Che peccato, che enorme peccato. Sembrava tutto pronto per poter tornare ad avere Camila Giorgi in una finale WTA, invece la ventiseienne di Macerata è crollata proprio sulla linea del traguardo lasciando strada a Mihaela Buzarnescu, pochi minuti prima disperata in un cambio campo molto concitato con la propria coach dove le parolacce si sono sprecate per una frustrazione forse eccessiva, ma di chi credeva di aver buttato tutto all’aria in un battito di ciglia. Chi invece ha commesso questo grave errore è la tennista azzurra, che per due volte ha avuto un break di vantaggio nelle fasi conclusive ma al servizio sul 5-4 ha vanificato tutto commettendo due doppi falli e poi, al servizio per rimanere nel match, è andata subito in difficoltà con un dritto lungolinea della sua avversaria e poi, sul match point da fronteggiare, ha commesso un nuovo doppio fallo.
In questa altalena emotiva finale si spiega il 4-6 6-3 7-5 con cui la rumena, nel giorno del suo trentesimo compleanno, ha avuto la meglio sull’italiana dopo circa due ore e mezza di grande intensità ed equilibrio. Camila aveva iniziato meglio, ma è stata immediatamente raggiunta sul 3-3 prima di conquistare il primo set con un break nel decimo game. Buzarnescu partiva molto meglio nel secondo prima di vedere l’avversaria rifarsi sotto fino al 4-3, ma teneva l’importante break di vantaggio fino alla fine, raddoppiandolo sul 5-3 per riequilibrare completamente la situazione. Il terzo ha visto la più netta altalena di tutta la partita: Giorgi ha avuto un iniziale break non concretizzato, poi ha salvato l’importante game sul 3-2 per la sua avversaria rientrando da 15-40. Sulla prima palla break, ha servito una seconda rischiosissima che è rimasta nella testa della rumena, che ha subito 4 punti di fila e poi perso nettamente il servizio. Al cambio campo, ne ha urlati di ogni
“Ma che ca**o! Come ca**o è possible che abbia giocato quella seconda palla sul 15-40! Non è possibile! Era doppio fallo e ha trovato l’ace!”. L’allenatrice cercava di farle tornare la calma, lei ha continuato a lamentarsi con la malasorte, più che altro, per qualche millimetro di differenza tra un ace e un doppio fallo. Il gioco di Camila è questo: in quella circostanza ha funzionato, ma da lì in poi non è più stata in grado di concretizzare, non tenendo più alcuno degli ultimi 3 game al servizio. Gravissimi, nell’economia del match, i due doppi falli nel decimo game quando aveva la chance di chiudere. Pura tensione, e altrettanto grave, quello sul match point conclusivo.
Sfuma così la chance di avere una finale tra due giocatrici molto aggressive come Giorgi e Petra Kvitova. La ceca, con i genitori al seguito in tribuna, ha battuto Shuai Zhang 7-6(7) 6-0. Molto equilibrato il primo set, con zero palle break concesse dalla numero 2 del seeding che però ha faticato tantissimo per venire a capo del bel match che stava compiendo la sua avversaria, spintasi fino al 5-1 avanti nel tie-break. Da lì è riuscita a rientrare e a chiudere al terzo set point, girando completamente la partita a suo favore e chiudendo con un netto 6-0 il secondo set per la terza finale stagione dopo i titoli vinti a Doha e San Pietroburgo. Volete la statistica? Kvitova non ha mai vinto una finale contro una tennista rumena, venendo sconfitta 2 volte su 2.
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