Vitalia Diatchenko è uno dei volti principali della seconda giornata di Wimbledon. La sua vittoria contro Maria Sharapova, oltre a quella di Aliaksandra Sasnovich contro Petra Kvitova, ha causato un piccolo terremoto nel tabellone femminile, nel primo quarto dove ora sono rimaste come teste di serie di spessore soltanto Simona Halep e Jelena Ostapenko, oltre alla semifinalista del 2017 Johanna Konta.
La russa ha tra l’altro un ottimo con l’Italia perché ha trascorso molto tempo a Roma anche per seguire terapie mirate dopo i tantissimi infortuni subiti, imparando a conoscere e ad amare la città, che oggi ritiene la sua preferita. Oggi n.132 WTA e con un best ranking di n.71, vedrà riavvicinarsi sensibilmente la top-100. In conferenza stampa, viste le sue travagliate vicende, qualche giornalista le ha chiesto se poteva fare un piccolo riepilogo delle operazioni subite in carriera. “Non posso, credimi – la sua risposta – rimarreste sconcertati, ve lo dico subito. Ne ho avuta una importante un anno fa, ad aprile, quando mi sono operata al menisco. Anche quando sono rientrata, ad agosto o settembre, ho avuto un nuovo problema alla schiena. Penso che a fine carriera scriverò un libro dove riprenderò tutto quello che mi è accaduto in carriera”.
Carriera che, a 27 anni, sembra essere quasi completamente rovinata da una serie di problemi continui. Fin dal 2009 dovette affrontare una rottura della caviglia con interessamento dei legamenti. Poi il menisco, con l’aggiunta del legamento crociato e il collaterale, che con un errore nel primo intervento chirurgico l’ha costretta a 2 anni di stop da fine 2011 a fine 2013. “Almeno oggi sono riuscita a non infortunarmi – ha continuato – ho solo avuto qualche problema alla gamba a inizio partita ma sono riuscita a finire l’incontro che stavo bene. Altre volte invece non ho proprio potuto giocare, in partite importanti, perché fisicamente non ce la facevo. Ovviamente il punto più doloroso fu il match contro Serena Williams, allo US Open. Ora finalmente ho potuto mostrare il mio gioco, sono felice per questo”.
Diatchenko ha poi rivelato: “Sognavo questo momento. Sognavo di poter tornare a giocare contro Serena, o contro Maria (Sharapova, già affrontata al Roland Garros 2015, nda). E soprattutto sognavo di essere sana quando sarebbe capitato. Queste giocatrici sono straordinarie e ho sempre cercato di ispirarmi a loro”.
Adesso la russa è attesa al secondo turno dalla sfida contro Sofya Kenin, classe 1999 che ha battuto Maria Sakkari 6-4 1-6 6-1.
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