In un torneo che ha visto uscire già tante teste di serie tra il maschile e il femminile, una partita contro Feliciano Lopez, specialista di una superficie rara e particolare come l’erba, rappresentava una minaccia non banale per Juan Martin Del Potro; anche perché l’argentino dopo il Roland Garros ha preferito prendersi una pausa e tornare a Tandil prima di approcciarsi ai Championships, non giocando quindi nessun torneo di preparazione per questa superficie.
Gli scorsi anni, di ritorno da un periodo di stop forzato a causa del maledetto polso, si trovò ad ammettere che però, con il “nuovo” slice che si ritrova (trovato per necessità, appunto) gli viene più naturale giocare da queste parti, malgrado abbassarsi rappresenti sempre un’impresa non da poco per il gigante di Tandil.
Ma l’autorità con la quale Del Potro ha battuto oggi Feliciano Lopez, riuscendo anche ad essere incisivo in risposta contro un servizio che sull’erba è parecchio difficile da intercettare fa pensare che la fiducia nella proprie armi sia ormai dalla parte di Juan Martin.
È pur vero che la resa dello spagnolo al servizio oggi è stata deficitaria e che i pericoli per gli avversari di Feliciano possono arrivare solo da un gioco aggressivo, però Del Potro ha ritrovato un rovescio meno ballerino e se serve così, è difficile per gli altri stargli dietro.
Benoit Paire per lui adesso, per un’altra partita non banale ma da favorito e una stagione che potrebbe concludersi alle ATP Finals.
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