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ATP Stoccarda: Federer doma Raonic, 98° titolo in carriera

Altra settimana da incorniciare, nella sua lunga carriera, quella tedesca per Roger Federer. Il tennista elvetico al di là del successo numero 98 in carriera, terzo in stagione dopo Australian Open e Rotterdam, e al di là del ritorno al numero uno del mondo, ha mostrato una condizione fisica eccellente e, come si è visto specie in semifinale, un’attenzione nei momenti cruciali da vero campione.

Il primo titolo della sua campagna erbivora, cominciata qui a Stoccarda e che proseguirà provando a difendere il titolo ad Halle prima di cercare la nona a Wimbledon, lo ha visto spazzare via avversari che, specie quelli incontrati in semifinale e finale, sono ovviamente i peggiori possibili da incontrare perché i migliori interpreti della superficie.

Milos Raonic, sconfitto in finale con punteggio di 6-4 7-6(3), era arrivato all’atto conclusivo senza perdere mai la battuta e ovviamente senza aver ceduto alcun set. Sorte diversa per Federer che dovendo rimontare Kyrgios non ha concluso il proprio torneo in modo immacolato, ma nelle statistiche che anticipavano l’incontro finale lo svizzero era quello che aveva ottenuto più punti in risposta, il 40% dei punti giocati in ribattuta.

Proprio questo colpo ha fatto sin da subito la differenza, Raonic aveva offerto solo 3 palle break in tutto il torneo, quest’oggi Federer ha brekkato alla seconda opportunità, al terzo gioco. Federer rischiava di cedere immediatamente il contro break, ma salvava il suo secondo turno di battuta, quarto game del match, da 15-40 senza più cedere nulla. Il parziale seguiva i servizi e Federer in 40 minuti si portava in vantaggio per 6-4.

Nel secondo l’incontro è ancora più serrato, nessuno dei due lascia aperture all’avversario, l’equilibrio non poteva che condurre al tiebreak, con i due che ci arrivavano avendo perso appena sei punti in battuta. Eppure il tiebreak cominciava con due minibreak e proseguiva in equilibrio fino al 3-3. Al cambio campo però Raonic subiva il 4-3 e poi combinava tre pasticci decisivi: prima un doppio fallo, poi un attacco molto allegro sul dritto di Federer, e infine al primo match point non reggeva il ritmo.

Tutto abbastanza semplice per lo svizzero, che continua a d aggiornare i suoi record e che a Wimbledon dovrà temere probabilmente il solo Kyrgios, che è sembrato non forzare nella semifinale di ieri, considerato che era al rientro. E torneo positivo anche per Raonic, pure lui in cerca di buone sensazioni. Ma la differenza con l’australiano rimane impietosa.

Simone Milioti

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