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Roland Garros: Halep in semifinale, ci sarà la sfida contro Muguruza per il numero 1 WTA

[1] S. Halep b. [11] A. Kerber 6-7(2) 6-3 6-2

Questo Roland Garros sembra voler spezzare sul più bello ogni storia interessante che propone. Il terzo turno tra Maria Sharapova e Karolina Pliskova si è rivelata una passeggiata di salute per la russa, l’attesissimo ottavo di finale tra la stessa Sharapova e Serena Williams non si è disputato, il quarto di finale tra la bi-campionessa (2012 e 2014) del torneo e Garbine Muguruza si è rivelato un match a senso unico per la spagnola. Al di là di questi esempi, tante partite promettevano scintille salvo poi rivelarsi povere di contenuti. Ecco perché l’abbinamento tra Simona Halep e Angelique Kerber aveva fatto entusiasmare soprattutto perché il collegamento alla semifinale Slam giocata in Australia a inizio anno era vivissimo.

Invece no, anche stavolta si è interrotto tutto sul più bello. Quasi due set di grande equilibrio e poi una Kerber che ha iniziato a giocare in maniera inizialmente incomprensibile, forzando ogni colpo, arrivando sulla palla scomposta e quasi perdendo gli appoggi quando era al servizio. A inizio terzo set la scoperta: c’era un problema di vesciche alle dita del piede sinistro. Un medical time out inutile, perché per tenere il passo di una Halep così bisognava essere al 100% fisicamente e oggi la tedesca ha dato tutto quello che aveva prima di crollare nel set decisivo.

In Australia la parte migliore fu riservata a un terzo set da fiato sospeso a ogni punto, come se le due (che comunque non stavano benissimo sotto l’aspetto fisico) avessero deciso di dare fondo a ogni energia. Una, Kerber, veniva da 20 partite in 25 giorni e le sue gambe spesso cedevano alla richiesta di energia che dava su ogni spostamento; l’altra, Halep, si portava dietro una caviglia girata fin dal primo turno e che lei stessa ammetteva: “Non può migliorare, devo arrangiarmi”. Lo fece forzandosi di essere molto aggressiva, chiedendo tanto soprattutto al dritto lungolinea, guarda caso il colpo che utilizzava anche Angelique per cambiare l’inerzia alle lunghe diagonali. Punti spettacolari, e più le due arrivavano allo stremo delle energie e la fatica sembrava prevalere, più rifiutavano il loro destino e acceleravano: 50 vincenti per la rumena, poco meno di 40 per la tedesca.

Oggi la parte migliore si è avuta probabilmente subito, quando Halep rientrava da uno 0-4 di ritardo e ingaggiava quella lotta fisica e tennistica con la sua rivale che era un po’ quello che tutti ci aspettavamo. Considerato poi come i loro confronti sono stati tesi, equilibrati, senza che il servizio potesse fare la differenza, tutto si era subito messo sui piani migliori. Break e controbreak dal 5-4 e servizio per la tedesca fino al tie-break, dove però qualche brutto gratuito della numero 1 del mondo dava il via libera al 7-2 della rivale. Halep reagiva prontamente partendo meglio nella seconda frazione, mentre la sua avversaria cominciava a tremare e i suoi game di battuta erano sempre più complicati. Rientrava prima da un 15-40 sull’1-3, da uno 0-30 due game più tardi fino ad avere la palla break per il 4-4, sciupata con un rovescio lungo senza grandi pretese. Qualcosa non andava, le accelerazioni cominciavano a essere molto più frequenti e la sensazione che gli scambi doveva essere sempre più corti cominciava piano piano a farsi largo.

Sul 3-5, la tedesca ha giocato un bruttissimo game, condizionata da subito da un movimento al servizio che non era più regolare e faceva tanta fatica nel muoversi lungo il campo. Halep mancava 3 set point di fila, ma non c’era modo per “Angie” di risalire, e al quarto set point un, prevedibile, doppio fallo ha chiuso il set. La frazione decisiva non ha avuto alcun pathos, spezzato immediatamente da una Kerber che non riusciva a ritrovare una condizione fisica necessaria a fronteggiare un’avversaria che al di là dei primi 4 game è sempre stata molto presente nel match fino a meritare la vittoria finale. Domani sarà subito in campo e dovrà invertire la tendenza dei confronti diretti contro Garbine Muguruza (è indietro 3-1, ha vinto l’unico confronto su terra ma nell’ultima circostanza ha rimediato un pesantissimo 6-1 6-0) se vorrà rimanere numero 1 del mondo lunedì prossimo e per continuare a sperare di mettere le mani sul primo titolo Slam della carriera.

Diego Barbiani

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