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ATP Queen’s: Wawrinka torna a sorridere, perde ancora Shapovalov

Si aprono i cancelli del Queen’s, uno dei più antichi, ma anche prestigiosi ATP 500 che fa da continuum per l’appena iniziata stagione su erba e da test per Wimbledon. Anche quest’anno sono tanti i nomi noti riunitisi a Londra, ne sono un buon antipasto la stella nascente Denis Shapovalov e il veterano, specialista erbivoro Gilles Muller, che inaugurano quest’edizione, partendo all’insegna del servizio. È infatti molto difficile trovare la chiave di volta per il giocatore di turno in risposta, che si vedrà costretto a raccogliere le briciole: il giovane canadese è uno schiacciasassi, avrà un momento di defaillance solo nel decimo gioco, vedendosi costretto ad annullare tre palle break che, di fatto, lui stesso aveva procurato, con un dritto largo, un doppio fallo ed una steccata; il lussemburghese, dal canto suo, non è da meno e fa del servizio e dritto il suo cavallo di battaglia, piazzando inoltre la bellezza di 8 aces. A scappare via nell’inevitabile tiebreak è Shapovalov, che sale 4-1, ma viene recuperato e sciupa anche un set point. Dopo 16 punti è una risposta aggressiva di Muller a garantirgli il parziale. Nel secondo set si scambia leggermente di più, ma il risultato è lo stesso. Nessuno riesce a brekkare ed è il secondo tiebreak a decidere la prima vittoria sul verde di Muller nel 2018, che chiude al terzo match point, dopo che ne aveva sprecati due di fila. Crolla, dopo Stoccarda, di nuovo al primo turno il 19enne.
Approda al secondo turno anche Stan Wawrinka che, dopo la disastrosa sconfitta in cinque set nel Roland Garros, per mano di Garcia-Lopez, che evidenziava uno stato di forma ancora insufficiente e qualche problema residuo al ginocchio, si rende partecipe di una prestazione molto positiva. Certo, il suo sfidante, Cameron Norrie non è un test attendibile, il britannico è stato falloso, a tratti nervoso e non ha mai preso del tutto le misure del campo, ma per lo svizzero, ad oggi numero 261 del mondo, ogni successo è un’iniezione di fiducia e, nonostante sembri ancora un po’ imballato, ha concentrato sé stesso più sul piano della solidità che della qualità. Sia nel primo che nel secondo set, Stanimal ha trovato il break nel quarto gioco e ha gestito senza problemi.
Non tradisce il pronostico Francis Tiafoe, che abbatte in due set il connazionale Donaldson, in una partita divertente e sempre tenuta sotto controllo. Alla prima palla break utile ha ottenuto l’allungo necessario per andare sopra di un set; vacilla, invece, nel secondo parziale, quando perde la battuta, pur avendo avuto più occasioni di chiudere il gioco, ma Donaldson non è in grado di gestire la situazione e viene contro-brekkato. Seguirà la quiete fino al tiebreak, in cui Tiafoe prende subito il largo 4-0 e chiude agevolmente i conti.
Fanno il loro esordio anche gli ex campioni del 2010 e del 2012, rispettivamente Sam Querrey e Marin Cilic. Il primo passeggia sul povero Clarke; Sam non deve sforzarsi più di tanto per ottenere i tre break che gli valgono l’incontro (uno per il primo, nel secondo gioco, e due per il secondo set, nel settimo e nono game). Insidioso, sulla carta, il match del secondo, ma di fatto è Verdasco il primo ad andare in difficoltà al servizio e, successivamente, a cedere il break nel lottatissimo ottavo gioco, permettendo a Cilic di vincere il primo set. Particolare un dato di questo primo parziale, che evidenzia come i due abbiano fatto molta più fatica con la prima (poco sopra il 50% il croato, poco sopra il 60% l’altro), ma abbiano fatto il 100% dei punti con la seconda. Tutto facile anche alla ripresa, quando lo spagnolo di fatto depone le armi, perdendo la battuta nel terzo gioco. Continua a mostra una certa imponenza il croato, forte nello scambio e bombardiere al servizio. Viene da un quarto a Parigi e una semi a Roma, e chissà che non possa , con un Murray rientrante (vedremo come si comporterà domani contro Nick Kyrgios), un’incognita chiamata Djokovic e un Rafa non proprio amante del verde, dire la sua nel Major più ambito da tutti.
Astuto Daniil Medvedev a sfruttare le ingenuità di Sock, che, dopo aver giocato un set alla pari ed essere stato bravo a riaccendere un game, l’undicesimo, già chiuso, procurandosi una palla break, ha un buco di concentrazione e, sotto 5-6, si fa soffiare il parziale. Stesso copione si verifica nel secondo set, quando l’americano, addirittura perde a zero il servizio permettendo al russo di servire per il match.

Primo turno

G. Muller b. D. Shapovalov 7-6(7) 7-6(6)
S. Wawrinka b. [WC] C. Norrie 6-2 6-3
F. Tiafoe b. J. Donaldson 6-4 7-6 (4)
M. Cilic b. F. Verdasco 6-3 6-4
[5] S. Querrey b. J. Clarke 6-3 6-3
D. Medvedev b. [6] J. Sock 7-5 6-3

Giovanni Putaro

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Giovanni Putaro

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