Si è concluso il tabellone di qualificazioni al torneo singolare femminile di Wimbledon e i volti principali, oltre al bel percorso portato a termine da Eugenie Bouchard che torna in uno Slam dopo l’assenza al Roland Garros, sono due. Vera Zvonareva, finalista a Church Road nel 2010 e ex numero 2 del mondo, ha trovato il primo accesso a un tabellone principale di un Major dopo l’Australian Open del 2015. Proprio in quell’annata, 3 mesi più tardi, la russa aveva deciso per il ritiro dalle competizioni. Erano almeno un paio d’anni che non riusciva a tornare in top-100 dopo un grave attacco di mononucleosi che l’ha colpita a fine 2012.
Un po’ dal nulla, nel 2017 si è ripresentata alle competizioni in un ITF da 15.000 dollari a Istanbul. Sposata, dopo qualche esperienza lavorativa per Eurosport Russia, ha fatto qualche partita e poi, dall’estate, è definitivamente tornata a competere. Nata il 7 settembre del 1984, Vera non stava ottenendo risultati di livello in questo 2018 dove solo in 2 circostanze (ed entrambe a livello ITF) aveva ottenuto 2 successi consecutivi. Poi è arrivata a Wimbledon e sembra aver trovato l’alchimia giusta: 6-2 6-3 al primo turno, 7-6 6-2 al secondo, 6-2 6-3 oggi contro Caroline Dolehide, che partiva coi favori del pronostico.
Oltre a lei, c’è un’altra bella storia da raccontare. Stefkova, classe 1995, si era fatta notare per la prima volta a livello WTA nel gennaio 2017 ma a febbraio è cominciato un lungo calvario per un misterioso problema a entrambi i polsi. A metà marzo, dopo che già aveva cominciato a fare esami del sangue e numerosi diversi test, ha dovuto fermarsi in maniera definitiva. Di lei non si seppe più granché fin quando non comparve un’intervista a metà novembre dove rivelava che non riusciva quasi più a stringere qualcosa nelle mani, e il tutto sembrava una malattia autoimmune ma c’era ancora poca chiarezza su quanto stava succedendo. A fine mese ha riprovato a prendere in mano la racchetta, facendo una decina di minuti di allenamento al giorno e piano piano il fisico ha cominciato a migliorare fino a riportarla in campo.
Oggi è al numero 715 del mondo e grazie al protect ranking ha potuto prendere parte alle qualificazioni londinesi. In stagione veniva da 5 sconfitte nelle ultime 6 partite ma a Maiorca ha lavorato tanto con i consigli di Lucie Safarova, compagna di doppio con cui ha raggiunto la finale. Arrivata a Roehampton senza alcuna pressione, ha vinto tre grandi partite rimontando un set di ritardo nelle ultime 2 sfide. Oggi la ceca ha battuto 3-6 6-3 6-4 Conny Perrin e dopo l’incubo dello scorso anno ora vede aprirsi le porte del torneo più prestigioso del calendario.
Un’altra finalista a Wimbledon ha superato le qualificazioni. Bouchard ha completato il proprio percorso battendo 6-3 6-2 la numero 2 del seeding Mariana Duque Marino, che però su erba rende veramente poco. Buon per la canadese che torna in un tabellone principale dopo aver perso al primo turno di qualificazioni al Roland Garros. Niente da fare invece per Marta Kostyuk, sconfitta in un match tiratissimo contro Sara Sorribes Tormo 7-5 7-6(5) con un set point mancato sul 5-3 nel secondo set e 5 match point consecutivi annullati in una disperata (e non concretizzata) rimonta da 1-6 nel tie-break.
Altri risultati
[16] A. Dulgheru b. [1] T. Zidansek 5-7 7-6(2) 6-0
A. Lottner b. B. Andreescu 6-3 6-2
C. Liu b. N. Gibbs 6-4 6-3
[19] V. Tomova b. A. Kalinskaya 6-4 6-7(5) 6-3
[8] M. Barthel b. J. Loeb 6-4 6-3
[9] E. Rodina b. M. Hibi 6-2 6-4
E. Ruse b. B. Haas 6-0 7-5
[21] V. Diatchenko b. S. Zhuk 6-2 6-2
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