Brutta disavventura per Yann Marti. Il tennista svizzero, impegnato nel torneo ATP casalingo di Gstaad, è stato squalificato dalla competizione alla vigilia del suo secondo turno di quali. L’ATP ha giustificato l’esclusione parlando di “mancato rispetto delle regole”; tuttavia, secondo l’agenzia Sport Center, il bersaglio dell’elvetico sarebbe stato l’attuale capitano di Coppa Davis – nonché allenatore di Roger Federer – Severin Luthi, con cui Marti ebbe già degli scontri nel 2015. Quest ultimo, subito dopo il match di primo turno, vinto contro il connazionale Adrien Bodmer, avrebbe detto dove avrebbe infilato il manico della racchetta.
Nel 2015, il motivo dell’accesa discussione fu la scelta di non schierare Marti in uno dei due singolari contro il Belgio: da questo, ne scaturì la decisione – aspramente criticata – del tennista di dire addio alla selezione nazionale.
Tre anni dopo, insomma, si riaccende la disputa tra Marti e Luthi, con il primo che ha già scontato l’esclusione nel torneo di casa e che potrebbe subire condanne ancor più pesanti al termine dell’indagine che l’ATP ha aperto sull’accaduto. Sempre secondo SportCenter, lo stesso Marti ha poi contattato l’agenzia chiarendo che a seguito di questo episodio vuole convocare una conferenza stampa da svolgere nei prossimi giorni dove, dice, vuoterà il sacco su quanto accaduto in questi anni turbolenti della sua carriera.
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