo a vanificarli. La frattura avviene quando Vesely, avanti 3-2, trova un paio di soluzioni imprendibili e strappa la battuta ad un Fognini che probabilmente meritava qualcosa in più, ma il suo sfidante è un cecchino e serve quasi sempre prime e quasi sempre angolate, forti e precise.

Col senno di poi, tuttavia, non si fa la storia, Fabio non pesca il jolly in risposta e scivola nuovamente sotto nel conteggio dei set ed è forse un contraccolpo mentale pesante per lui, che nel game inaugurale del quarto va fuori giri, commette quattro errori non forzati e regala il break al suo avversario. Avrà subito le occasioni di rientrare, Fabio, ma ancora una volta la pesantezza dei colpi di Vesely glielo impedisce. Lo slovacco imbocca la via del trionfo bissando il break e dilagando definitivamente. Ad attenderlo, ora, il numero due del seeding e uno del mondo Rafa Nadal.

Giovanni Putaro

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Giovanni Putaro

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