Era la semifinale più attesa, quella tra Tomic e Gasquet, e in un certo senso non ha deluso le aspettative. All’inizio pirotecnico, con break e contro-break, segue il controllo totale del servizio da parte di entrambi, fino al momento in cui, sul 4-4, l’australiano patisce il primo dei tanti blackout odierni, che gli costano battuta e parziale. Eh già, perché in fin dei conti Tomic non ha giocato male, bensì a singhiozzo: a game vinti a zero ne alternava altri in cui non era pervenuto, a bei ricami in grado di mettere in difficoltà il francese contrapponeva erroracci. Emblematiche le chance che ha avuto di vincere il secondo set, prima servendo sul 5-3 e perdendo la battuta a zero, poi nel tie-break, avanti 6-4 e incapace di chiudere. Si salva in corner, strappando il minibreak al suo avversario e rimandando tutto al terzo, ma va subito sotto 0-3 e crolla psicologicamente in modo definitivo. Comincia lo sproloquio con sé stesso, le prime fuori di un metro e una sufficienza generale nel gestire i punti. Ha vita facile il francese, che archivia la pratica agevolmente. È davvero un peccato, ironia della sorte quelli di oggi sono i primi set persi da Tomic e gli sono costati il torneo, a riprova che era nella settimana giusta per tornare in una finale, che gli manca da più di due anni, quando fu sconfitto da Thiem ad Acapulco. I complimenti vanno, invece, a Gasquet autore di una buona prestazione, sia al servizio che in risposta. Ha tenuto molto bene il campo, lottando su ogni punto ed è stato bravo a gestire le situazioni e i momenti chiave, cosa non sempre facile quando si ha di fronte una testa calda come l’australiano. Dimostra ancora una volta la sua attitudine per l’erba, lui che aveva fatto una semifinale a Wimbledon tre anni fa e che domani proverà a sollevare il trofeo.
Nessun problema per Jeremy Chardy, che silura Ebden in due set. Sempre in controllo, il francese a cui basta un break nel nono gioco per garantirsi il primo set. Ci prova comunque fino alla fine l’australiano, che fa delle discese a rete il suo motto di giornata. Il game fiume sul servizio di Chardy, nel secondo set, avrebbe potuto revitalizzarlo, se solo l’avesse vinto, ma spreca due palle break (sulla seconda poteva fare di più, forse) e di fatto si consegna al suo avversario ad un passo dal tiebreak. Chardy la settimana scorsa aveva vinto il challenger di Surbiton, ed è alla sua nona vittoria di fila. Torna a giocare una finale ATP dopo quella di Soccarda, quando ancora era su terra, del luglio del 2009. Una vita fa.
Semifinali
[2] R. Gasquet b. [Q] B. Tomic 6-4 6-7(6) 6-2
J. Chardy b. M.Ebden 6-4 7-5
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