Nel giorno in cui al torneo di Wimbledon gli italiani stabiliscono il record storico di presenze alllo Slam londinese con nove tennisti in tabellone grazie anche al recupero di due lucky losers (Sonego e Bolelli), facciamo un bilancio dell’annata azzurra in campo maschile a metà stagione, ampiamente trascorsa, essendosi già disputati 2 Slam e 5 Masters 1000.
Considerate le premesse che a inizio stagione, sulla scia del declino acclararto in campo femminile, erano piene di ombre anche per i maschi in virtù sopratutto della difficoltà di trovare tennisti emergenti in grado di essere competitivi da subito, i risultati acquisiti fin qui nel 2018 sono ampiamente superiori alle previsioni iniziali e hanno risvegliato l’entusiasmo degli appassionati.
Partiamo dai risultati più significativi conseguiti nei singoli tornei, a confronto con quelli dello scorso anno nello stesso periodo:
Il protagonista principale, inatteso e perciò tanto più sorprendente è stato indubbiamente il siciliano Marco Cecchinato che dopo essersi sbloccato d’improvviso vincendo ad aprile sulla terra di Budapest da ripescato come lucky loser, ha compiuto nello Slam parigino un’impresa che mancava da quarant’anni (Barazzutti 1978). Oltre al palermitano, buone le performance anche di Fognini che nei due Slam disputati è approdato alla seconda settimana del torneo sia a Melbourne, dove gli ha fatto compagnia Seppi, che a Parigi dopo aver vinto a febbraio il torneo di San Paolo ed aver ottenuto il miglior risultato in carriera agli Internazionali di Roma dove ha onorato l’approdo ai quarti strappando un set al mitico Nadal. Nel meglio focalizzare la buona stagione di Seppi, va ricordata anche la semifinale raggiunta nell’ATP 500 di Rotterdam dove è stato costretto alla resa da Roger Federer che poi avrebbe vinto il torneo.
Anche i risultati ottenuti nel circuito Challenger evidenziano un progresso. Le vittorie complessive sono state 7 e tra queste le prime 2 a questo livello per Gianluca Quinzi.
In ottica qualitativa allargata è interessante sottolineare come, a differenza di quanto accaduto nel 2017, in questa prima metà dell’anno ben 3 italiani hanno avuto la soddisfazione di battere un top 10, impresa riuscita in tutto il 2017 solo a Fognini (3 volte).
L’effetto dei buoni risultati conseguiti fin qui si è riflessa sulla classifica, che vede 5 azzurri tra i top 100 (erano 4 lo scorso anno). Due le presenze tra i primi 30, evento non usuale giacchè negli ultimi 30 anni a fine anno è accaduto solo 3 volte (1995-2013-2015) e finalmente un nuovo ingresso di un tennista della new gen (secondo la versione originale che partiva dai nati nel 1996) con il 22enne romano Matteo Berrettini che appare destinato a scalare la classifica di buona lena:
A maggior ragione il trend positivo degli ultimi mesi trova riscontro nella classifica della Race dove addirittura alla fine della settimana scorsa c’erano 3 azzurri nei primi 30 (Cecchinato 16, Fognini 17 e Seppi 25), con Berrettini che sale al 69 e Quinzi, quinto degli azzurri che bussa alla porta del top 100 (al numero 110).
Wimbledon comincia quest’oggi. Oltre alla presenza record di azzurri in tabellone c’è stato anche il supporto della dea bendata visto che con 9 presenze solo Berrettini si trova ad incrociare all’esordio una testa di serie peraltro in rottura prolungata da parecchi mesi (Jack, Sock tds n.18). È lecito pertanto continuare a sognare.
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