[25] S. Williams b. [13] J. Goerges 6-2 6-4
“A woman on a mission”, il perfetto ritratto di Serena Williams in questo giovedì pomeriggio sul Centre Court di Wimbledon. Una donna “in missione”, nel tentativo di scrivere altre pagine di storia sportiva. La sette-volte campionessa dei Championships ha dominato la seconda semifinale di giornata conquistando la decima finale della carriera sui prati londinesi, la prima da mamma della piccola Alexis Olympia, nata meno di un anno fa e diventata il punto focale di tutta la sua vita. C’è però il dettaglio, fondamentale, che muove ancora la sua carriera: una voglia di vincere che la sta spingendo verso un possibile ventiquattresimo titolo Slam.
A quasi 37 anni la statunitense avrà la chance, sabato, di agganciare Margaret Court e arriva all’appuntamento con un netto 6-2 6-4 ai danni di Julia Goerges. Non si è realizzata la finale tutta tedesca contro Angelique Kerber, ma la numero 2 della Germania può uscire comunque con un enorme sorriso per i vari record personali ritoccati e per vedere certificato il proprio rientro in top-10. Oggi ha provato, ha tenuto molto bene nelle fasi iniziali, ma sul 3-2 per la sua avversaria nel primo set era già chiamata a trovare soluzioni estreme, come un rovescio lungolinea giocato un metro lontano dal corridoio. Un jolly, perfetto per gli applausi del pubblico ma non per poterlo considerare come arma per affrontare una Williams così centrata.
Il servizio, per Serena, è una chiave quantomai fondamentale. Se anche non è perfetta negli spostamenti, il suo colpo di inizio gioco attuale le permette di comandare lo scambio senza doversi muovere eccessivamente. 87% di punti vinti nel primo set quanto entrava in campo la prima, 11/11 nei primi tre game del secondo su 13 punti giocati. Goerges si è trovata spesso in difficoltà, a scambio iniziato, quando Serena oltre a premere cercava tanta profondità. Non è sembrata molto reattiva, diventando così costretta a sua volta a rigiocare un colpo d’attesa, perfetto per subire l’aggressione della rivale. Raccogliendo i frutti di tanta pressione, Serena ha infilato 5 game di fila dal 2-2 al 6-2 1-0, replicando l’andamento del primo set con un nuovo break sul 2-2. Un attimo di distrazione le ha fatto perdere la battuta sul 5-3, ma dal cambio campo è uscita nettamente meglio e si è subito ripresa.
Incredibile la costanza al servizio della ex numero 1 del mondo, che da quando ha preso il primo break ha concesso appena 2 punti in battuta fino al 5-3. Sabato, per quanto sia stata lunga l’assenza dai campi, non può non partire con tutti i favori del pronostico contro Kerber. Proprio come nel 2016 quando comunque quella finale può essere ricordata con tanto equilibrio grazie alla super prova di Angelique, chiamata a un’altra impresa.
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