Scalda la racchetta in vista di Wimbledon Nole Djokovic, affossando Dimitrov in due comodi set. Inizia padroneggiando i propri turni, il serbo, e scaricando in poco tempo la responsabilità nelle mani del bulgaro, chiaramente più in difficoltà e costretto a prendersi molti rischi per chiudere il punto, cosa che non sempre fa. È sul suo servizio che si scambia di più e si svolge tutta la trama della partita, primo fra tutti il passaggio chiave che segna il primo parziale: sopra 5-4 Djokovic comincia ad alzare l’asticella e tanto basta per mandare in crisi totale il suo sfidante che perde le misure del campo e si concede con un doppio fallo.
Copione che non fatica a ripetersi nel secondo set, nel quale la rottura avviene nel quarto gioco, sempre in favore dell’ex numero uno al mondo, che poi tiene la battuta in meno di un minuto. A questo punto uno già spento Dimitrov esce definitivamente di scena e, patendo ancora una volta il rovescio slice subisce un altro break, che equivale a pratica chiusa in poco più di un’ora. Aldilà dei demeriti evidenti di Grisha, che dà sempre l’impressione di curare più l’estetica del colpo che la sua pericolosità e si è presentato sprovvisto di un effettivo piano tecnico per mettere in difficoltà Nole, oltre che carente nei fondamentali (troppi errori di rovescio) e poco lucido nei momenti clou, c’è da dare i giusti meriti a Djokovic, autore di una splendida prova, caratterizzata da una ritrovata solidità mentale e da una notevole efficacia nei colpi. Oggi non ha rischiato praticamente mai, variando molto, dominando in lungo e in largo e, se è vero che vincere aiuta a vincere, situazioni del genere possono solo che far bene.
È, nuovamente, il terzo set a decidere una sfida di Nick Kyrgios, impegnato contro Kyle Edmund. I due hanno iniziato concedendo le briciole in battuta, ma sono stati meno bravi ad aggredire in risposta, discorso che vale soprattutto per l’australiano che spesso e volentieri si prendeva vere e proprie pause per poi concentrarsi a martellare con la prima; o almeno è questa l’interpretazione razionale che gli si vuole dare, visto che con Nick nulla è scontato e molto viene spesso lasciato non al caso, ma a ciò che gli passa in mente in quel momento. Fatto sta che è proprio il bad boy a piazzare l’allungo nell’inevitabile tiebreak ed è bravo anche a gestirlo bene, per poi finire il britannico con un passante sensazionale. Incitamento alla folla e un set a zero. Si scambia certamente di più alla ripresa e, nemmeno a dirlo, è Kyrgios a beneficiarne: ha subito chance di portarsi avanti, ma viene arginato bene.
È invece colpevole nell’undicesimo game, quando Edmund gli concede due palle break, commette un sacco di gratuiti e prende due nastri che lo sfavoriscono ma riesce comunque a mantenere il servizio a causa dell’andamento troppo passivo di chi sta dall’altra parte della rete. Stavolta il tiebreak punisce l’australiano, che, dopo essere andato sotto 1-4 ed essere stato rimesso in carreggiata dagli errori del britannico, propone un’inguardabile palla corta su cui quest’ultimo arriva comodamente, pareggiando poi i conti con la battuta. All’inizio del “deciding set” è puro fan-service quello di Nick Kyrgios che fa impazzire il pubblico con un lob-tweener surreale, voleè basse e qualche colpo spinto a tutto braccio, Edmund inizia a sentire la pressione e torna a concedere palle break, stavolta senza riuscire ad annullarle.
Dopo quasi due ore di match è quindi l’australiano il primo a brekkare, ma sembra continuare ad accusare qualche fastidio fisico, a livello della gamba destra, zona che tocca insistentemente, cosa, peraltro, già successa nel match di primo turno contro Andy Murray. Al momento di servire per la partita si complica un po’ la vita, Nick, ma riesce a spuntarla anche e soprattutto grazie alla battuta (32 aces, oggi, una vera e propria macchina). Accede per la prima volta ai quarti del Queen’s, dove affronterà il campione in carica Feliciano Lopez, che non è sceso in campo per via del ritiro di Milos Raonic.
Ottavi di finale
N. Kyrgios b. [7] K. Edmund 7-6(3) 6-7(5) 6-3
F. Lopez b. M. Raonic W/O
N. Djokovic b. G. Dimitrov 6-4 6-1
A. Mannarino b. [Q] J. Benneteau 7-6(4) 6-3
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