Miami 2016: il 6-3 7-5 contro Annika Beck sanciva la vittoria al primo turno di Margarita Gasparyan, tennista russa classe 1994, nata a Mosca da padre armeno e già nota per aver raggiunto gli ottavi di finale all’Australian Open pochi mesi prima. In Italia, poi, fu anche protagonista di quella finale di Fed Cup dove la Russia dovette chiamare tutte giocatrici oltre la top-100 a causa dei rifiuti delle proprie migliori tenniste e lei, che nel 2013 aveva appena 19 anni e stazionava ben lontana da quella posizione, accettò volentieri un’insperata chiamata in nazionale per un evento così importante. Persero 3-0, ma l’esperienza deve essere stata surreale per tutte loro, compresa l’allora rientrante Alysa Kleybanova.
Gasparyan nel 2016 stava vivendo il suo miglior momento. Dopo il primo titolo WTA, a Baku nell’estate precedente, la russa aveva intrapreso una crescita graduale che l’aveva portata però a successi di spessore contro Sara Errani, Karolina Pliskova (6-1 6-1 a Doha), Kristina Mladenovic (reduce dai quarti di finale allo US Open), Camila Giorgi e a una sfida lottata contro Ana Ivanovic e, soprattutto, Roberta Vinci. A Indian Wells, contro l’azzurra, Gasparyan giocò una partita di grande livello contro la miglior versione della tarantina, appena affacciatasi in top-10: finì 6-3 6-7 7-6 per Roberta, con Margarita che sprecò 2 match point sul 5-3 nel terzo set. Poi iniziarono noie al ginocchio, dolori sempre più insistenti che le rovinarono la primavera e dopo Wimbledon la costrinsero a un intervento chirurgico. Ne sarebbe arrivato più di uno, e in breve uscì fuori dai radar.
Di lei si seppe ben poco. Gli stessi giornalisti russi non avevano grandi notizie se non per una sporadica apparizione nella sfida di Fed Cup tra Russia e Taipei dove lei, a bordo campo, incitava le sue connazionali. Si diffuse la voce che avrebbe rimesso piede in campo nel giro di un mese. Di nuovo nulla di vero, ce ne vollero altri 6. A metà ottobre 2017 Gasparyan, senza più classifica, mise piede in campo: quasi un anno e mezzo dopo l’ultimo match. Perse al fotofinish contro Valentini Grammatikopolou e raccontò parte di quello che dovette subire: 3 interventi chirurgici al ginocchio, l’ultima a febbraio. I primi in Russia, poi visto che non riusciva a tornare a camminare trovò aiuto in Austria dove ha conosciuto un fisioterapista che ora la segue a tempo pieno. L’ultima riabilitazione durò 3 mesi e, a poco a poco, è tornata a camminare e poi a correre senza sentire dolore.
Non è stato chiaro cosa abbia procurato questo grave problema, ma il ginocchio sinistro interessato dal problema oggi aveva un grande cerotto nella zona della rotula. Margarita, questa settimana, è a Nanchang per uno dei tornei WTA più “accessibili” perché la presenza di top-100 è limitata appena a 4 giocatrici, tra queste la top-30 Shuai Zhang, ma può essere lo scenario migliore per scalare il più rapidamente una classifica che la vede al numero 504 dopo aver toccato, nel 2016, il best ranking al numero 41 WTA. L’obiettivo minimo è già stato centrato, perché la russa si è imposta al primo turno contro Shilin Xu 6-1 6-4. Dopo aver dominato il set d’apertura la sfida si è fatta sempre più interessante: Xu era cresciuta tanto e le sue accelerazioni bimani stavano rappresentando sempre più un problema perché sbagliava pochissimo e il modo in cui colpiva la palla nascondeva la velocità impressa all’impatto e la direzione del colpo. Fondamentale, da questo punto di vista, il game vinto da Gasparyan sul 4-4: Xu stava mettendo in campo il proprio tennis migliore e ogni qual volta lo scambio iniziava, era lei ad avere la meglio. Margarita, invece, rispondeva spesso con servizi vincenti, come un ace su una delle 3 palle break concesse. Emersa da questa buca, la russa ha poi giocato uno straordinario game di risposta, chiudendo la partita con due punti capolavoro: sul 5-4 30-30 ha ribaltato lo scambio giocando uno dei suoi rovesci a una mano lungolinea, indietreggiando, in controbalzo, dalla linea di fondo che hanno forzato l’errore della cinese e sul 30-40 ha ribaltato l’esito dello scambio colpendo un passante incrociato stretto vincente dopo uno smash della sua avversaria. Modo migliore per chiudere questa odissea, sicuramente, non c’era.
Risultati
[PR] M. Gasparyan b. S. Xu 6-1 6-4
L. Zhu b. [7] Y. Y. Duan 6-2 6-3
J. Lu b. [4] K. Nara 3-6 6-2 6-4
[Q] F. Xun b. [LL] M. Kobori 7-6(3) 6-0
[Q] E. Liang b. [WC] W. Zheng 6-3 6-3
E. Hozumi b. J. Cako 3-6 6-1 6-2
[8] X. Han b. [LL] Y. Namigata 6-4 6-0
[2] Q. Wang b. A. Raina 6-2 6-1
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